Proprio in questi giorni penso in maniera ossessiva al fatto che i miei acquisti “verdi” non sono tutelati. Troppe ditte che si vantano di essere ecologiche, di non danneggiare la salute e l’ambiente si camuffano e ne va di mezzo spesso anche il nostro borsellino, perchè paghiamo delle prestazioni che non ci vengono fornite così come dichiarato.
Su GreenMe è appena uscito un articolo che parla proprio di questo, del Greenwashing: si tratta della cattiva abitudine, da parte delle aziende, di presentarsi come “green” anche quando di verde c’è solo il colore di un cartellone pubblicitario o qualche frase a effetto. Come possono fare i consumatori più attenti a difendersi da questo fenomeno che purtroppo interessa sempre più marchi?
Agli amanti della sostenibilità non resta che orientarsi verso chi fa della trasparenza il proprio marchio di fabbrica. Chi è veramente green non ha paura di fornire informazioni facilmente comprensibili ed esaurienti; non teme un ente di certificazione esterna; non ha bisogno di campagne di grande impatto mediatico ma di ridotta rilevanza ambientale.
Insomma, gli strumenti per smascherare i professionisti del greenwashing ci sono: impariamo a usarli per dare fiducia soltanto a chi, per serietà e visione complessiva, dimostra di meritarla veramente.
impariamo quindi a conoscere bene i prodotti che acquistiamo! Per leggere l’articolo per intero vai qui.