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Il Lavoro come priorità

Creato il 02 maggio 2011 da Pierotieni
Il Lavoro come prioritàMartedì 3 Maggio, dalle 9:30 alle 11, Rosalba Colombo ed alcuni candidati delle liste che la sostengono, incontreranno i lavoratori e le lavoratrici della Knorr Bremse di Arcore.
Perchè per noi il Lavoro è una priorità, ma non per tutti è così. Basta vedere sotto il confronto tra i programmi su questo tema
Il nostro programma elettorale dice che:
Nel contesto della pesante crisi che il paese sta attraversando, anche le cittadine e i cittadini di Arcore stanno soffrendo la riduzione del proprio reddito individuale, con difficoltà crescenti nel far quadrare il bilancio familiare. I cittadini e le cittadine si trovano a far fronte agli effetti della limitazione dei diritti dei lavoratori. all’aumento del rischio di lunghi periodi di disoccupazione, con una rioccupazione che spesso avviene in condizioni inferiori, sia per quanto riguarda il salario sia per quanto riguarda la garanzia di prosecuzione del rapporto di lavoro. Non solo il lavoro dipendente è colpito, ma consistenti settori del lavoro autonomo e della stessa impresa vedono modificarsi sia il presente che le aspettative per il futuro. Riteniamo indispensabile che l’Amministrazione comunale torni ad occuparsi del mondo del lavoro e più precisamente di quel terzo del proprio tempo che la maggior parte dei nostri cittadini trascorre quotidianamente nel guadagnarsi da vivere. Esistono quindi alcune priorità che qui di seguito richiamiamo in modo sintetico. Si pensa allora a un fondo di emergenza: si tratta di un paniere di servizi e agevolazioni sulle tariffe comunali per chi si trova in stato di necessità dovuto alla propria condizione lavorativa (precari, cassaintegrati, licenziati per crisi). Occorre facilitare l’incontro domanda offerta: maggiore utilizzo e coordinamento dei servizi offerti dal territorio di aiuto all’incontro fra domanda e offerta di lavoro. E’ necessario un ruolo attivo nel promuovere le occasioni presenti sul territorio per aiutare i soggetti più deboli nell’inserimento, o reinserimento, nel mercato del lavoro. Tutto ciò mettendo a conoscenza dei servizi e delle opportunità offerte dai vari enti e istituzioni. L’ente può porsi come soggetto garante istituti di credito: occorre per quanto possibile sollecitare gli istituti di credito a favorire le persone in difficoltà lavorativa (precari, cassaintegrati e licenziati per crisi), “allentando la morsa” anche attraverso aiuti comunali, dei rapporti economici (ad esempio sui mutui per prima casa). Si procederà inoltre alla creazione della Banca del tempo: essa offre la possibilità di scambiare prestazioni gratuite e paritarie fra persone in modo che ciascuno/a possa
mettere a disposizione ciò che sa fare e possa al contempo chiedere servizi in cambio. Le prestazioni riguardano attività quotidiane (fare la spesa, curare bambini, organizzare feste, giardinaggio ecc..) e devono avere carattere di saltuarietà (es.: la cura di bambini non è sostitutiva della presenza continuativa di una baby sitter). Inoltre l’amministrazione comunale deve tornare a giocare un ruolo attivo nelle vertenze che si aprono nel territorio: ciò che succede in un luogo di lavoro deve vedere gli amministratori partecipi per favorire le soluzioni di ricomposizione delle vertenze. Le imprese non sono dei luoghi estranei del territorio ma, con i lavoratori che le rendono vive, sono parte del complesso sistema di cittadinanza.

Il programma dei nostri avversari dice questo:
L’amministrazione comunale manterrà la collaborazione con la provincia e le organizzazioni preposte per monitorare le situazioni di perdita del lavoro e favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta di occupazione.
Punto, stop, capitolo chiuso!

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