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Il film di Vallanzasca nel «giorno della memoria» bufera su Sky

Creato il 07 febbraio 2012 da Nottecriminale9 @NotteCriminale

Giovanni Mercadante
Il film di Vallanzasca nel «giorno della memoria» bufera su Sky: «Trasmettere quell’assurdo film è come uccidere ancora una volta tutte le vittime di quel criminale»Vallanzasca-Gli Angeli del Male
Ma andiamo con ordine. 
Il 6 febbraio 1977 Renato Vallanzasca viene fermato ad un posto di blocco da due agenti della polizia stradale in servizio al casello dell’autostrada, dalla sparatoria che ne segue rimangono uccisi Luigi D’Andrea e Renato Barborini. Renè, seppur ferito, si dà alla fuga ma dopo poco tempo viene catturato a Roma. 
 Oggi,vuoi per una coincidenza o per una scelta vera e propria, Sky decide di programmare il film il 6 febbraio 2012 “giorno della memoria” e di lì scoppia l’inevitabile polemica. Il sindaco di Dalmine, Claudia Maria Terzi, in una lettera indirizzata al direttore di Sky chiede a l’emittente di cambiare la programmazione: 
 “(…)Proprio il giorno in cui Dalmine, la famiglia D’Andrea e tutte le autorità bergamasche si ritrovano a rendere omaggio al sacrificio di due valorosi eroi, voi decidete di trasmettere il film che celebra l’assassino dei due. E non mi venga a dire, Direttore, che c’è il diritto di cronaca, che il regista è un artista di fama internazionale, che il film non celebra ma vuole solo raccontare la vita di un soggetto che ha segnato la storia italiana(…)Trasmettere quell’assurdo film è come uccidere ancora una volta tutte le vittime di quel criminale. Vuol dire non fare più distinzione tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, tra il bene ed il male, tra le vittime e i carnefici (…)” 
 Anche il vicepresidente del Consiglio Regionale della Lombardia è intervenuto sulla questione parlando di “oltraggio alla memoria di chi è morto facendo il proprio dovere e ancora oggi finisce in secondo piano rispetto al suo assassino” Il film di Michele Placido seppur premiato con 3 Nastri d’Argento dalla critica (miglior attore, miglior colonna sonora, miglior montaggio) non è nato sotto una buona stella, dapprima le polemiche sulla mitizzazione del “bel Renè”, poi con il mezzo flop al box office e adesso con la sua programmazione televisiva azzardata. 
Per placare tutte le polemiche dunque, Sky ha deciso di rinviare di 24 ore la messa in onda del film e nel corso del magazine “Sky Cine News”, in onda ieri sera, ha deciso la lettura di alcuni passaggi della lettera scritta dal sindaco del comune bergamasco ma ha anche tenuto a sottolineare che 
 «Il film su Vallanzasca è il racconto personale del suo regista, Michele Placido. Non ha nulla a che fare con una linea editoriale di Sky, un fatto che si applica a tutti gli oltre 2000 film che trasmettiamo ogni anno (….) Come tutte le "prime tv" il giorno di messa in onda è legato principalmente alla finestra di uscita in sala (…) Pensiamo che il compito di Sky Cinema resta quello di concedere ai propri abbonati l'offerta di film più ampia possibile- recita il comunicato letto da Francesco Castelnuovo lunedi sera- Il giorno in cui invece cominciassimo a decidere noi preventivamente cosa "potete" guardare e cosa no, apriremmo una porta davvero molto pericolosa». 
Questa la “giustificazione” di Sky. Seppur pienamente condivisibili le polemiche dei familiari delle vittime e dunque le ragioni che hanno portato al cambio di programmazione, giova ricordare a quelle istituzioni che s’indignano per un film che magari neanche avranno mai visto che Renato Vallanzasca da 38 anni sta scontando-in regime di semilibertà- una condanna complessiva a quattro ergastoli e 260 anni di reclusione con l’accusa di sette omicidi di cui quattro direttamente compiuti, settanta rapine e quattro sequestri di persona più i numerosi tentativi di evasione. Se tutti i criminali fossero assicurati alla giustizia in questo modo, sarebbe già un grossissimo passo avanti. 
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