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Il dramma del Draft: carriera finita per Isaiah Austin

Creato il 24 giugno 2014 da Basketcaffe @basketcaffe

Qualsiasi giovane ragazzo americano che gioca a pallacanestro, che rappresenta la squadra del proprio liceo e poi viene reclutato da uno dei college di prima fascia del panorama NCAA, sogna di coronare il suo percorso sentendo il suo nome chiamato al Draft e poi di giocare nella NBA. Questo sogno è svanito per Isaiah Austin, centro di 214 cm che dopo stagioni all’Università di Baylor, in Texas, che si era dichiarato per il Draft (che noi di Basketcaffe.com seguiremo live sul sito e sul nostro profilo Twitter). Purtroppo per lui gli è stata diagnosticata la Sindrome di Marfan, una malattia rara che colpisce il tessuto connettivo, e per non mettere in pericolo la sua vita dovrà smettere di giocare.

Mock Draft NBA 2014 by Basketcaffe.com

Isaiah Austin, big man classe 1993 lunghissimo e magrissimo, ha giocato sempre con degli occhiali protettivi per salvaguardare l’occhio destro infortunatosi in una partita di liceo e da cui praticamente non ci vedeva più: ha subito 4 operazioni per riparare il distaccamento della retina. A Baylor, arrivato come un Top Recruiting dopo aver giocato anche il McDonald’s All American Game, si è fatto notare per le sue doti di stoppatore grazie alle braccia lunghissime, ma anche per la tecnica e la mobilità in attacco, per non parlare del più che discreto tiro da fuori. In 73 gare giocate con la maglia dei Bears, ha chiuso con 12.1 punti, 6.9 rimbalzi e 2.4 stoppate in 28.9 minuti di media.

Il suo sogno di giocare nella NBA si è fermato però a pochi giorni dal Draft nel modo peggiore, dopo aver sostenuto parecchi workout e con la serie possibilità di essere chiamato, probabilmente al secondo giro. Proprio durante uno di questi test, è stato rilevato il gene della malattia in seguito ad un esame del sangue di routine. “Mi hanno detto subito che non avrei potuto continuare a giocare ad alto livello. Hanno trovato il gene in un campione del mio sangue. Mi hanno detto che le arterie del mio cuore si sono allargate e se facessi degli sforzi eccessivi, potrebbero rompersi. A questo punto sogno che il mio nome venga comunque chiamato al Draft“, ha detto Austin a ESPN. Pare che il commissioner NBA Adam Silver lo abbia invitato alla notte delle scelte come suo ospite personale.

Words can't explain how thankful I am for the time I had to play this wonderful sport. It changed my life forever. #NewBeginnings

— God's Child (@IsaiahAustin) 22 Giugno 2014

I would love to thank EVERYONE who has reached out to me. Toughest days of my life. But not the last! Life goes on. GOD IS STILL GREAT!

— God's Child (@IsaiahAustin) June 22, 2014

Scott Drew, coach di Baylor, ha fatto sapere in un comunicato: “E’ una notizia devastante ma Isaiah avrà tutto il nostro sostegno e la comunità di Baylor è con lui. E’ molto triste che non possa coronare il suo sogno di giocare nella NBA ma la sua salute è la cosa più importante. Speriamo che torni qui a Baylor per completare gli studi e poi ci dia una mano nel coaching staff“.

La malattia rara che ha colpito Austin, la Sindrome di Marfan, colpisce il tessuto connettivo e le manifestazioni interessano molte parti del corpo, specialmente il sistema scheletrico, gli occhi, il cuore e i vasi sanguigni, i polmoni e le membrane fibrose che ricoprono il cervello e la colonna vertebrale. L’altezza e la magrezza eccessiva di Isaiah, come anche il facile distaccamento della retina, sono segnali che confermano la presenza della malattia. Ad oggi non esiste una cura ma ci sono dei farmaci utilizzati per ridurre la pressione sanguigna e di conseguenza rallentare l’indebolimento e l’allargamento dell’aorta.


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