In Spagna, questa immagine è famosa. Nella fotografia, scattata da Bartolomé Ros nel 1926, si può vedere il futuro dittatore Francisco Franco abbracciato a Millán Astray, cui si deve lo slogan “¡Muera la inteligencia, viva la muerte!”, espressione di quella brutale grettezza che sprofonderà la Spagna nel suo periodo più buio della storia recente. E' il momento della fondazione della Legione, e stanno cantando. Si possono leggere, quei musi! Dalla faccia paffuta del dittatore a venire, traspare tutta la stupidità innata del bifolco: sembra essere sul punto di sputare grumi di saliva da quella bocca che mastica la sua propria lingua, come farebbe un povero mongoloide. Da parte sua, Astray fa mostra di una sorta di ghigno furbesco e sprezzante, la quintessenza dell'arroganza impegnata a proteggere il proprio tornaconto, tutta la sfrontatezza vigliacca del teppistello prepotente, con quella sua miserabile bocca di denti marci che sembrano minacciare, ora di mordere, ora di sputare.
La didascalia originale che accompagna la foto recita: “Millán Astray e Franco cantano insieme alla truppa. Millán Astray, fondatore della Legione, ha conferito a Franco il comando del primo battaglione.” Cantare, sì probabilmente stavano cantando, ma l'istantanea li ha congelati in un modo che li fa apparire come se uno stesse fischiando e l'altro insultando, o schernendo. Il braccio intorno alle spalle, messo da uno con quella faccia, sembra voler ammonire a non fidarsi di un individuo del genere.
Ecco, chi ha voglia di sapere cosa è stato il franchismo, qual era il clima morale e intellettuale, perfino il cibo che si mangiava, in quell'epoca, basta che dia un'occhiata a questa foto. Se ne può perfino sentire l'alito cattivo!