Magazine Diario personale
Ultimamente, come ogni 90enne che si rispetti, sono stata parecchio in giro per medici.
Tra l'influenza e gli acciacchi vari ho visto più malati io che Madre Teresa di Calcutta.
Detto ciò ho un paio di considerazioni.
Intanto andare dal medico da soli è di un triste che non si può capire.
Ti tocca parlare con i vecchi che si lamentano del governo.
Signora? Ha ragione, però almeno lei la pensione l'ha vista, io non la vedrò e per i miei figli sarà come gli unicorni.
Qualcuno crede che siano esistiti, ma nessuno li ha mai visti.
E poi, quando sei sola, ti fai l'immagine tipo film, in cui il medico, generalmente gnocco, ti dà 3 o 4 ore di vita, tu svieni e frotte di parenti (nei film affittano i pulmini per andare dal medico) ti sorreggono.
Ecco, io sbatterei il culo.
Il mio medico ha un'assistente, la cui utilità è il 4° segreto di Fatima, a meno che non rientri nei suoi doveri passeggiare sui tacchi e avere un trucco che manco alla notte degli oscar.
Ci sono i bigliettini per evitare la fila.
Tipo panificio no?
Alla forneria serviamo il numero...
Però laggente il numero non lo prende.
Darwin non aveva capito niente.
Altro che piselli, doveva venire qui, attaccare al muro un cosino che distribuisce i numeri e restare a guardare.
Percentuale di riuscita 2%.
I numerini sono utili per evitare di dover stare in piedi davanti la porta, ai blocchi di partenza tipo olimpiadi e ringhiare ogni volta che un omino, che era andato a fumare una sigaretta, rientra e riprende il suo posto.
Quelli che tu pensi ti freghino il posto e gli auguri un colera cronico.
Nemmeno lo spreco di energie negative.
Arrivo lì, prendo il numero perchè numero è bello e chiedo chi avesse il numero 28. Una signora timidamente mi dice "io, però credo che gli altri non abbiano preso il numero".
...
...
...
"buongiorno scusate, avete preso il numero?"
"no, ci siamo messi in fila"
"perchè la vostra religione ve lo vieta o state espiando qualcosa in particolare?"
Una nuova forma della passione magari, chessò.
Quindi inizia il carosello dei "c'ero prima io", "tocca a me", "ero fuori a fumare", "ero a girare le zucchine", "era uscito il caffè", "seppellivo il pesce rosso" e così via.
Un omino mi guarda triste e mi dice "scusa, ma i numeri servono?"
"Sì, ma ce l'abbiamo fatta in tre a prenderli".
Un signore mi guarda e dice "ma io mica posso prendere il numero e perdere la fila, giusto signorina?"
Ora.
Mi limito dal rispondergli "sticazzi" e rispondo "mi scusi, ma lei perchèperchèperchè non ha preso il numero?"
"vabbè potrei farle la stessa domanda... lei perchè ha preso il numero".
Vedete perchè io non posso camminare con lo spray al peperoncino parte 2°?
Poi in questi casi pensi di essere in una nuova puntata di "ai confini della realtà" e vorresti semplicemente che si sentisse la voce fuori campo "la risposta nella prossima puntata".
Così la risposta, nel frattempo decanta.
Poi ho qualche considerazione a proposito dei medici.
Medici.
Ho visto capre più attente.
Detesto le persone che non spiegano, in ogni campo.
Per me non esiste argomento che non possa essere spiegato, ovviamente adattando il linguaggio.
Chi non può spiegare qualcosa perchè non sei del mestiere, chi sconosce i sinonimi, non è un professionista, è un mezz'uomo.
Mezzo ignorante e mezzo pessimo comunicatore.
Ho spiegato diritto a gente che non parlava italiano, credo di poter capire a cosa servono delle pillole.
Il pensiero del mio medico è riassumibile in "mal comune mezzo gaudio".
Hai mal di schiena?
Il 70% della gente ha mal di schiena.
Hai la nausea?
Anche le donne incinte.
Ti fa male la pancia?
Pensa alla gente che muore di fame.
Ormai sono arrivata a selezionare i malanni, li riduco, mi fa male la gola e ho la nausea, quale prediligo?
L'ultimo dialogo è stato il seguente:
"prendi queste pillole"
"cosa sono?"
"ti aiutano"
"anche la marijuana"
"aiutano a digerire"
"ah tipo xyz?"
"no, queste sono... PILLOLE"
"ma dai? pensavo fiori di campo".
E quindi niente, ho deciso che mi apro uno studio medico anch'io.
Che ogni volta che esco dal medico non sono mai soddisfatta, non mi sento nè sì, nè no.
Mi sento sempre molto meh.
Comunque fate come me.
Ogni volta che state male pensate che c'è chi sta peggio.
E sperate che sia il vostro medicomeeh.
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