Il falso problema di Mario Monti: “I temi etici non sono urgenti come il rilancio dell’economia”.

Creato il 03 gennaio 2013 da Cagliostro @Cagliostro1743

La discesa in campo di Mario Monti alle prossime politiche ha acceso il dibattito sui diritti civili e sulle questioni etiche. Su questi temi il programma dell’attuale presidente del Consiglio è abbastanza carente e nella sua agenda si limita ad affermare che «il rifiuto del populismo e dell’intolleranza, il superamento dei pregiudizi nazionalistici, la lotta contro la xenofobia, l’antisemitismo e le discriminazioni sono il denominatore comune delle forze europeiste». Il professor Monti, forse a causa dell’appoggio avuto dal Vaticano, dimentica che le forze europeiste hanno anche altre priorità: infatti nella seduta del Parlamento europeo del 12 dicembre è stata approvata la risoluzione sulla situazione dei diritti fondamentali nell’Unione europea. Per quanto riguarda le discriminazioni legate all’orientamento sessuale, fra l’altro, si invitano gli Stati membri ad inserire nelle loro legislazioni «altre forme di reato generato dall’odio, compreso quello fondato sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sull’espressione di genere» ed «ad adottare legislazioni penali che vietino l’istigazione all’odio sulla base dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere». Il Parlamento europeo inoltre «ritiene che i diritti fondamentali delle persone LGBT sarebbero maggiormente tutelati se esse avessero accesso a istituti giuridici quali coabitazione, unione registrata o matrimonio; plaude al fatto che sedici Stati membri offrano attualmente queste opportunità e invita gli altri Stati membri a prendere in considerazione tali istituti».
Nella stessa risoluzione quanto all’aborto il Parlamento «esprime preoccupazione, a tale proposito, per le recenti restrizioni all’accesso ai servizi di salute sessuale e riproduttiva in alcuni Stati membri, con particolare riferimento all’aborto sicuro e legale e all’educazione sessuale, e per i tagli ai finanziamenti per la pianificazione familiare».
Tale risoluzione è solo l’ultima di una serie di risoluzioni, raccomandazioni, sentenze e convenzioni in materia di matrimonio per le coppie dello stesso sesso ed in materia di discriminazioni legate all’orientamento sessuale.
Nonostante il Parlamento europeo abbia assunto delle posizioni molto chiare in materia di diritti delle persone omosessuali ed aborto, il senatore Monti non cita tali posizioni come denominatore comune delle forze europeiste limitandosi a scrivere che «laddove, su singole questioni di rilievo etico, si determinassero diversità di valutazione, ci si impegnerà a cercare insieme la soluzione più coerente con i valori della Costituzione, nella comune promozione della dignità della persona, ferma restando la libertà di coscienza». Il professore Monti dovrebbe sapere che su alcuni temi etici proprio i valori della nostra Costituzione spingono all’approvazione di alcuni provvedimenti. Ad esempio il testamento biologico e l’eutanasia passiva sono un diritto costituzionale in quanto l’articolo 32 prevede proprio che «nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge» ed inoltre che «la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana». Invece sul matrimonio o unioni civili per le coppie dello stesso sesso non si può ignorare la stessa sentenza 138/2010 della Corte costituzionale secondo cui «spetta al Parlamento, nell’esercizio della sua piena discrezionalità, individuare le forme di garanzia e di riconoscimento per le unioni suddette».
La difesa dei diritti civili da parte dell’attuale presidente del Consiglio è molto tiepida ed infatti pur sostenendo che «i valori etici siano fondamentali e che debbano essere difesi» aggiunge che «per ora non saranno al centro del programma» di un suo governo essendo del parere che «per costruire una coalizione larga i temi a valenza etica, pur essendo più importanti che creare lavoro, fanno meno parte dell’urgenza». Non serve essere dei “tecnici” o dei professori della Bocconi per sapere che la “minore urgenza” dei diritti civili rispetto a provvedimenti come il rilancio dell’economia o la creazione di nuovi posti di lavoro sia un falso problema. L’iter di formazione di una legge (sia di iniziativa parlamentare che governativa) avviene principalmente all’interno delle commissioni permanenti di Camera e Senato ed un eventuale disegno di legge sul matrimonio per le coppie dello stesso sesso o sul testamento biologico sarebbe assegnato alla XII Commissione (Affari sociali) mentre un disegno di legge per rilanciare l’economia o l’occupazione sarebbe di competenza della X Commissione (Attività produttive) o XI Commissione (Lavoro pubblico o privato). I deputati o senatori assegnati a ciascuna Commissione sono diversi e perciò i membri della Commissione che si occupa di questioni etiche non rallenterebbero l’iter di una legge a rilancio dell’economia che sarebbe di competenza di una diversa Commissione con altri parlamentari. Solamente in fase di approvazione da parte delle Camere la discussione di una legge sui diritti civili potrebbe teoricamente ostacolare l’approvazione di una legge sull’occupazione ma la stessa Costituzione prevede all’articolo 72 che «Il regolamento (delle Camere, ndr) stabilisce procedimenti abbreviati per i disegni di legge dei quali è dichiarata l’urgenza». Per questo motivo qualora una legge sul rilancio dell’economia dovesse sovrapporsi in fase di discussione in Aula con una legge sul testamento biologico o sulle unioni civili, si potrebbe dichiarare l’urgenza della prima che precederebbe la seconda nella discussione e approvazione del Parlamento.
Per questi motivi affermare che i valori etici siano meno urgenti di provvedimenti come il rilancio dell’economia è un falso problema ed appare solo come una scusa per tranquillizzare le gerarchie vaticane che sostengono l’azione politica del senatore Monti.


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