De Il Gatto A Nove Code Argento voleva farne un film noir alla nouvelle vogue francese.
Gli riuscì (purtroppo per lui) un poliziesco torinese ma all'americana, tutto inseguimenti e scazzottate. E la cosa lo fece incaxxare di brutto. Ciò che lo fa incaxxare ancora oggi è che il pubblico, me compreso, invece ama visceralmente questo film per le sue atmosfere tipicamente '70, per l'inconfondibile stile argentiano (puro genio creativo), per la perfezione della regia, per la sceneggiatura centrata sul cromosoma xxy e sull'extra y del corredo genetico dei potenziali delinquenti (quella che oggi chiameremmo sindrome di Klinefelter?) - insomma un plot che trascende qualunque banalità - e per la colonna sonora firmata dal genio di Ennio Morricone. Girato a partire dall'agosto del '70 (ma uscito con uno slittamento nel '71 per i soliti casini con i produttori della Titanus) il film fece un botto anche più grande di quello de L'Uccello dalle Piume di Cristallo guadagnando ad Argento carta bianca su tutti i progetti successivi.Quindi spiacente Dario se anch'io ti faccio incaxxare. E dico "incaxxare" con due xx ma senza l'extra y! A me questo film piace. Al film ci tengo. E anche molto (come direbbe a un certo punto uno dei protagonisti, ma parlando di quanto tiene alla propria pelle). Mi piace anche nella versione inglese in cui fu originariamente girato per gli Stati Uniti. Perciò caro Dario, mettiti l'anima in pace e lasciami vedere il tuo film in tutte le lingue che voglio!
Come potrete fare anche voi cliccando sul dottor Casoni (o Kessonei come dicono gli americani!)...