Il gioco 2

Da Infanziadelbambino

Eccoci alla seconda parte del gioco.
Vorrei approfondire l’attività di gioco simbolico al nido per un gruppo di bambini grandi.

L’acquisizione del linguaggio è un altro scalino dell’evoluzione del bambino che favorisce la capacità di gioco e accompagna spesso il gioco simbolico.
Il bambino gioca accompagnando con la voce quello che sta facendo. Si narra e narra agli altri bambini o adulti presenti quello che fa.

Al nido durante l’attività in casetta, capita che i bambini si “auto” narrino delle storie per accompagnare il gioco, a volte si vedono due o tre bambini insieme che si “raccontano” delle storie.

Non è ancora vero e proprio gioco di finzione, perché i bambini al nido non fanno altro (e per loro non è poco) che rivivere le situazioni quotidiane che li vedono protagonisti.

Il gioco di finzione vero e proprio comincia quando il bambino frequenta la scuola materna. Durante l’attività in casetta al nido, non ci sono regole, ai bambini viene lasciata la libertà di fare quello che vogliono. L’educatrice però dà all’attività un inizio, portando i bambini nello spazio per giocare, e una fine quando chiede che i bambini mettano in ordine. L’educatrice non pretende che sia tutto in perfetto ordine, ma almeno che i piatti le pentole e le posate siano in cucina, le bambole sedute al tavolo, o nei passeggini, non tutte ammucchiate sul lettino o buttate a terra, i vestiti e i cappelli per i travestimenti nei bauli o appesi.

Il “gioco del riordino” serve ai bambini a capire che sta finendo un gioco e che tra poco inizierà una nuova cosa, gli dà un ordine temporale che gli permette di stare tranquilli.

Durante l’attività i bambini hanno la possibilità di immergersi nella loro realtà quotidiana, scambiandosi i ruoli. Loro diventano i genitori e le bambole i bambini da accudire.
Essendo ancora piccoli non si vedranno i bambini giocare assieme, ma ogni bambino interpreterà il suo ruolo. Almeno questo è quello che si può osservare durante le prime visite in casetta. Con il passare del tempo i bambini inizieranno ad interagire tra loro, formando piccoli gruppetti e giocando insieme, ma senza regole fisse. Anzi durante il gioco i bambini cambieranno ruolo senza dover “avvertire” gli altri e senza creare squilibri.

Durante questa attività l’educatrice è la figura di riferimento che sta a lato, osserva e incoraggia con sorrisi dolci senza invadere lo spazio di gioco con la sua voce. In caso di conflitto, l’educatrice osserva i bambini cercando di capire se il conflitto può essere risolto direttamente dai bambini, in caso contrario interviene, senza sgridare ma solo per aiutare.

Quindi si può concludere dicendo che durante il gioco simbolico il bambino simula azioni che derivano dalla realtà, diventando padrone e sviluppando un emergente capacità di rappresentazione mentale. Il bambino impara a proporsi liberamente nell’ambiente e con gli altri bambini, impara giocando ad avvicinarsi al mondo degli adulti.

Il gioco simbolico è finito, ma l’argomento no! Prossimamente ultima puntata per questo argomento.


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