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IL DEMONIO DI SANT’ANDREA di Gaetano Allegra

Creato il 16 giugno 2015 da Paolo Franchini

Prefazione di Rita Borsellino, postfazione di Eugenio Bennato.

Il 4 luglio 1838, a Sant’Andrea, dove il monte Vulture sorveglia il cuore della Lucania, nasce Totore, figlio di Maria e Pasquale Iodice. Dal padre contadino – uomo forte della propria semplice saggezza e dell’amicizia invincibile che lo unisce a Peppe e Bito – eredita i geni dell’integrità e del senso di giustizia, dalla madre equilibrio e resilienza. Talenti elevati all’ennesima potenza da un marchio di fierezza che, sin da bambino, gli conquista un soprannome che diventerà leggenda. Il Demonio di Sant’Andrea affina prodigiosa intelligenza e spirito indomito sui libri estorti a don Cuono Patania, più profano che sacro parroco del paese. Il Demonio si accultura.

IL DEMONIO DI SANT’ANDREA di Gaetano AllegraConosce il mondo al di là del suo villaggio. Comprende che l’istruzione è negata ai più per mantenerli sottomessi. Matura senso di appartenenza e responsabilità verso una terra e un popolo oppressi dai Borboni ma anche ingannati dal miraggio di un’Unità d’Italia sotto l’egida savoiarda, che alla gente non porterà né libertà né emancipazione. Il Demonio accumula conoscenza. A tutto questo attingerà quando, ingiustamente incarcerato e poi evaso costretto alla macchia, dovrà diventare brigante. Non uno qualsiasi: il più ardito e rispettato capobrigante di tutti i tempi. Astuto e lungimirante. Condottiero abilissimo e illuminato, riunirà attorno a sé altre bande brigantesche e i loro dodici capitani.

Fra questi il fratello Gerardo, gli amici Ninco-Nanco e Staccone, e il decisivo alleato Carmine Crocco, il Serpente di Rionero. Con loro comanderà un esercito popolare sempre più numeroso e fonderà una città incredibile, utopia fatta luogo. Sarà buon governante e sorprendente stratega. Non esiterà ad affrontare le più addestrate e meglio armate truppe degli oppressori, in un susseguirsi di eventi ed epiche battaglie. Fino allo scontro finale, decisivo, lì dove le scelte e il gesto del singolo possono davvero fare la Storia, oltre che il destino di altri uomini e donne.

Affresco storico accuratamente documentato ma anche racconto avventuroso splendidamente avvincente, canto corale ma anche concerto di ballate, che di ogni personaggio fanno il ritratto e dicono il sentire, Il Demonio di Sant’Andrea è un romanzo neo-verista, abilmente anticato, scritto con bellissimo ritmo e rispettoso incanto al cospetto della forza delle parole. Dentro ci sono le radici del nostro Sud e della questione meridionale. Dentro ci sono le note e le strofe di canzoni battagliere, festose persino davanti al pericolo. Canzoni piene di coraggio e voglia di riscatto. Le canzoni dei briganti. La cui eco non si è mai spenta.


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