░A bicicleta do figo ©blue amorosi 25 marzo 2015
La bicicletta appoggiata al fico fa poesia ▬La bicicletta è una meraviglia della natura, per il semplice fatto che non è soggetta alla legge dei treni, quella che quando il proprio treno ritarda, la coincidenza partirà in perfetto orario; e, poi, la bicicletta è notevole perché in qualunque direzione si stia andando, sarà sempre in salita e controvento. Appoggiata al fico, si può sempre pensare che ci sia da venerdì sera quando comincia il mal di denti e che è per questo che è la realizzazione assoluta della legge di Boob[1]. Una volta feci una breve dissertazione sulla potatura dei fichi, poi mi partì il disco del computer e quel testo con tutti i rami potati andò perduto; quell’inverno, poi, non potemmo usare nemmeno i rami di fico per alimentare il fuoco. Si narra che Mia Nonna dello Zen non abbia mai fatto la potatura dei fichi, né l’abbia fatta fare, e, quel che è veramente strano, adesso ricordo che Mia Nonna non aveva la bicicletta. Io penso che se uno ha l’immagine della nonna che va in bicicletta, il suo oggetto “a” è perduto, avviene come quella dissertazione sulla potatura dei fichi, che avevo preparato per metterla a commento in un blog in cui la tenutaria faceva la troll anonima contro il poeta, ah, disse una volta, ma chi è questo Vuesse Gaudio che mi sta inondando di commenti lunghissimi il mio blog, addirittura mi posta delle poesie a commento di un testo preso da una quarta di copertina di un libro su Emily Dickinson, ma chi è ‘sto scemo, io me lo ricordo uno così, era il mitico Vuesse Gaudio di “Astra”, il mensile del “Corriere della Sera”, quello che, vent’anni, venticinque anni, trent’anni dopo, stiamo ancora a menarcelo il nostro oggetto “a” per via di quella foto in cui, non si sa che cosa c’è, di sicuro parla al microfono, è una foto che gli ha fatto un altro poeta , ha tutta una perfusione veneziana, come se fossimo nella Suite Vénitienne di Jean Baudrillard, per questo quella troll aggrediva il poeta: “Ah, devi essere quello di “Astra”!”. Come se essendo quello di “Astra”│ quello, ad “Astra” lo conoscevano e sapevano bene cosa dava al giornale│ fossi l’ultimo degli Indiani dei Pa-Rrotë, gli indiani “senza ruota”, quelli che non erano nel cerchio o nella “cerchiara” della macchina amministrativa e semantica dello Stato. E torniamo al fico: insomma persi il testo, e dimenticai la potatura. Una bicicletta appoggiata al fico fa passare una nuova legge di Vique[2]: un uomo senza poesia è come un fico senza bicicletta.Oppure: per quella faccenda dell’oggetto “a” perduto o potato o accerchiato, fu così che nacque la bicyclette di Hans Bellmer. Anche se dal pittore francese passò un’altra legge di Vique: una donna senza libido è come una fica senza bicicletta, ma questo voi non lo potete mandar giù, è la quinta legge, non del fico: “Vi siete presi troppo sul serio”. Poi, ma lo si capisce sempre quando si è arrivati, chi pedala, vai a vedere, è chi ha la sua pulsione fallica che va su a contatto col sellino, anche se, pedala pedala, il soggetto, il significante, sta sempre alzato.
░ La Bicyclette © Hans Bellmer
D’altra parte, se si considera che Vique, sempre per via della “bicyclette” di Bellmer, tirato dentro a pedalare, allitteri il fico francese, figue, la questione erotica della figura di Bellmer, con lapulsione fallica a gonfiarle la libido tra sellino, manubrio e telaio, si pone al centro del campo, dove la bicicletta, questo manufatto meccanico così naturale, sta quasi teneramente appoggiata alla figue. Anche in questa immagine[3], la nascita del significante, il soggetto sta pedalando, proprio perché non si vede, come solo il (-φ) sa fare, ci sa fare, è fico![1] Si troverà sempre una qualsiasi cosa nell’ultimo posto in cui la si cerca.[2] La legge di Vique: Un uomo senza religione è come un pesce senza bicicletta. Da:Arthur Bloch, Murphy’s Law © 1977.
[3] Di Blue Amorosi. In Portogallo, il “figo” è anche “figueira”, cioè è femminile come la “figue” francese. A bicicleta do figo potrebbe corrispondere anche a : A bicicleta da figueira. Che anche senza "figue”, è vero che fa una bella figura?