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Il grande asino raglia sempre più forte ma è sempre più isolato, Bossi mollato anche da Tremonti e la faida interna continua.

Creato il 31 dicembre 2011 da Slasch16

Il grande asino raglia sempre più forte ma è sempre più isolato, Bossi mollato anche da Tremonti e la faida interna continua.Certo che il raglio del grande asino ha sempre a disposizione qualcuno che  fa il coro, l’eco,  come i bergamaschi dell’altra sera che hanno cantato il Va pensiero senza rendersi conto che il pensiero li ha abbandonati da oltre un ventennio. E non è ancora tornato.
Ieri Tremonti ha benedetto gli sforzi di unità nazionale contro il debito pubblico, con buona pace dell’Umberto convinto di avere un alleato in più contro Maroni.
Intendiamoci non è che tra Maroni e Bossi ci sia molta differenza se uno è un asino l’altro è un somaro, non stiamo parlando dei Leonardo o i Raffaello della politica, stiamo parlando di trogloditi xenofobi e razzisti che non avendo argomenti si affidano all’offesa, nemmeno allo sberleffo satirico materia a loro sconosciuta.
Anche il maiale Calderoli ha voluto dire la sua verso Berlusconi e non ce ne può fregare di meno, il problema è che  Calderoli all’inizio del secondo fiasco gli scappa regolarmente il commento alla situazione economica e politica.
Che siano poveri di idee lo dimostrano da decenni se vogliamo prendere in considerazione gli ultimi 8 su 10, che sono stati al governo, l’unica cosa che hanno partorito oltre al massacro degli immigrati è la convinzione che la zoccoletta del piduista fosse la nipote di Mubarak e l’hanno votato, compatti con i soci-alleati, addirittura in Parlamento.
Mai si è visto un manifesto della stupidità esibito con tanto orgoglio.
Adesso che sono all’opposizione e disgregati al loro interno, le lotte intestine per le poltroncine sono sempre più frequenti, il capo storico si affida agli slogan dei tempi che furono a base di offese di battute da osteria  verso chi, sino a ieri, lo stesso Umberto considerava super partes, il Presidente della Repubblica.
Purtroppo, nella lega, non c’è nessuna Veronica che denunci la sua malattia ed inviti gli amici stretti a convincerlo a curarsi per il suo bene e quello del Trota. Insomma i leghisti si mettano d’accordo con se stessi, lo so che ci vuole un cervello per farlo, se lo facciano prestare da Reguzzoni o Bricolo, è una sfida ma io ci provo, ma non mandino avanti il Trota che ha già i suoi problemi.
Bossi è nervoso, le notizie che coinvolgono il figliolo sui festini e la coca lo hanno irritato, tanto è vero che a difesa del pargolo è intervenuta la sua badante personale, Monica Rizzi.
Vorrei tranquillizzare l’Umberto, gli avversari interni del Trota non ci riusciranno ad infangarlo e vado a spiegare perchè.
I festini ci sono stati, la coca pure, il Trota vi ha partecipato, ma un mio informatore segreto che era presente mi ha assicurato che il Trota non ha colpe, non è stato coinvolto nè nelle orgie nè con la coca.
La coca la escludiamo subito per un motivo molto semplice, il Trota è già stordito di suo e non ha bisogno di farsi nessuna striscia, solo a stargli vicino si ha la sensazione di farsi una canna.
Per quanto riguarda i festini o le orgie le ragazze ci hanno provato in tutti i modi ma, l’unico che non ha consumato, è stato il Trota che, non avendo la Rosi  guidarlo non ha trovato la strada.
Pensate che le ragazze si erano dipinte un freccia che partiva dalle tette e scendeva, con la punta, verso il pube e nonostante questo il Trota ha sbagliato la strada.
L’unica consolazione che il gruppo dirigente della lega può ricavare da tutta questa storia, di fango e di politica,  è che alla Berghem Frecc hanno trovato conferma che qualcuno più pirla di loro sul quale contare per avere il voto esiste ancora, erano seduti di fronte a loro, con le gambe sotto al tavolo, basta dargli da mangiare e non farli pensare. Ragionare sarebbe utopia.
Con elettori come quelli nella foto qualcosa raccatteranno anche questa volta, se gli insegnano a fare la croce sopra il simbolo. 



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