Pablo Helman, il genio degli effetti speciali di film come quelli di Steven Spielberg e George Lucas, solo due giorni fa ha Sitges ha compiuto un piccolo miracolo. Essendo una delle figure chiave del film fantastici degli ultimi decenni, la sua partecipazione al 47 ° Festival Internazionale del Film Fantastico di Catalogna a Sitges aveva sicuramente il sapore della star se solo non fosse per un piccolo particolare: rendere le “star” più umane. A differenza di altri festival cinematografici, quello di Sitges, come in questi giorni si è scritto, è prima di tutto il festival del suo pubblico. Qui sono le scuole in primis (dall’asilo alle medie) che portano i ragazzi alle proiezioni. Qui il festival è fatto dal pubblico e per il pubblico prima di tutto e tutti. E lo stage di Helman lo ha dimostrato tanto che, a distanza di alcuni giorni, ancora i bimbi al parco parlano delle quattro tartarighe ninjia e le imitano nei movimenti. Pablo Helman, nato a Buenos Aires,nel 1959, è il padre di molti effetti speciali della Industrial Light & Magic e ha lavorato a stretto contatto con registi del calibro di Steven Spielberg e George Lucas.
Indimenticabile “Salvate il soldato Ryan”, “Apollo 13” “Indipendence Day”“La guerra dei mondi” o l’immortale “Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo” e tanti altri. Fu però con la serie televisiva “Star Trek: Next Generation”che cominciò il suo successo personale. A Sitges, due giorni fa il suo laboratorio si è trasformato quasi in un workshop tratto dai suoi migliori lavori. Affascinando con le sue esperienze cinematografiche e dibattendo nell’analisi del suo nuovo lavoro: “Tartarughe Ninja” appunto, proprio su come è riuscito a fondere le personalità dei protagonisti- (le quattro tartarughe animate) con la più innovativa tecnologia iper-realistica. Pablo Helman si è occupato degli effetti visivi del film come supervisore in modo veramente particolareggiato; creando ad hoc delle tute con dei sensori marcatori su degli attori veri, creando un’animazione davvero perfetta. E così ha commentato il suo film: “un connubio perfetto tra computer, performance umana e tecnologia” . Lasciando il parco giochi dirigendosi alle sale di proiezione, oggi da segnalare è che è andata in scena la rabbia e la paranoia con il film “It follows”.
Un film che ha già emozionato Cannes quest’anno ed ad agosto è stato presentato al New Zealand International Film Festival ottenendo grande successo. Un film “horror indie americano”dicevano allora, ma molto differente dal film d’esordio di David Robert Mitchell. Prodotto da Rebecca Green, David Kaplan, Erik Rommesmo, Laura D. Smith. I protagonisti invece sono Maika Monroe, Keir Gilchrist, Daniel Zovatto, Olivia Luccardi, Lili Sepe, Jake Weary. La storia è semplice: la diciannovenne Jay è la tipica adolescente americana che dopo aver consumato un rapporto in un insignificante appuntamento, comincia ad essere perseguitata da visioni di vario tipo che sono dovute da ossessioni trasmesse a causa di strana entità.
Ma è domani che comincerà la vera festa, con tutte le stelle di chiusura del festival: due nomi per tutti, Joe Dante e Dick Miller. I nomi dei vincitori invece saranno annunciati proprio domani a mezzogiorno, il festival finalmente sta per proclamare il suo vincitore.
di Cristina T. Chiochia per Oggialcinema.net