Della serie non facciamoci mancare nulla in questa infuocata e quanto mai decisiva campagna elettorale tutta giocata a suon di immagini televisive ecco il colpo di scena: l’inaspettato annullamento dell’intervista promessa a SkyTg24 da parte del leader del M5S , Beppe Grillo. L’ennesima miccia che fa scoppiare polemiche a destra e a manca. Con il suo Tsunamitour “il Grillo parlante” si sposta quasi quotidianamente di comizio in comizio, di piazza in piazza, e ieri sera da Savona a Genova, proprio nell’orario in cui doveva concedere la prima, tanto attesa, intervista in collegamento dal suo camper e in diretta con il giornalista Fabio Vitale. Invece è arrivato l’annullamento da parte del leader. Ancora una volta utilizzando uno strumento a lui tanto caro, quello di Twitter: “L’ìntervista con skytg24 non ci sarà”. Si è tirato indietro. Nonostante l’impegno preso e dopo aver annunciato in diverse occasioni, anche via Twitter, il suo ritorno in tv per domenica 17 febbraio su Sky TG24, il leader del Movimento 5 Stelle fa sapere, senza alcun motivo evidente che si sottrae all’intervista. ” Niente tv, ci vediamo in Parlamento, perché il Movimento cinque stelle “è un movimento senza, vola alto e sopra. E’ leggero, più leggero di una piuma. Imprendibile come l’aria. E arriverà in Parlamento”, ma nessuna spiegazione sulla decisione di non presenziare davanti alle telecamere per rispondere alle domande del giornalista di Sky tg24.
Dunque l’aspettativa del pubblico televisivo non viene premiata. Intervista che lui stesso aveva annunciato come l’unica che avrebbe rilasciato in televisione, rimane solo una promessa, non mantenuta. Malgrado la ritrosia a lasciarsi abbagliare dai riflettori televisivi, da sempre manifestata, il comico aveva deciso di fare una eccezione.
Poi, il passo indietro. Perché?
E come sempre, sul palco, stavolta della sua città, attacca con foga l’attuale situazione italiana, ” Non ce la farò da solo, ma stiamo cambiando e vedere questa gente in tv, questi politici, queste facce da culo che sono lì a darci soluzioni ai problemi che hanno creato loro, che dicono cose, tutto e il contrario di tutto, non se ne può più. Dobbiamo dare un segnale. Non si aspettavano che potessimo sopravvivere”. La piazza è piena come sempre. Ma il popolo della televisione, snobbato dal leader del M5S al sondaggio che chiede se la decisione di Grillo sia un bene o un male, risp
onde al 61% che non lo ritiene corretto. Anche gli altri politici, quelli da cui Grillo vuole prendere le distanze ma al fianco dei quali corre per raccogliere consensi proponendosi come linea guida per il paese, non perdono occasione per rimarcare le differenze. Scelta civica ne fa una questione di stile e Monti chiede il dibattito con Berlusconi e Bersani, per contrastare l’antipolitica. Dal grande rifiuto alla grande proposta che lancia il suo affondo riproponendo quel doveroso confronto delle idee in televisione. Bersani punta il dito, dalla piazza di Bologna, contro la volontà di Grillo di non voler rendere conto di niente e a nessuno: “aveva detto che andava in tv, ma non ci va, perché là qualche domandina devono farla”. Una critica a cui si affianca anche Nichi Vendola:” Il discorso di Grillo è una mescolanza un po’ furba di argomenti tra di loro contraddittori, è l’uomo contro le banche ma che difende il segreto bancario, è l’uomo della rivoluzione ma occhieggia con casapound, parla dei lavoratori e dice che bisogna battere il sindacato”.Insomma questa rinuncia offre il pretesto per essere criticato, ma lui non sembra essere turbato più di tanto, forte delle numerose presenze di piazza, preferisce accusare tutto e tutti. Non accettare un confronto con nessuno può risultare un arma a doppio taglio. Ma lui è convinto di essere nel giusto, vuole far politica solo nelle piazze e sui social network. Per un Monti che vorrebbe andare in tv, un Grilllopensiero che ritiene che ci siano due modi di fare campagna elettorale, il primo serviti e riveriti nei salotti tv, con interviste cucite addosso e l’altro nelle piazze fra la gente, perché la politica è della gente. ” I politici vanno in tv – afferma – ma che ci vanno a fare? io ho rifiutato e credo di aver fatto bene”.
Coerenza o dietrofront? Scelta premeditata o decisione maturata all’ultimo momento?
Difficile dirlo, certo a pochi giorni dal voto, tutto fa campagna elettorale e pensare che era stato lui stesso ad annunciare l’intervista in una sorta di promo tv e radiofonico : ” La facciamo, l’ultima settimana perché è domenica 17, e il 17 porta bene, alle 20.30 in diretta su Skytg24″. Invece prosegue con il suo tsunamitour, al grido di “mandiamoli tutti a casa”, mentre coloro che attendevano di sentirlo parlare dal piccolo schermo rimangono a bocca asciutta. A questo punto un piccolo e semplice quesito sorge spontaneo. Come raggiungerà quelle persone, il Grillo delle piazze e dei social metwork? La copertura del suo pensiero è dunque rivolta soltanto al popolo tecnologico e a chi si reca fisicamente nelle tappe da lui programmate. E gli altri? Non è altrettanto discriminante tale scelta? Come faranno quelle vittime della loro scarsa conoscenza e dell’ormai scontata necessità di riferirsi a questa o quella ideologia preconfezionata?Grillo o non Grillo, qualcuno dovrà porre fine al sistema che sta portando l’Italia alla rovina. Qualcuno dovrà pure distruggere le vecchie fondamenta del potere. E tra chi si ubriacherà se vince l’opposizione, chi vuole confronti e chi li rifiuta, l’unica cosa certa è che in questa campagna elettorale il bello deve ancora venire.