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Il gelsomino

Da Fluente

Il gelsomino

Buongiorno da Andrea che come ogni martedi eccomi a proporvi una scheda dedicata questa settimana al “Gelsomino” infatti ,d’accordo con  Eliana la nostra fiorista,sarà questa una settimana dedicata ,come dicevo a questa affascinante pianta da giardino e non solo.Ora non ci rimane che iniziare dalla sua storia. Quasi sicuramente originario della Persia, il suo nome era Ysmin (fiore bianco). Gli stessi cinesi, che lo conoscevano già nel III secolo, ne avevano tradotto il nome in Yeh-hsiming, prendendo spunto dall’arabo. Certamente era conosciuto anche dagli antichi Greci e Romani. Quanto alle specie, la più antica sembra essere la “officinale” che è un gelsomino profumatissimo, dal fiore bianco a forma di stella a cinque petali (raffigurazione del “penta-colo”, amuleto portato per difendersi dagli spiriti maligni). Proprio questa combinazione di elementi ha legato il gelsomino, sia nella tradizione mediterranea che in quella orientale, all’Amore Divino e all’Amore Profano. Secondo una leggenda araba il “Paradiso” profuma di gelsomino. Un detto indiano spiega come il penetrante profumo di questo fiore sul capo della donna amata, unito alla penetrante essenza del sandalo sulla sua pelle, sia ‘Teco del Paradiso celeste”. Del resto gli amanti lo sceglievano per farsene dono:con i suoi fiori facevano coroncine, ghirlande, mazzolini.Una famosa leggenda racconta che il Granduca di Toscana Cosimo I de’ Medici era talmente geloso del suo gelsomino “Sambac” da impedirne la propagazione, ma un suo giovane giardiniere, sfidandone il divieto, ne portò in dono un ramo fiorito alla sua fidanzata. Poi moltiplicò in segreto la pianta e vendendone diversi esemplari si fece tanto ricco da potersi presto sposare. Sembra che da allora le ragazze toscane scelgano, per comporre il proprio bouquet di nozze, proprio il gelsomino.
Come si coltiva

Generalmente è facile da coltivare, purché scegliamo le specie adatte al clima in cui vogliamo farlo crescere. Non tutte infatti sono abbastanza rustiche da poter vivere all’aperto in qualsiasi regione. Molto vigorosi e robusti sono l’Officinale e il Nudiflorum, infatti crescono bene al Nord. Il Polyanthum, se deve stare all’aperto, è più raccomandabile per le regioni centromeridionali o per i laghi e la Riviera. Il Grandiflorum, l’Azoricum e il Sambac non tollerano il freddo, anche se quest’ultimo coltivato all’interno, fiorisce molto bene.Il Primulinum può essere coltivato ovunque all’aperto purché in zone soleggiate e riparate. Anche se vengono cresciuti come rampicanti o semiarbustivi, e alcuni possono essere coltivati a cespuglio, necessitano solitamente di un muro o di sostegni sui quali svilupparsi.Tutti vogliono una terra ricca di humus e ben nutrita. La posizione deve essere sempre soleggiata, calda, ma in caso di siccità è necessario innaffiare abbondantemente.La moltiplicazione avviene solitamente per talea legnosa, semilegnosa o erbacea in estate, mentre in settembre ottobre si effettua per propaggine utilizzando i rami più lunghi e flessibili. In autunno dobbiamo potare i rami vecchi energicamente, per consentire nuove fioriture sui rami più giovani. E dopo la fioritura è comunque consigliabile sfoltire i rami e tagliare i rami fioriti.Bene io termino quì e vi ricordo che mercoledi mattina troverete la nostra fiorista Eliana che anche lei vi parlerà di gelsomini,e se avete delle foto dei vostri gelsomini inviateli al nostro indirizzo e-mail o nella pagina Facebook .Un buon giardinaggio a tutti .

Il gelsomino

 

 


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