di Claudio Messora
Byoblu
La farsa dell’assurdo non si ferma e assume tratti ancora più ridicoli. Con l’approvazione del MES, il trattato che il Parlamento italiano ha deciso il 19 luglio, insieme al Fiscal Compact, ottenendo un’attenzione di sole cinque righe e mezza a pagina 7 del Corriere della Sera, abbiamo siglato un accordo molto discutibile, di cui ho già parlato ampiamente negli ultimi mesi, l’ultima volta ieri. Il MES dovrebbe servire a salvare i paesi in difficoltà, ma oltre al danno di risultare in un nuovo, pesantissimo indebitamento, ora arriva anche la proverbiale beffa: i nostri soldi stanno di fatto arricchendo i ricchi, altro che tenere a galla i poveri.
Accade infatti che il MES richieda agli stati membri di versare un anticipo complessivo di 80 miliardi, che ognuno deve pagare secondo la propria quota parte. La nostra è del 17,9% e dunque l’anticipo richiesto, da saldare in cinque rate, è di 14,32 miliardi. Per la cronaca, con grande solerzia ne abbiamo già pagati 10. L’ho chiesto direttamente a Polillo, dunque direi che la fonte è più che attendibile.
Ma ora cosa succede? La Germania, la Finlandia e l’Olanda hanno comunicato che non considerano più percorribile l’accordo sul salvataggio da 100 miliardi delle banche spagnole, e questo causa una situazione di incertezza che congela ogni mossa del cosiddetto fondo salva-stati, che dunque deve parcheggiare i soldi in un qualche porto sicuro. E quali sono, questi porti sicuri? Sono i titoli di stato degli ultimi paesi in Europa a conservare ancora la tripla A nelle valutazioni delle agenzie di rating, naturalmente. E indovinate quali sono, dunque, questi paesi? Ma la Germania, la Finlandia e l’Olanda. Avevate forse qualche dubbio? Dunque abbiamo appena destinato 10 miliardi, che per ora non serviranno a niente (ma che a noi sarebbero serviti eccome), alle casse dai rendimenti talvolta persino negativi (vedasi Germania) proprio di quelli che non ci vogliono "salvare". A tempo indeterminato. Tant’è vero che l’Austria, il quarto paese ad avere la tripla A, si è aggiunta in coda, pregustando una bella iniezione di liquidità.
Il fondo salva-stati, anziché "dare" i soldi agli stati in difficoltà, si trasforma così in un fondo che "prende" i soldi dagli stati in difficoltà, per darli a quelli che non ne hanno bisogno e che fanno pure i difficili.
Complimenti per il capolavoro della logica.
Fonte: Byoblu 27 Settembre 2012