Il Governo Renzi sarà capace di affrontare le sfide ambientali?

Creato il 25 febbraio 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

Dissesto idrogeologico, Ilva, Terra dei Fuochi, Concordia, Grandi Navi a Venezia. Gian Luca Galletti, 53 anni a luglio, neoministro dell’Ambiente del Governo di Matteo Renzi, arriva con queste priorità in agenda al dicastero di Via Cristoforo Colombo.

Parco eolico off-shore in Danimarca

Già Sottosegretario al Miur con Enrico Letta, Galletti appena due ore dopo il giuramento di sabato scorso ha subito incontrato il suo predecessore Andrea Orlando. Un approfondito e informale passaggio di consegne durante il quale, si apprende, Galletti ha convenuto con l’attuale Guardasigilli che i dossier aperti all’Ambiente da affrontare subito sono quelli dei veleni in Campania e delle emergenze legate al dissesto del territorio. Del resto il tema del rischio idrogeologico, citato anche dal premier Renzi nel suo discorso per la fiducia al Senato, non è nuovo al neo titolare dell’Ambiente che, da Sottosegretario al Miur, si è dedicato particolarmente anche all’edilizia scolastica, un problema non svincolato da quello della fragilità del territorio nazionale.

Galletti ha alle spalle anche esperienze in Consiglio Comunale a Bologna e ricoperto cariche come Assessore al Bilancio prima e consigliere regionale dell’Emilia-Romagna poi, affrontando direttamente per il suo territorio il preoccupante capitolo delle alluvioni. E ancora tra le priorità, Galletti si troverà sul tavolo anche il nuovo pacchetto Clima e energia della Commissione europea, in vista del semestre europeo.

Il pacchetto Clima e energia dell’Ue, ben si innesta tra l’altro con un’intera sezione del maxi programma europeo per la ricerca Horizon 2020 di cui Galletti, in qualità di Sottosegretario al Miur con particolare attenzione alle politiche della ricerca, ben dovrebbe conoscere i raccordi, i fondi, i bandi di gara per drenare finanziamenti in Italia anche sui temi ambientali. Insomma il lavoro al nuovo ministro dell’Ambiente non manca.

A cominciare dal fascicolo legato ai piani rifiuti, primo fra tutti quello di Roma, per passare a quello dell’istituzione dei reati ambientali su cui molto ha lavorato anche il suo predecessore Orlando. Poi la rimozione del relitto della Concordia ed il porto in cui dovrà essere trasferito e smantellato e su cui Galletti dovrà esprimersi. Quindi il completamento dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) dell’Ilva. Ma, soprattutto, è la voce che arriva dal mondo ambientalista, la sfida di spingere forte l’Italia verso un’economia green.

Una sfida nella sfida visto che tra le sue prime dichiarazioni Galletti ha tenuto a sottolineare che con Orlando si è confrontato su “tutti i fascicoli aperti”, spendendo parole di ammirazione per l’ex titolare dell’Ambiente: “Voglio dire che Orlando ha fatto benissimo. La sfida è di fare almeno come lui” è il fair play con cui Galletti ha iniziato i suoi primi passi da ministro.

Con questi presupposti, chissà se l’Italia riuscirà ad “entrare in competizione” con gli altri paesi europei per sfruttare al meglio la natura insita al proprio territorio, creando il proprio fabbisogno energetico utilizzando sempre più in maniera sostenibile acqua, vento e sole.


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