Le squadre delle Nazioni partecipanti sono pronte a fare il loro ingresso in pista. Ogni team è preceduto da una ragazza che terrà in buona evidenza il cartello con il nome del Paese in gara. Il pubblico applaude in questa manifestazione di apertura dell’ evento sportivo. Con il curling c’è anche una figura in piu’.I componenti di una Piper Band con il kilt le cornamuse e i tamburi dettano il ritmo di sfilata degli atleti.
Questa scena è un classico di apertura delle Olimpiadi,Mondiali o Europei. Tutto ha inizio con una marcia scozzese a rimarcare l’antico legame tra la Scozia e il curling. Ma quello che esiste di importante, nel descrivere un momento come questo, sta nel fatto che anche per noi italiani c’è qualcosa in quel kilt. Comprendo che possa essere incomprensibile. Però in qualche modo il fascino ed il legame con la cultura scozzese è stato recepito dai non pochi appassionati di kilt e cornamuse che in Italia hanno dato vita a gruppi musicali.
E’ ,ad esempio, il caso del gruppo romano dei City of Rome Pipe Band oppure i bolognesi della Bazzano Castle Pipe Band così come per l’Orobian Pipe Band di Bergamo ( consiglio a tutti il fantastico raduno di Piper Band che ogni anno si svolge a Bergamo a metà settembre ). Per capire bisogna tornare necessariamente al 1700. Nel Regno Unito il sovrano Giacomo II Stuart, cattolico e papista, fu sconfitto ed esiliato da Guglielmo d’Orange che al contrario era per una chiesa anglicana. Gli Stuart trovarono ospitalità a Roma dove il 31 dicembre 1720 nacque Carlo Edoardo Stuart detto anche Bonnie Prince Charlie.Gli Stuart, nel corso degli anni di permanenza in Italia, vissero anche a Bologna e a Firenze. Proprio nel capoluogo toscano esiste ancora oggi traccia della loro presenza nel Palazzo di San Clemente che attualmente ospita la Facoltà di Architettura. Nell’ingresso è visibile lo stemma degli Stuart che furono i proprietari di quell’edificio. Ma tornando al Bonnie Prince la storia racconta che a 25 anni decise che era arrivato il momento per gli Stuart di riconquistare la corona. Proprio a casa nostra , quindi, organizzò il suo esercito con l’aiuto di molti soldati italiani e partì per il Regno Unito. Questa spedizione ebbe successo e nel 1745 Carlo Edoardo Stuart riconquistò la Scozia e venne proclamato re con il nome di Giacomo VIII di Scozia.
Purtroppo il nostro Stuart non si volle accontentare della Scozia ma, l’anno seguente, tento di allargarsi con la conquista dell’Inghilterra. Le cose gli andarono male e perdendo le battaglie contro gli inglesi perse anche il trono di Scozia. Non gli rimase che tornare a fuggire dalla sua patria rifugiandosi nuovamente a Roma. Carlo Edoardo Stuart non riuscì mai piu’ a formare un nuovo esercito per riprovare l’impresa e morì proprio a Roma il 31 gennaio del 1788. Per l’aiuto ricevuto dagli italiani, e come ringraziamento per l’ospitalità di tutta una vita, Bonnie Price Charlie dichiarò di autorizzare gli italiani all’uso del kilt .
Ma non un kilt qualsiasi. Chi vuole tra noi può indossare il kilt con tartan dei colori Stuart.