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Il grande inverno di George R.R. Martin. Capitolo 10: Eddard

Creato il 12 dicembre 2012 da Martinaframmartino

Il grande inverno di George R.R. Martin. Capitolo 10: EddardEddard, Sansa e di nuovo Eddard. È ad Approdo del Re che stanno accadendo il maggior numero di cose, ed è qui che si concentra lo scrittore. Se all’inizio George R.R. Martin pensava di dedicare lo stesso numero di capitoli a ciascuno dei personaggi delle Cronache del ghiaccio e del fuoco, abbastanza presto si è accorto che la cosa non funzionava, e che alcuni avevano bisogno di uno spazio maggiore rispetto ad altri.

Ned è ancora convalescente ma fa del suo meglio per svolgere i propri doveri. Quando mai si è comportato in modo diverso? Se trascurasse ciò che dev’essere fatto non sarebbe lui, anche se le sue emozioni quando ripensa a Jaime e Jory dimostrano che non è fatto di freddo metallo. Il freddo che lo scava dentro è la sofferenza per i suoi morti e per il tradimento subìto dal suo amico

Ned fa il conto di dove sono tutti fra battute sui cavalli, sovrani a caccia e Lannister in fuga, poi si diverte con il libro più affascinante dei Sette Regni. “Storia e Linee Dinastiche delle Grandi Case Nobili dei Sette Regni”, ma come ho fatto a dimenticarmi di cercarlo l’altro giorno al Salone del libro usato? Sarebbe stato un tomo perfetto da aggiungere alla mia libreria, anche perché mi avrebbe consentito di minacciare tutti i lettori di poter rifilare a chiunque uno spoiler fra capo e collo se mi faceva arrabbiare.

Il problema, in città, è di chi aver fiducia. Gli uomini di Ned sono pochi, lui pensava di andare da un amico in tempo di pace, non di trovarsi in mezzo a un intrigo di questo tipo. In più il suo uomo più fidato è morto, ha seri problemi di mobilità ed è costretto ad affidarsi ad altri e una parte dei suoi uomini sono in giro in cerca della Montagna.

Ditocorto? Ha nascosto Catelyn e aiutato nelle indagini, ma al momento dell’agguato si è defilato. Vigliacco? Calcolatore? Doppiogiochista?

Varys? Sa troppo e fa troppo poco malgrado le dichiarazioni di lealtà. Ricordiamoci che Varys era ad Approdo del Re al tempo dei Targaryen, e che sta cospirando con Illyrio, anche se questo Ned non lo sa e Arya non l’ha capito.

Pycelle? Dalla parte di Cersei. In più anche lui ha servito Aerys il folle, e chi ha tradito una volta può farlo ancora.

Ser Barristan? Un vecchio rigido e rigoroso. Nella discussione sull’eventuale omicidio di Daenerys è stato l’unico a schierarsi con Ned, ma davvero è rigido. Se Ned non è abituato ai doppi giochi, lui come se la cava? Per la terza volta mi trovo a scrivere che è stato al servizio dei Targaryen, si salva solo Ditocorto perché all’epoca della rivolta era troppo giovane, altrimenti scommetto che avrebbe giocato anche con le loro finanze.

Ovvio che pensare a questa gente gli faccia tornare in mente episodi vecchi di quindici anni, in questo caso ai figli di Rhaegar, e capisce, più o meno, perché Bran è volato giù dalla torre.

Il confronto diventa inevitabile. Ned non si sottrae alle sue responsabilità, anche se spiacevoli, e non vuole vedersi ripetere con i figli di Cersei lo scempio che ha visto con i figli di Rhaegar.

Lui, a differenza degli altri, i bambini li protegge, costi quel che costi. Però la prima volta che ho letto questo capitolo ho iniziato a pensare qualcosa tipo “Noooooo!!! È un errore!!! Non la devi avvertire!!!” Lo so che la grammatica italiana prevede un solo punto esclamativo, ma bisogna fermare Ned prima che commetta sciocchezze e dica a Cersei cose che non deve sapere.

Ormai l’ha fatto e non si può più rimediare? Allora non resta che sperare contro ogni speranza che abbia ragione lui, e che la regina scelga la fuga, ma io dei Lannister mi fido poco. Buttano bambini già da una torre, Ned, o te lo sei dimenticato? Anche se Cersei qualche motivo per odiare suo marito ce l’ha. Lo schiaffo, per esempio. Lei è una stronza, ma colpire una persona solo perché è più debole e non si può difendere non depone a favore della simpatia di chi sferra il colpo. E poi c’è Robert che, nonostante la presenza di un’altra donna nel suo letto, continua a ricordare Lyanna, con i petali di rose blu.

Chiedo troppo se dico che questo fiore va ricordato? Sì, anche i dettagli sono importanti, il guaio è che alla prima lettura spesso non si sa quali siano i dettagli importanti.

Cersei non è certo il tipo che ama essere messa in secondo piano da nessuno, men che meno da una ragazzina morta e si offende. Qui invece prova a comprare Ned con il suo corpo, che noia! Perché una donna può essere potente solo in questo modo?

In realtà abbiamo Catelyn che usa solo cervello e determinazione (no, grazie, niente battute sulla saggezza di certe decisioni come quella di andare da Lysa, molti di noi hanno il senno di poi che Catelyn non ha, e tutti abbiamo la possibilità di osservare per un po’ le cose con gli occhi degli altri), Daenerys sta maturando e in futuro vedremo altre fanciulle interessanti, ma qui mi fermo al disgusto per l’uso del corpo femminile a questo modo.

Cersei svilisce il genere e in questo caso fallisce pure, così si consola tirando fuori lo spettro di Ashara Dayne per far male al suo interlocutore. Qui ci parla del suicidio della ragazza, ma quanti sapevano dell’interesse di Ned per lei? Anche se Ned stesso, che non vuole sentire pronunciare il suo nome da Catelyn, al re ha fatto il nome di Wylla come mamma di Jon Snow. Bugie, misteri, intrighi… quando ne verremo fuori?

E qui ci troviamo davanti una delle frasi scelte da HBO per promuovere la serie televisiva: “Quando si gioca al gioco del trono, o si vince o si muore. Non esistono terre di nessuno.” (pag. 111).

Il gioco si sta facendo sempre più pericoloso, quindi a breve ci allontaneremo un po’ per tirare il fiato attraversando il Mare Stretto e vedendo cosa sta combinando la nostra khaleesi preferita.

 

Sotto la foto spoiler dai Guerrieri del ghiaccio

Il grande inverno di George R.R. Martin. Capitolo 10: Eddard

Letta bene la descrizione di pagina 106? In realtà non c’è niente da descrivere nel cadavere di Aegon, Martin si limita a un inorridito “il bambino… il bambino…”. Quanto era riconoscibile Aegon con la testa maciullata? E quanti avranno avuto la voglia e la forza per guardare bene quello scempio? Perciò la brutalità della Montagna che cavalca ha fatto sì che lo scambio di neonati fosse più difficile da scoprire, ma chi ha fatto lo scambio questo non poteva certo prevederlo, quindi avrà cercato un bambino che somigliasse il più possibile al figlio di Elia Martell. L’Aegon morto è quello finto, quello vero ha tutte le intenzioni di prendersi il trono dei Sette Regni.



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