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Il figlio

Creato il 07 giugno 2013 da Narratore @Narratore74

il-figlio-lowry-giunti-y-280x398Formato: Copertina rigida
Lunghezza: 384 pagine
Prezzo: 8,42 €
Lingua: Italiano
Autore: Lois Lowry
Link per l’acquisto: Il figlio

Trama
Claire ha 14 anni, il suo ruolo è quello di Anfora, ovvero chi porta su di se il gravoso compito di procreare.
Nessuno l’ha messa in guardia, nessuno gli ha insegnato come fare. Perché nella comunità in cui vive tutto è schematizzato, controllato, calcolato e deciso prima ancora che le vite vengano al mondo.
Nessuno le ha detto che non potrà mai vedere il suo “prodotto”, ne che fine farà.
Perché il suo è un lavoro, semplicemente quello, e il ruolo di madre non le spetta.
Ma durante il parto accade qualcosa di non previsto e i medici sono costretti a praticare un cesareo. Dopo, Claire diventa inutile: non più adatta a procreare, non più un’Anfora, viene dimenticata, lasciata ad un compito minore, con i suoi dubbi, le sue domande.
Ma c’è una cosa che Claire non dimentica, suo figlio, e farà di tutto per riaverlo.

Impressioni
Ultimo libro della saga di The Giver, partita con Il Donatore e continuata con La rivincita e Il messaggero.
E come era prevedibile, si tratta di un finale indimenticabile, fatto di ricordi, di persone già viste, di vecchie storie e di nuove emozioni.

Lois Lowry, author of The Giver, at her home in Cambridge, MA
Il romanzo è basilarmente strutturato in tre parti distinte.
Nella prima vediamo la Claire ragazzina, ignara di cosa comporterà la nuova assegnazione. Si diverte, gioca con le altre Anfore, cerca di immaginare come sarà il momento del parto. Ma le informazioni sono vietate, fare domande è vietato, quindi tutta questa ricerca si limita a dicerie e ad un semplice “fastidio” quando si tratta di raccontare i dolori del parto.
Poi arriva il suo turno e tutto precipita, lasciandola vuota, inerme e disarmata contro un sistema che la rifiuta, la getta come un vecchio panno e si dimentica di lei.
Fino a quando non scopre che Jonas, un dodici, ha rapito suo figlio, salvandolo dalla morte.
Quello è il momento in cui la sua vita prende una piega inaspettata…

La seconda parte vede una Claire che ha perso la memoria, dopo un violento naufragio. Il villaggio in cui vive è semplice, ma nella sua anima sente che qualcosa non torna.
Quando i ricordi cominciano a riaffiorare, nasce in lei la sicurezza di quello per cui aveva lasciato tutto.
Le torna in mente Abe (almeno crede si chiami così), suo figlio, e la determinazione diventa un’arma con cui confrontarsi e allenarsi.
Fino all’incontro con un fantomatico uomo che si fa chiamare Signore del Baratto…

Nella terza parte vediamo Gabe, il figlio di Claire, ormai cresciuto, vitale e attivo come dovrebbe essere un ragazzino della sua età.
Jonas lo ha salvato molti anni prima, portandolo nell’unico luogo in cui avrebbe potuto vivere serenamente. Al suo fianco Kira, la tessitrice di sogni, ha da tempo preso il posto che le spetta come compagna di Jonas.
Quando una anziana donna si affaccia al villaggio le vecchie paure tornano a galla, i ricordi degli eventi accaduti anni prima si fanno di nuovo vivi e dolorosi.
E Jonas capisce cosa dovrà essere fatto: il Signore del Baratto dovrà morire, e sarà Gabe a doverlo fare…

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Un finale epico, in cui tutto si ricollega, i cerchi aperti prima si uniscono e formano un intricato disegno, splendido e coerente.
La maestria della Lowry di narrare emozioni e dolori è magistrale. Difficile non immedesimarsi in Claire, nella sua sofferenza (e lo dico da uomo che non potrà mai sapere cosa vuol dire portare una vita dentro di se), al punto da sentire male ogni volta che lo sente lei.
Anche quando raggiunge il suo scopo, rivedere suo figlio, e doverlo fare da lontano perché il Male le ha strappato tutto quello che aveva, è straziante, ingiusto e scorretto.
Ma è così, non ci si può tirare indietro.

Tornano i doni, torna la paura di fallire e il potere delle proprie convinzioni.
Certo, devo ammettere che, ovviamente, in questo libro le problematiche sociali sono lasciate un po’ in disparte, se si esclude la prima sezione del romanzo. Ma va bene così, perché in questo modo è rimasto molto più spazio al resto, a quello che serve per concludere una saga che meritava una fine di questo genere.

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Io non posso fare altro che lasciarvi con il solito consiglio: leggete questa saga.
Esistono pochi libri in grado di farvi provare emozioni tanto forti…
Davvero.


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