Magazine Marketing e Pubblicità

Il deprimente panorama pubblicitario

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Ci sono due modi di rappresentare le donne nella pubblicità italiana: la donna-oggetto e la donna di casa, da cui è difficile sfuggire.

Vi avevo già detto che quest’anno ho ripreso a guardare la televisione e non mi sfuggono le incessanti pause pubblicitarie che interrompono i programmi televisivi.

Da qui un terribile ritratto di genere anni ’50: le donne o sono rappresentate come oggetti o sono eternamente relegate ai fornelli o a lustrare pavimenti.

Canale5, Mediaset, sì proprio le reti commerciali, quelle che campano grazie alla pubblicità e di conseguenza trasmettono più spot televisivi.

Sono seduta comodamente su il mio divano e mi appaiono cinque spot diversi ma legati da un unico particolare: erano stereotipati, o meglio rappresentavano i generi in maniera stereotipata.

Il primo spot è quello di Golden Lady, azienda della Omsa già famosa per le condizioni precarie delle lavoratrici. La scena si svolge in una biblioteca, che si trasforma in una passerella dove una modella filiforme esegue uno strip tease. Ok, abbiamo detto che l’utilizzo del corpo femminile è giustificato se si tratta di uno spot che a che fare con il corpo delle donne.

Infatti quello che mi ha fatto venire un prurito insopportabile non è nè lo strip-tease nè quel nudo (anche se incita gravemente l’anoressia ed è di per sè intollerabile), ma il claim dello spot.

Il deprimente panorama pubblicitario

Questo è lo spot del 2008, che come ben notiamo è stereotipato e sessista, in quanto classificherebbe come maschili alcuni comportamenti. Il claim di quest’ anno è “Io sto dalla parte degli uomini, mal’ho fatto solo per poterli studiare da vicino“. Non so a voi, ma questo claim lo ritengo sessista.

Perchè uno spot deve promuovere la guerra tra i sessi? Non dovrebbe ma lo fa eccome,senza contare quanto questo è pericoloso in un Paese in cui le violenze (e discriminazioni) di genere sono in costante aumento.

Dopo di questo eccone altri. C’è una signora che si specchia sul brodo (non ricordo la marca, se lo sapete potreste comunicarmelo?) che sta utilizzando per cucinare la minestra che esclama più o meno così: ”specchio, specchio delle mie brame chi è il brodo più buono del reame?” e il claim recita più o meno che per una regina della casa c’è un brodo speciale e nella scena finale niente pocodimeno che la moglie casalinga che porge il piatto alla sua famiglia.

Quasi in successione eccone un altro: quello della Lysoform. Un bambino (non è un caso fosse maschietto) disegna sua madre mentre lava il pavimento. Il messaggio dello spot è che i maschi desiderano che le donne se ne stessero a casa a pulire i pavimenti.

Sembrano tutti uguali tanto da dimenticarmi perfino cosa pubblicizzano e che marca fosse il prodotto. Infatti non ricordo per niente la marca dell’ultimo spot mandato in onda, prima di spegnere la televisione. Fortunatamente l’ho trovato su youtube:

Il deprimente panorama pubblicitario

Tre ragazzi, si suppone fossero fratello e sorelle vengono spedite a pulire il bagno di casa dal fratello perchè sta arrivando la madre. Nello spot lui praticamente si comporta da esaminatore, l’unico microscopico passo avanti è che vediamo lui che usa il Viakal, ma solo per farle vedere “che la mamma lo usa”. Della serie: donne fate come la mamma pulite bene il bagno e siate donne”. Che depressione!

Le donne in carriera o lavoratrici? O sono rappresentate in modo sexy, o non ci sono o non hanno una famiglia, questo è il panorama pubblicitario italiano.

Ps: se trovate altre pubblicità sessiste che rappresentano le donne come oggetti o come mogli di casa, non esitate a segnalare!

Mary



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :