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IL DIO SERPENTE (1970) di Piero Vivarelli

Creato il 30 novembre 2008 da Close2me
IL DIO SERPENTE (1970) di Piero VivarelliOpera ideata, costruita e strutturata sulla stella nascente (all’epoca appena ventunenne) Nadia Cassini, magnifica ossessione acerba e sensuale in collisione con l’esotismo erotico dei Caraibi.
"Paola, una giovane donna che ha sposato il caraibico Bernard, parte da Roma verso i Caraibi per raggiungerlo. Una volta giunta lì, Paola fa amicizia con stella, una nera che la inizia ai sensuali riti degli indigeni, rivolti a Giamballà, il Dio Serpente che secondo loro sarebbe incarnato in uno splendido ragazzo nero. Paola resta così affascinata da Giamballà che resta quasi indifferente alla morte di Bernard, in un incidente aereo… " (Movieplayer.it)
Sulla carta, un progetto che mira a nutrire tutte le aspettative commerciali del periodo: sesso, paesaggi incantevoli, magia tribale, bellezze nostrane e non. Tuttavia Vivarelli appare attento anche alla sostanza del narrato, graziando la curatissima fotografia e le belle inquadrature di battute affatto superficiali, sibillini j’accuse verso la natura colonialista occidentale.
Chiaramente non bastano questi intenti, peraltro oggi assai datati, a salvare un prodotto tanto confuso, prolisso e noioso. I protagonisti vagano lenti attraverso una sceneggiatura in forma sperimentale di work-in-progress: una spirale di situazioni autoreferenziali interrotte da tedianti pause folkloristiche per turisti (danze indiavolate, passeggiate sulla spiaggia, scene di seduzione ed amore).
Raggiungere l’epilogo prevedibile della vicenda è impresa veramente ardua, non fosse per la già citata regia e le musiche del bravo Augusto Martelli che peraltro, grazie al successo dell’intrigante singolo "Djamballa" (tormentone tribal-lounge della film), entrò di diritto tra i compositori più quotati del periodo. 
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