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Il Genji monogatari rinasce a nuova vita

Creato il 08 maggio 2012 da Automaticjoy
Il Genji monogatari rinasce a nuova vitaIl Genji monogatari (源氏物語, Storia di Genji) è il primo romanzo giapponese e probabilmente il primo romanzo al mondo, scritto nell'XI secolo dalla dama di corte Murasaki Shikibu.
Nella prima parte narra la storia di Genji, figlio dell'Imperatore, e nella seconda quella di due dei suoi discendenti (o presunti tali). Il racconto si estende per quattro generazioni, coinvolgendo oltre quattrocento personaggi. Il soggetto principale della narrazione sono le avventure amorose del protagonista, che pur incarnando il modello del libertino non abbandona mai al suo destino una donna alla quale era stato legato.
Proprio le donne sono le figure centrali del romanzo, descritte con un'attenzione sorprendente alla loro psicologia e ai loro sentimenti, vittime di un sistema patriarcale che penalizzava quelle che non potevano fare affidamento su una figura maschile potente, padre o marito che fosse. I personaggi femminili possono essere visti come lati differenti della personalità dell'autrice, che ha efficacemente espresso nella sua opera tutta la frustrazione e il dolore derivanti dal futuro incerto che accomunava le donne del periodo Heian.
A fare da sfondo alle molteplici vicende che si intrecciano nel Genji monogatari è sempre presente la natura, osservata, celebrata, descritta minuziosamente nel costante susseguirsi delle stagioni; il tempo, col suo scorrere inesorabile, è un personaggio centrale quanto quelli in carne e ossa e la sua percezione acuisce la malinconia per gli anni che passano, la vecchiaia che giunge, le persone amate che se ne vanno. L'atmosfera di velata tristezza che pervade le pagine di questo libro è stata descritta da Motoori Norinaga come mono no aware, espressione che può essere tradotta approssimativamente come "il sentimento delle cose" e che indica la consapevolezza della precarietà di ogni cosa e il patimento legato al loro svanire. Come gli splendidi fiori di ciliegio presto sfioriranno, così se ne andrà la giovinezza, e poi la vita: un concetto che affonda profondamente le sue radici nel Buddhismo, per il quale l'impermanenza è una delle condizioni fondamentali di tutto ciò che esiste.
Voto: ★★★★★
Il Genji monogatari rinasce a nuova vita
Fin dalla prima lettura sono stata stregata da questo romanzo, che è stato anche parte centrale della mia tesi di laurea. A inizio maggio è stata finalmente pubblicata per Einaudi l'edizione tradotta direttamente dal giapponese antico dalla professoressa Maria Teresa Orsi, che ci ha lavorato per oltre dieci anni. Fino ad ora quest'opera era disponibile soltanto in traduzione dalla versione in inglese di Arthur Waley, che pur trasmettendo adeguatamente l'atmosfera poetica si era preso parecchie libertà sul testo, eliminando addirittura un intero capitolo. Come se non bastasse, in Italia il libro era stato diviso in due volumi, uno edito da Einaudi col titolo La storia di Genji e l'altro da Bompiani, intitolato La signora della barca/Il ponte dei sogni.
Il volume curato dalla professoressa Orsi, nonostante il prezzo non proprio accessibile di 90 euro, è stato un acquisto quasi obbligato per me: considero quest'opera un vero capolavoro, uno dei libri che più mi ha coinvolta emotivamente e allo stesso tempo un'interessantissima materia di studio. Chi fosse interessato al libro, o anche solo incuriosito, può leggere le mie prime impressioni sul volume dal Genji monogatari blog.

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