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Il lago della culla

Creato il 03 giugno 2011 da Unarosaverde

Il lago della culla

Dicono che una volta, al posto del lago, ci fosse una gran piana, verde e piena di fiori. Dicono ci vivessero due fratelli, che avevano sposato due donne forestiere. Una era brava, lavoratrice, perbene; l’altra era invidiosa e litigiosa; dicono fosse una strega. E mentre il bambino della prima donna era bianco e rosso come una mela, il figlio della seconda era brutto come un verme e piangeva sempre. Dicono.

Un giorno passò di lì un vecchio, a cercare la carità. Le due donne erano sull’uscio delle case, con i bimbi in culla. La donna cattiva  prese a male parole l’uomo poi gli disse che poteva andare a lavorare, invece di mendicare.  La donna buona entrò in casa a prendere del pane per lui, perchè aveva visto che aveva fame. Dicono che allora la donna cattiva si avvicinò alla culla, per strangolare, invidiosa, il bambino dell’altra. Allora il vecchio alzò il bastone e subito la terra tremò, si spaccò e inghiottì la donna cattiva con il suo bambino. Poi iniziò a piovere e venne un temporale furioso e riempì di acqua la piana, che, da allora, divenne un lago. Dicono che la notte, a mezzanotte, il fantasma della donna cattiva, la culla accanto, venga a galla e che chiunque lo veda si ritrovi attratto da una forza misteriosa verso le profondità del lago scuro. Dicono che, per sfuggire all’incanto, si debba urlarle, ad occhi chiusi e tappandosi le orecchie per non udirne i lamenti di morte: “Lasciami andare, brutta strega, il vecchio mendicante ti rimanda sott’acqua!”.

Agli inizi del sedicesimo secolo, nel territorio antico in cui si trova il lago della culla, ebbe luogo una delle più grosse cacce  a streghe e stregoni della storia d’Italia. Di queste storie oggi rimane traccia solo nelle antiche leggende. Chissà come sono andate, veramente, le cose. A volte mi siedo sulle rive del lago tranquillo, a guardare  tre papere bianche che ne solcano lente le onde scure. E fantastico un po’.


C’era una volta, al posto del lago, una gran piana, verde e piena di fiori. Due fratelli ci avevano costruito le loro case e ci portarono a vivere le loro spose. Una di loro era una ragazza semplice, gentile, un po’ ingenua. Cullava il suo bimbo e puliva la casa. Questo le bastava. Camminava a testa bassa e andava in chiesa tutte le sere. L’altra era una ragazza piena di vita, curiosa. Sapeva leggere, faceva domande, guardava negli occhi la gente, senza paura. Quando una donna veniva a cercarla, perché stava male o perché il proprio bambino aveva la febbre,  lei  conosceva i rimedi delle erbe e spariva nel bosco a cercarle. Un giorno aiutò una ragazza, massacrata di botte dal marito: la accolse in casa e non permise all’uomo di venire a riprendersela prima che fosse guarita. L’uomo, risentito, cominciò a parlare male di lei nei villaggi vicini: la voce si sparse, rimbalzò tra i comignoli, si infilò negli usci: “E’ una strega. E’ una strega! E’ malvagia: getta incantesimi!” Un giorno, sicuro che i mariti erano fuori a lavorare, l’uomo arrivò alla piana e trovò le due cognate sull’uscio. Le minacciò. Aveva un bastone con sè. Mentre la ragazza semplice scappò impaurita dentro casa, quella coraggiosa cominciò ad urlare, sperando che qualcuno la sentisse ed indietreggiò, con il figlio stretto a sè, verso la culla del nipotino, nel tentativo di metterlo al sicuro. Prima di essere afferrata riuscì a spingerlo tra le braccia della madre, urlandole di sprangare la porta. Finì per terra, presa a bastonate. L’uomo, placata la furia, sollevò i corpi sanguinanti della donna e del suo bambino e li seppellì in mezzo alla piana. Tornò dall’altra donna e le disse che, se avesse rivelato a qualcuno quanto era successo, anche lei avrebbe fatto la stessa fine. Poi, improvvisamente, cominciò a piovere. Piovve così tanto e così tanto che la piana fiorita si riempì di acqua nera, che inghiottì fiori e ricordi. Non compare nessun fantasma a mezzanotte: c’è sempre una gran quiete sul lago. Alcuni dicono, però, che, nelle notti di luna, se ascolti bene, dalle acque proviene un pianto di bimbo e in superficie appare una culla bianca.


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