La Forza è: l’odore del caffellatte appena sveglia nel primo giorno delle vacanze di Natale; l’acqua calda sotto i piedi nudi, giocando nei pomeriggi d’estate a stare in equilibrio sul muretto del viale, mentre mamma e zia innaffiano il giardino; restare svegli più a lungo il sabato, ma solo dopo aver fatto il bagno e aver messo il pigiama; aspettare la domenica mattina che arrivino Massimiliano e Michela; il colore verde scuro del trifoglio alle otto di sera nel mese di luglio, mentre appesa con le gambe a cavallo di un ramo, dondolo a testa in giù guardando il sole; dormire tutti insieme in camera di Cinzia; fare lezione d’inglese vestiti come gli indiani e seduti in circolo; aprire gli occhi e capire dal silenzio nella stanza che fuori c’è la neve; annoiarsi qualche volta; lavare i capelli a tutte le bambole e poi stenderle al sole; fare la lotta sul tappeto; imparare a usare il videoregistratore e fare le votazioni per decidere cosa vedere; fare i compiti solo a metà; mettere le calze pesanti bianche; avere la febbre e restare a letto a guardare la tv; ascoltare la musica con le cuffie grandissime insieme a papà; giocare alle olimpiadi sul Commodore e perdere sempre; giocare a palla avvelenata e perdere sempre; giocare a quel gioco inventato che Massimiliano aveva chiamato Palla a Uovo in omaggio alla testa di Michele, e perdere sempre; giocare a nascondino “buione buione” dicendo a Valentina, di anni cinque, che deve contare fino a cinquecento prima di cercarci; immaginare di girare un film e fare il “ciak” con una lavagnetta e un legnetto; aspettare che zio porti dentro la legna per vedere come si accende il fuoco; il coro dell’Antoniano prima dei cartoni animati; andare a fare spese con mamma, solo io e lei; invidiare mio fratello perchè papà lo porta a vedere il Ritorno dello Jedi; puntualizzare che non esistono cose da femmine, e voler fare anche le cose da maschio; fare le cose da femmina con Cinzia e Valentina e dire a Michele che lui non può farle; cucinare insieme a mamma, ma con delle pentole piccole dove come per magia, appena mi giro, compare del sugo già cotto; scrivere una petizione firmata da tutti e portarla a nonna dicendole che deve togliere i pomodori da lì e farci costruire una piscina; fare la torta e imburrare la teglia mentre fuori è già il tramonto anche se sono solo le sei; sedere sul divano e non toccare a terra coi piedi; aspettare la telefonata per sapere se è nato Marco; diventare cinque dopo essere stati quattro per tutto quel tempo; stare seduti dopo pranzo sotto l’albero di castagno con nonno che ci racconta di come si fa a prendere la volpe; sperare che per cena ci sia il pollo al forno; fare la conta; risolvere le espressioni con le parentesi graffe; guardare Fantastico il Sabato e Discoring la Domenica, dicendo “io voglio fare quello”, senza sapere bene cosa fosse “quello”, ma averne più o meno un’idea.
Il lato oscuro della Forza è: ricordare tutto questo.
A Natale uscirà il nuovo Star Wars.
Non avevo sentito così tanto male, da quando papà non c’è più, come oggi, guardando il trailer.