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Il follow-up per i pazienti trattati per un cancro alla prostata

Creato il 26 marzo 2013 da Laprostata @espriweb

recidive tardive impianto transperineale follow up Secondo alcuni ricercatori, un follow-up di 10 anni per i pazienti con cancro alla prostata trattati con radioterapia o prostatectomia radicale non è sufficiente.  Essi hanno scoperto che questo tumore può ripresentarsi anche dopo più di 10 anni (il 5% delle recidive). Pertanto, si raccomanda di controllarli periodicamente per almeno 15 o, addirittura, 20 anni (un caso di recidiva si è manifestata dopo 17 anni). Se per 10 anni al controllo semestrale i pazienti presentano un PSA inferiore a 0,2 ng/ml, questi possono allungare i tempi e sottoporsi ai controlli ogni anno. Uno studio condotto su pazienti monitorati per 25 anni, ha mostrato questi tassi di sopravvivenza: 75% dopo 10 anni, il 73% dopo 15 anni, 73% dopo 20 anni e 73% dopo 25 anni. Per gli uomini sottoposti, invece, ad un impianto transperineale seguito da fasci esterni di radioterapia, dopo 15 anni il loro tasso di sopravvivenza è risultato del 79%. Tra i 313 uomini che hanno ricevuto un trattamento con radiazioni da 16 a 25 anni fa, il 75,4% di loro ha sviluppato una recidiva entro i primi 5 anni dopo il trattamento. Il 5%, invece, ha sviluppato nuovamente la malattia dopo più di 10 anni. Alcune di queste recidive tardive, inoltre, sono risultate molto aggressive. Non è ancora chiaro il motivo per cui questo tipo di tumore spesso tende a ripresentarsi dopo moltissimi anni. Per questo motivo, i ricercatori stanno ora conducendo nuovi studi per individuare le cause di questo fenomeno.


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