Magazine Lifestyle

Il lavoro intellettuale è una fregatura!

Creato il 19 gennaio 2011 da Blogsemiseriodimiriam

Dopo tanti anni di studio, lavoro sotto pressione in grandi compagnie, medie, e adesso come freelance, giungo a conclusione che il lavoro intellettuale è una fregatura!

Ho guadagnato meno di commercianti, adesso pure di operai. Scrivere è visto come un “non-lavoro” quando è una grande fatica e come minimo ti vengono emicranie fisse fra le ore spese a scrivere, leggere e preoccupazioni a far quadrare i conti.

Leggevo degli operai della Fiat che per poco non si tiravano la zappa sui piedi. Quando ero studente di dottorato, visitai uno stabilimento FIAT, dove producevano i furgoncini Ducato. Ero così stupita di vedere di come fosse bella, high-tech e non di certo luogo penoso, fumoso e vessatorio come si poteva immaginare che mi domandavo come potessero lamentarsi, operai che praticamente neanche parlavano italiano, di lavorare in un posto così. La mensa, dove noi studenti mangiammo, quella degli impiegati, sembrava un ristorante. Giustamente il manager, già quasi vent’anni fa, si lamentava che quando c’erano le raccolte nei campi tutti si davano malati. Lessi anni dopo che lo stabilimento chiuse e trasferirono la produzione all’estero.

Il lavoro intellettuale è una fregatura!

Orwell, uno dei miei scrittori preferiti

Ho innumerevoli colleghi giornalisti, traduttori, scrittori che sono malpagati, precari a vita e senza nessuna tutela. Scherzando e ridendo ci siamo detti che per spuntare almeno un minimo di decenza chiediamo di essere pagati più di una donna di servizio.

Il lavoro intellettuale non paga, se non in qualche eccezione. Dopo la nascita delle mie figlie poi non sono riuscita più a “rientrare”. Freelance alla meglio. A volte prendo i contratti più per noia che per altro. Spesso mio marito mi dice, ma perché non fai come le altre madri? che se ne vanno in palestra e caffè?

Per i lavori intellettuali non c’è neanche la cassaintegrazione. Me la dovrò dare da sola? pre-pre-pensionamento? Continuare a rispondere, e non cercare più a questo punto, a qualche contratto freelance anche di offerte che si meriterebbero un no grazie per il compenso? giusto per il gusto di lavorare?

E sì, perché a me piace lavorare, non sono affatto una di quelle che è nata casalinga contenta. A prescindere che scrivo meglio di cucinare…….. il non lavorare mi sembra come una morte civile.

Una mia amica giornalista, donna intelligente, di classe come in anni non ne incontravo non riesce a trovare un lavoro decente, con un CV incredibile.

Dei colleghi traduttori mi hanno mandato un sito dove si sono organizzati, in modo più o meno serio, in cui dicono che non lavorano per noccioline http://nopeanuts.wordpress.com/.

Io sono dibattuta, troppo giovane per la pensione, detesto le madri che  incontro ai giardinetti e simili, non riesco a vedermi neanche come freelance, troppi anni in “corporate” che mi fanno perdere la pazienza quando vedo clienti che mi vogliono sottopagare o che sono degli incompetenti. Che fare?

Ma se rinasco mi apro una macelleria …………

 

 

  • Share this:
  • Email
  • Stampa
  • Digg
  • Facebook
  • Reddit
  • StumbleUpon

Business and Economy, disoccupazione, FaiNotizia, FIAT, Lavoro intellettuale

This entry was posted on 19 gennaio 2011, 8:36 am and is filed under Diario, Mamme e bambini, Riflessioni, Satira, Storie di Vita Vissuta, Umorismo, Varie. You can follow any responses to this entry through RSS 2.0. Puoi lasciare una risposta, o mandare un trackback dal tuo sito.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazine