Il sindaco Pedretti e la sua giunta devono lasciare una traccia del loro passaggio e dove meglio lasciarla se non su un tratto finora non toccato da urbanizzazione, case, strade.Ll’ingresso orientale della città, quello più vicino al fiume e a mio parere quello più pregiato dal punto di vista ambientale.
La rotonda sulle lame rappresenta bene la politica di questa giunta di centro destra: andare avanti per la propria strada senza confrontarsi con il territorio che si amministra, ma non solo, lasciando addirittura in eredità opere probabilmente inutili e molti soldi in meno per il solo motivo di dover dimostrare di essere stati in grado di chiudere una promessa elettorale, non si sa bene fatta a chi, perché parliamoci chiaro la rotonda sulle lame, per come è stata pensata da questa giunta, è soprattutto un’operazione immobiliare. La messa in sicurezza di una strada declassata (non è più una statale) con l’opera in progetto (rotonda di 40 m di diametro) risulta eccessiva oppure con quest’opera si intende rendere edificabile tutta quella zona del paese che verrà racchiusa tra la rotonda e il paese stesso. Quella parte di territorio compreso tra le lame e il cimitero. Consideriamo inoltre la dimostrazione di pessima politica amministrativa, data da questa giunta in merito alla gestione e controllo della cava insortello, dove, oltre ad aver controllato poco e male il cavatore sembra sarà difficile recuperare i soldi che l’operatore deve al comune e sembra anche si debba capire che cosa ha ci ha lasciato sul territorio, visto che per questo cavatore era pratica assodata lo scaricare scorie contaminate sotto le strade e gli edifici che costruiva.
Ricordiamo a tutti i cittadini che stanno pagando gli interessi su un mutuo che è fermo da 5 anni per questa rotonda. Quando la lista civica di Apertamente critica duramente queste scelte ne condividiamo sia i contenuti che il metodo. Sottolineo inoltre che se la necessità di questa giunta fosse quella di lasciare un segno, questo segno potrebbe essere lasciato cercando di stare più vicino alle famiglie in difficoltà, famiglie italiane anche, come quella che il mese scorso dalle pagine de “La Provicia”, bucando il silenzio imposto dalla difficoltà economica e dalla dignità, ha invece lanciato un grido di aiuto che ci ha riportato con i piedi per terra: penso che le priorità della classe politica di questo difficile passaggio di secolo non debbano essere le opere ma il tentativo di tenere insieme il tessuto sociale, partendo dalle famiglie e soprattutto da quelle più in difficoltà, da quelle che rischiamo di perdere e invito la minoranza consigliare e il gruppo di Apertamente ad approfondire lo stato dei servizi sociali a Soncino.
Chiudo consigliando a Pedretti quella che secondo me dovrebbe essere un principio importante di chi fa politica: la politica deve essere soprattutto “ascolto” e dire che un gruppo di cittadini incontrati per caso apprezza la strada messa in opera sulle lame significa non aver saputo ascoltare il messaggio mandato da Argo e da tutte le associazioni che hanno raccolto le tante firme contro quest’opera che invece volevano “confronto”, ma non solo, è un modo per irriderne il messaggio e l’impegno e questa è dimostrazione di un provincialismo politico senza precedenti, che solitamente è pratica comune nei territori ai margini dell’impero quando invece abbiamo sempre saputo di avere un granduca al comando. Adesso invece scopriamo che da chi ci aspettavamo signorilità e nobiltà d’animo, i titoli nobiliari se li è dati da solo e questo, a mio parere, è molto significativo…
Vittore Soldo
coordinatore Partito Democratico Soncino e Ticengo
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