IL GIOCATTOLO CON LA BANDANA
Troppo tardi. Doveva pensarci prima. Sono convinta, che la scelta di contornarsi di mezze figure sia stata ponderata e voluta. Lo fanno tutti coloro che vogliono emergere, per timore di essere surclassati dai propri collaboratori.
La stampa di casa sostiene, inoltre, che Berlusconi è intelligente e saprà comunque rimediare in un prossimo fururo, anche a questo “errore”. Deve buttare via tutta questa zavorra di personaggi troppo devoti. Cosa che sarà impossibile da attuare perchè anche se si cambia qualche faccia, ne arriveranno altre con le stesse predisposizioni al servilismo. E’ una codizione naturale che deriva dal fatto che quel parttito, finché resta Berlusconi, sarà sempre un partito con un padrone cui si deve obbedienza e ossequio.
Chi si contorna di mezze figure, comunque, non è intelligente, ma fragile e infantile, perchè dimostra tutta la sua pochezza d’animo, il desiderio di essere sempre il capoclassse, il primo, di essere sempre al centro dell’attenzione e di essere il migliore di tutti. «Io comando un governo che è il migliore degli ultimi 150 anni» sono le frasi che denotano il “grado” di intelligenza e che danno l’idea della incapacità di conoscenza della realtà, mentre sta vivendo una realtà fasulla, presente solo nella propria testa. Infantilismo.
«Ci sono i ristoranti pieni, si fa fatica a prenotare un posto in aereo, quindi non vedo il benché minimo segno di crisi» affermazioni dell’ex presidente del consiglio, che fanno pensare chiaramente ad una realtà personale, estranea al paese.
E non credo che le cose nella sua testa siano cambiate. La voglia di essere sempre il primo c’è ancora ed è grandissima, forse anche più di prima. Tacita Alfanino, va lui a parlare con Monti, è lui che stabilisce l’ordine delle cose nel partito anche se ne è solo il presidente, è lui che avanza le idee straordinarie che dovrebbero rilanciare il Pdl. Per esempio la Repubblica Presidenziale alla francese.
Ma chi sono queste persone vedove del Papi? Queste zavorre incombranti da cacciare? E’ ovvio quelli che lo rimpiangono aspettando che risorga. Quelli che con il loro servilismo hanno contribuito anche a sminuire Berlusconi stesso.
Gli Scilipoti, le veline e le ministre per scherzo cui l’Unto del Signore ha dado immeritata ma lucrosa celebrità. Le Santanchè e i La Russa, personaggi politici bruciati dalla loro rabbiosa inconsistenza cui egli ha dato la possibilità di entrare nel gioco o nel giro dei VIP.
I Giovanardi e i Rotondi, rottami vaganti senza direzione fra le onde di un mare torbido dopo l’implosione della Balena Bianca.
I Belpietro e i Sallusti, quelli che adesso denunciano il comportamento di Berlusconi inopportuno nelle scelte dei personaggi, convinti del fatto che la brutalità del pensiero e della scrittura sia prova di intelligenza robusta e creativa.
E i Ferrara, e i Cicchitto e i Sacconi, convinti, come l’ultimo giapponese nell’isola sperduta del Pacifico, di dover ancora combattere i Komunisti dei loro incubi politici. Personaggi che hanno vagato, come mine senza miccia, da un partito all’altro in cerca, appunto, di chi, in quel momento, era sulla cresta dell’onda.
Tutti insieme in attesa del suo ritorno, magari come Presidente della Repubblica, con la nostalgia dolorosa dei vedovi e delle vedove. Animati da una rabbia implacabile contro quelli che hanno tolto loro il giocattolo di mano. Il giocattolo con la bandana.