L’argomento scelto per la puntata pomeridiana di Rai 2 del programma in diretta “Pomeriggio sul due” è legato alla notorietà che trasforma in “star” i criminali.
Milo Infante introduce il tema da dibattere con gli ospiti collegandosi al dramma della scomparsa di Sara Scazzi che ha visto la cugina Sabrina protagonista fin dai primi giorni. Il profilo psicologico della ragazza accusata è apparso tanto in apparenza solare, egocentrico, manipolatore e sicuro di se, quanto intimamente insicuro, ipocrita e quindi ciecamente prepotente. Causa e conseguenza questi ultimi aspetti, anche dell’invidia e della gelosia stavolta letali. Una personalità negativa che riceve in prigione migliaia di lettere, insulti, messaggi da fan, tra chi l’accusa e minaccia e chi la sostiene esortandola a tener duro, c’è anche chi si fa avanti con proposte di matrimonio. Non è la prima volta che si sente un fatto del genere.
Ricordiamo, ad esempio, il matrimonio di Angelo Izzo, massacratore del Circeo. Nonostante questo bel curriculum, non gli sono mancate le spasimanti, e una di queste è anche riuscita nel suo intento: quest’anno ha sposato Daniela Papi, giornalista, che racconta, fiduciosa, che Izzo la rassicura dicendole che non le farà mai cattiverie e che la proteggerà.La stessa fiducia in questo tipo di amore la accomuna ad Antonella D’Agostino, adesso signora Vallanzasca, per aver sposato Renato Vallanzasca, autore negli anni settanta di omicidi, rapine, sequestri ed evasioni. Con orgoglio definisce il suo un atto di amore e di speranza.
Erika De Nardo, protagonista, insieme ad Omar Favaro della strage di Novi Ligure mentre era in carcere, intraprese una fitta corrispondenza con un musicista veronese, Mario Gugole, definendola una storia seria.
Pietro Maso, che uccise il padre è stato oggetto di una proposta di matrimonio: mentre Alessandra, la sua fidanzata bolognese, gli stava vicino nei momenti di detenzione, una donna pugliese gli scriveva lettere firmandosi “Rosanna Maso”.
Ed ora è la volta di Sabrina spietata e bugiarda come Erika, manipolatrice e scaltra come Amanda (l’assassina dal visino acqua e sapone), anche lei capace di uccidere chi si fidava di lei come si uccidono gli insetti. Anche lei capace di travestirsi, di dissimulare, di manovrare i media con talento diabolico. Entrare in carcere l’ha trasformata in una star è diventata una dark lady. Forse si aspettava il titolo di regina del male, come si addice a una giovane signora che spietatamente ammazza congiunti, amici e conoscenti? Non è forse anche lei un esemplare estremo di donna-maschio, mutazione antropologica di genere, nel senso più brutale e primitivo? Da sempre l’assassinio esercita un particolare fascino nella mente umana. I media poi fanno da cassa di risonanza offrendo al pubblico a casa la possibilità di dividersi tra chi inorridisce e chi ne subisce il fascino perverso, creando il mito del male. Miti temporanei che attirano l’attenzione dei media al punto che si perde di vista la vittima e così l’assassino ruba la scena alla persona sacrificata. C’è da chiedersi perché i criminali peggiori ricevono proposte di matrimonio? Molte donne si avvicinano a loro con lo spirito da “crocerossina” pensando che questi condannati non dovrebbero essere da soli, ma che meritino comunque sostegno anche se non usciranno mai dal carcere, al grido di meglio balordi che santerellini, icone trasgressive di questa umanità decisamente complessa. Pensiamo a Caravaggio dal carattere rissoso a Marlon Brando che ha affascinato un’intera generazione femminile proprio perché non incarnava il bravo ragazzo, per non parlare di Marylin Monroe che è stata una sicuramente una ragazza trasgressiva.Esiste dunque una parte umana che sente il desiderio di “salvare” attraverso l’amore applicando il concetto della redenzione oppure, semplicemente persone sole e confuse che indirizzano la loro affettività verso chi la legge è stato capace di infrangerla.
Un altro possibile agente scatenante, inconscio, è quello dell’essere attratte da un desiderio mitomane, lo stesso che spinge molte donne tra le braccia di rockstar e personaggi famosi.
Sarebbe utile ricordare che sul piatto della bilancia va messo anche il fatto che questi criminali vivono una vita infelicissima, in solitudine e se da una parte è vero che colgono il modo di apparire e essere famosi è solo per cinque minuti perché poi passano l’intera loro vita in galera e non so fino a che punto valga la pena affiancarli.