Mi sono accorto che non sto piu’ leggendo il Fatto Quotidiano, o quasi.
All’inizio me ne ero invaghito ma la scottatura e’ passata presto. I primi che ho depennato dalla lista dei feed sono stati Giulietti e Tinti. Al solo pensiero di aver letto una decina di loro articoli prima di rendermi conto di quello che facevo, corro sempre a farmi una doccia. Poi e’ stato il turno di Flores D’Arcais, di Mascia e di tutti quelli che passano la giornata a chiedere ai lettori perche’ i leader della presunta opposizione fanno tutto tranne quello che loro li implorano di fare. Li’ se n’e’ andato mezzo giornale. Della cronaca e della critica cinematografica non me n’e’ mai fregato un fico secco... insomma... a furia di cancellare feed mi sono rimasti Balasso, Vergassola, le vignette e Travaglio.
Va specificato che io mi informo quasi esclusivamente tramite feed. Ho abolito le maschere, il trucco, le inquadrature e via discorrendo. Insomma... ho abolito lo show. Giulietti e Tinti non so nemmeno che faccia abbiano. Da un paio d’anni questa parte assumo le informazioni prive di orpelli.
Anche il feed di Travaglio ha rischiato parecchio in diverse occasioni ma e’ sopravvissuto. A quel punto mi sono chiesto perche’. A ben vedere dal giorno dell’ospitata da Luttazzi (da cui tutto ebbe inizio), Travaglio non fa che ripetere le stesse cose: pentiti, corruzione politica, tribunali, un po’ di gossip e poco altro. L’argomento a lungo andare si e’ fatto noioso nonostante il tono brillante degli articoli. Inoltre la posizione e’ davvero troppo nitida: Mussoloni al confino, Galeazzo al suo posto e la Bank of Italia a manganellare chi non esegue gli ordini dei padroni.
Ora, uno che parteggia per il dollaroso Galeazzo e per i vassalli degli Zar della Finanza non dovrei leggerlo, invece lo faccio. E’ escluso che lo legga per le idee che trasmette (che ormai conosco a menadito), forse allora perche’ so che e’ un giornalista che fa tendenza? Ma ce ne sono molti cosi’... Beh, lui, a differenza degli altri, ha un seguito piu’ accanito e propenso a condividerlo ciecamente. Ma non e’ ancora una ragione sufficiente. Se voglio farmi due risate alla faccia di Mussoloni preferisco di gran lunga il blog Non Leggerlo, piu’ conciso ed altrettanto efficace; la stessa ragione per la quale preferisco Spinoza a Benigni, tanto per intenderci.
Travaglio scrive bene, ha una memoria non comune e spiccato sense of humor ma a ben vedere non e’ un opinionista. Di opinione pare averne una – fissa - e con notevole maestria la ripete in mille salse. (Io non ce la farei mai...) Questa pratica che tanto infervora i lettori del Fatto, a me ha messo noia ma lo leggo comunque. Perche’? Perche’? Alla fine l’ho capito il perche’.
Perche’ io lo ‘ricevo’ esattamente come ricevo Leonardo, Malvino, In coma e’ meglio, Sono un intellettuale e parlo della merda, Blogghete, L’89, Subecumene, 4 sfumature della realta’, Conflitti e Strategie, Andrea Carancini, Appello al popolo, Cane libero, Crisis, L’orizzone degli eventi, Scienza Marcia, Il disinformatico, Paolo Franceschetti, Perle Complottiste, Sei un idiota ignorante, Sono Gians, Umore Maligno, Il nichilista, L’anticomunitarista, Metilparaben, Il Fazioso e tanti altri. Lo ricevo via feed, senza orpelli.
Ebbene... per me Travaglio e’ un blogger tra gli altri e per adesso vale ancora la pena seguirlo. Giulietti e Tinti invece... Beh, diciamocelo, se fossero bloggers non se li cagherebbe nessuno.