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La magia è la più antica religione praticata dalla razza umana. Le sue origini sono talmente arcaiche che gli odierni adepti sono in grado di riconoscere aspetti ritualistici, così come ancora oggi sono realizzati, nei graffiti e nei dipinti rupestri di grotte abitate dall’uomo venticinquemila anni or sono; mentre si tramanda che testimonianze ancora più remote siano state ereditate da alcune – per quanto poche – congreghe magiche contemporanee.
Tracce e frammenti di amuleti stregoneschi o di strumenti magici sono stati dissepolti da tumuli risalenti a più di centomila anni or sono. La tradizione tramanda che i nostri antichi progenitori adorassero divinità come la Dea o Grande Madre e il Dio Cornuto, in floride e popolose città il cui nome è dimenticato da migliaia di anni, e in terre ricche di maestose verdeggianti montagne e dorate pianure inghiottite dalle acque molte ere fa.
Ciò malgrado, in questi luoghi, città e foreste hanno vissuto, lavorato, danzato e sorriso uomini e donne, l’eredità del cui sangue ancora scorre nelle nostre vene. La tradizione dei Grandi Saggi è senz’altro antica quanto l’umanità, e così intimamente intessuta alla sua natura da costituire parte di quell’attributo che chiamiamo «umano». Tutto questo a tal punto che persino coloro, fra i nostri contemporanei, che non hanno neppure la pallida idea di che cosa sia ciò che viene definito magia, vivono ignari di perpetuare comunque i sacri riti dell’amore, della nascita e della morte.
Senza saperlo anch’essi partecipano, in senso lato, della magia quando una foresta calda e radiosa li accoglie o, impauriti, avvertono la devastante potenza di un lampo o, sconcertati, dopo aver assistito a strani eventi in una magica notte di Luna, il giorno seguente si preoccupano di rinnegare ciò che hanno visto con i loro stessi occhi. Non esiste essere vivente che possa tracciare una storia completa o anche solo esauriente della magia.
Essa si è dissolta nelle nebbie della preistoria, dopo aver di volta in volta regnato incontrastata sugli uomini, aver scaldato i loro cuori ispirando le religioni sue consorelle, oppure essere stata perseguitata da ottusi e tenebrosi pregiudizi. Ma la magia, quella più vera, ha radici profonde e, inevitabilmente, sa riemergere per ripresentarsi quale era nel passato. Oggi, per esempio, stiamo vivendo un periodo di forte rinascita, come dimostra la ricchezza emotiva e spirituale della Wicca, e l’antica conoscenza della tradizione e della ritualità sta riemergendo ancora una volta, per il bene di tutti. Questo libro vuole essere una raccolta di antichi insegnamenti magici. Riti e tradizioni sono stati ricavati e dedotti da frammenti e brandelli, sopravvissuti al logorio dei secoli, e ricomposti con cura in unità così come dovevano offrirsi all’adepto nelle epoche passate.
Tanto altro materiale ancora avanza e andrà ad aggiungersi al corpo delle conoscenze non appena possibile. Stando ai retaggi più antichi, il cuore della tradizione autentica, quello della Corte Interiore, deve continuare a restare segreto, per svelarsi solamente a chi lo merita, e solo dopo che questi sia stato scrutato e sondato a fondo ed essersi messo a disposizione per un periodo sufficiente a testimoniare un’acclarata dedizione. A essere precisi, altrove alcuni concetti appartenenti alla Corte Interiore sono stati divulgati, sembra però assodato che il nocciolo più profondo della magia non verrà mai diffuso né pubblicato, per motivazioni che, se risultano più che ovvie per gli iniziati, sono assai complesse da spiegare in questa sede.