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Il fantasma dell'opera...

Da Taibaibai
E il fantasma dell'opera guardò il suo gioco
lei gli sorrideva serena, la amava e non poco
le labbra si schiudevano a quel ritmo sì lento
cercava con la flebile voce e alzando il mento
di emettere note più acute, deliziando il pubblico
che estasiato applaudiva allo spettacolo laconico
la ragazza lasciava il palco estasiata, è finito tutto
non sa ancora che dovrà portare un grande lutto
il visconte impoverito la guarda camminare piano
stringe bellissime rose rosse nella sua brutta mano
quanto vorrebbe confessarle le sue atroci pene
lei però si dietta tra le nobili e le lussuose cene
E il fantasma continua a scrivere la sua opera,
l'ultima, poi staccherà quella maschera di cera
che l'aveva accompagnato fedele in tanti teatri
per tutta la vita, negli ambienti oscuri e più tetri
La sua voce così mallealibile, sua fortuna e rovina
eccheggiava ancora in quella Parigi fredda e divina
aveva dedicato l'esistenza a qualcosa di incompiuto
ad un sogno negli anni troppo desiderato e cresciuto
La bellissima fanciulla guardò i suoi scialbi e cupi pretendenti
il fantasma è in me si ripeteva battendo più impaurita i denti
cercava di scacciare quell'illusione, la sentiva palpabile, forte
ma lui era lì e le chiedeva di cantare e unire alla sua la sorte
Cantando le ultime note di una canzone mai composta
la tensione non riesce a sopportare, non è più disposta
le urla dei due cantanti si uniscono in una acuta  melodia
la rabbia, la disperazione, le sento si uniscono alla penna mia......

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