"Non sono il mago che stavi cercando, ma sono il mago di cui tu hai bisogno…"
Questa frase detta dal mago è appropriata per aprire la recensione di un film che ho visto con mio figlio di otto anni e due suoi amici.Non è esattamente il film che mi aspettavo ma hai bambini è piaciuto, si sono divertiti, quindi era quello di cui avevano bisogno. Sam Raimi dirige il prequel del Mago di Oz di Victor Fleming, che racconta come il celebre e amato mago, creato da L. Frank Baum, sia arrivato nel mondo di Oz. Oscar Diggs è il mago protagonista che dal polveroso Kansas viene precipitato su una mongolfiera nel regno di Oz. Qui dovrà capire chi siano i buoni e i cattivi, Oscar Oz è uno pseudo-mago da strapazzo, che si esibisce nelle fiere e che, all’inizio, troviamo in fuga a causa della sua attività di acchiappasottane. Nel regno di Oz incontra una graziosa strega, Theodora, che lo prende per il mago destinato da una profezia a diventare re del paese, nonché possessore di un favoloso tesoro.
A patto, però, che faccia fuori una strega cattiva. Però le streghe del regno sono tre: oltre a Theodora, sua sorella Evanora e la bionda Glinda. Qui la faccenda si complica per il povero mago che poi tanto mago non è… chi sarà la strega buona?…
Per uscire dalla intrigata vicenda il mago decide di allearsi con Gilda regina di un popolo pacifico e figlia del defunto Re. Questo provoca l'ira di Theodora che già si era invaghita di lui.Cosa può fare un finto mago contro le potenti magie della strega cattiva? l'unica cosa che ha a disposizione, l'illusione… l'illusione delle nuove macchine che da li a breve i fratelli Lumière avrebbero inventato… l'illusione del cinema. Il giovane mago proietta nel cielo la propria immagine a dimensioni gigantesche: diventando così davvero il grande e potente Oz. Qui bisogna dire che il film mi ha coinvolto e affascinato, lontano però dall'incantevole magia che invece si trova nel bellissimo "Hugo Cabret" di Martin Scorsese, dove vi è una immensa dichiarazione d'amore per questa fantastica arte. Nel mago di Oz rimane un espediente fatto di fumo e di fuochi d'artificio e poco ha a che fare con la magia del cinema. Ma queste sono cose che solo noi adulti possiamo percepire, ai bambini è rimasto il fascino degli effetti in tre dimensioni, con qualche sobbalzo sulle poltrone, e qualche risata, e molto fascino come la Disney sa confezionare.