Il destino non esiste

Rocco Marzo, 29 anni più di me;
Antonio Schiavone, 11 anni più di me;
Angelo Laurino, 18 anni più di me;
Roberto Scola, 7 anni più di me;
Bruno Santino, 1 anno più di me;
Giuseppe De Masi, 1 anno più di me;
Rosario Rodino, 1 anno più di me.
Non voglio dimenticare i nomi dei sette operai morti nel rogo della ThyssenKrupp di Torino il 7 dicembre 2007 e non posso dimenticare le età di molti di loro, così vicine alla mia del tempo.
Ieri sera una sentenza esemplare ha condannato diversi dirigenti della compagnia per "omicidio volontario con dolo eventuale", anni di carcere e milioni di rimborsi a madri, mogli e soprattutto figli che non avranno dei loro padri altro ricordo che le fotografie e le probabili citazioni nei libri di storia (con buona pace di Gabriella Carlucci) e di giurisprudenza.
Voglio ricordare inoltre le parole con le quali Antonio Boccuzzi, unico superstite di quella notte, ha commentato la sentenza: "Dopo questa sera, nessuno può dire che è stata colpa del destino. Da questa sera il destino non esiste".