Già nel 2007, a 19 anni, Victor Claver aveva mostrato smisurata classe, altrettanto atletismo ed una buona capacità di stare tanti minuti in campo. Cose rare per un ala (puó giocare indistintamente come 3 o 4) della sua età. Purtroppo peró quel ragazzino, che si era fatto conoscere al grande pubblico giusto alcuni mesi prima, durante i playoff contro il Real Madrid, non aveva molto carattere. Tantissimi mezzi fisici insomma, tanti minuti, tanta fiducia nei suoi confronti, ma pochi tiri e poche responsabilitá sulle spalle. Alle volte non lo vedevi comparire o prendere un tiro per parecchi minuti. Si nascondeva. Talentuoso ma timido.
Cosí é stato Victor Claver fino alla stagione 2010-11: perché quest’anno, dopo essere stato scelto nel 2009 alla 22 dai Blazers, questa ala di 207 centimetri ha fatto finalmente il salto di qualitá che ci si aspettava (Portland, come sempre, non aveva scelto male…).
Adesso é un ventiduenne, capitano di un club ricco ed ambizioso come il Power Electronics Valencia, a cui porta 11 punti e 5 rimbalzi a partita, ma sopratutto é una minaccia per chiunque si avvicini al suo canestro (chiedere a Mirza Begic). Capace di stoppate improvvise, dotato di una discreta tecnica vicino a canestro e di un tiro da 3 letale, il valenciano sta lasciando da parte la sua proverbiale timidezza, per trascinare un Valencia che quest’anno ha obbiettivi importanti, e si ritrova ancora in corsa in Eurolega.
Pochissimi giocatori con questo tipo di chassis saltano, corrono e dominano il gioco come lui oggi. Con l’arrivo di coach Pesic a novembre ha trovato ancora piú fiducia, anche se in realtá a Valencia hanno avuto sempre un occhio di riguardo per il “loro” gioiellino. Nell’estate 2010 é arrivata anche la grande opportunitá di poter giocare un Mondiale, grazie alla convocazione di Scariolo, che però non gli ha concesso lo spazio che poteva meritare. La delegazione spagnola é tornata sconfitta, ma lui ha maturato ancora piú esperienza da mettere a servizio della sua squadra. Oltre al Mondiale, sempre in estate, ha lavorato a Los Angeles con gente come Rose, Westbrook e Love, e chissá che un giorno non giochi anche lui nella loro lega, la più bella del mondo. Purtroppo proprio nell’ultima sfida di sabato contro il Real Madrid ha subito la rottura del terzo metatarso del piede destro e dovrá stare fermo due mesi, una brutta tegola per il Valencia, anche se siamo sicuri che presto sará di nuovo pronto a stoppare e saltare come ha sempre saputo fare, anche quando non lo faceva vedere a tutti!