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IL Liquore Di Mirto

Da Damgas @incucinablog

Conosciuto anche in sardo come  ” licòre de murta ” , IL Liquore Di Mirto non ha certo bisogno di presentazioni , esportato grazie alle migrazioni del popolo sardo un po in tutta italia e non solo si tratta del liquore tipico dell’isola, inserito dal 1998 nell’elenco ufficiale dei Prodotti Tradizionali.

IL Liquore Di Mirto  damgas in cucina
Il ” Mirto di Sardegna ” , questo è la denominazione ufficiale adottata dalla regione e dalle associazioni di produttori è un liquore molto antico molto in uso anche nella vicina Corsica , dove arrivò ad opera dei banditi di gallura che li si rifugiavano dopo aver compiuto le loro scorribande in Sardegna portando con se oltre al bottino anche usi e costumi ( e mirto ) ; mirto che , conosciuto in entrambe le isole come ” murta ” era fino ad allora impiegato in Corsica solo per aromatizzare la cacciagione.

Per quanto riguarda poi le origini va detto che si tratta di un liquore antichissimo che non si è in grado di collocare con precisione in periodo preciso. Tuttavia molte fonti fanno risalire ne collocano la nascita nell’ottocento,  periodo in cui sembrerebbe apparire per le prime volte un liquore di mirto simile a quello odierno. Questo perché in tempi molto remoti più che di liquore si parlava di ” vino “, ottenuto dalla macerazione delle bacche in acqua successivamente dolcificate con il miele. Poco a poco col passare degli anni si è poi cominciato ad addizionare l’acqua necessaria alla macerazione con l’alcol e ad unire lo zucchero al miele, fino ad arrivare alla ricetta dei giorni nostri. Ricetta che come è naturale che sia per prodotti così antichi e ricchi di storia non è unica ma piuttosto è un’insieme di varianti. Ad esempio non tutti al difuori degli isolani credo sappiano che di mirto ne esistono principalmente due varianti; quello rosso , conosciuto ed apprezzato anche oltre i confini isolani e quello bianco, prodotti in ambiti più ristretti, per lo più casalinghi. Il ”  mirto rosso ” è il più pregiato, antico  e commercializzato, ottenuto dalla fermentazione delle bacche dell’omonima pianta colte a maturazione completa. Il ” mirto bianco ” è invece ottenuto dalla fermentazione di foglie , germogli e tal volta bacche depigmentate dell’omonima pianta; si tratta in questo caso di una produzione poco commercializzata che si trova per lo più in ambito casalingo , ove grazie alla considerevole quantità di clorofilla presente all’interno delle foglie assume  una colorazione che più che bianca direi tende al verde.

Certamente vi sono oggi ottime aziende che producono altrettanto ottimi liquori di mirto , ma quello fatto in casa è tutt’altra cosa , capace infatti di sprigionare aromi e sensazioni uniche.

Se dunque non vi accontentate e volete cimentarvi nella preparazione questa è la ricetta , o meglio una tra le più classiche.

Ingredienti:

1 kg di bacche di mirto ben mature , 1 lt di alcol etilico puro , 1 l di acqua , 0,800 l di acqua

Procedimento:

Per prima cosa procuratevi dal fruttivendolo le bacche di mirto , operazione non proprio semplicissima a meno che non abitiate in Sardegna ma non impossibile. Fatto ciò eliminate eventuali foglie, picciuoli od altre impurità e sciacquatele bene sotto l’acqua. Lasciatele dunque asciugare per bene su di un canovaccio e dunque, quando saranno ben asciutte mettetele in infusione nell’alcol all’interno di un contenitore con chiusura ermetica. Riponete il contenitore in luogo buio ed a temperatura costante di circa 18 – 20 gradi per un paio di settimane quindi filtrate il composto e strizzate bene le bacche per far fuoriuscire tutto il liquido  ed unite lo sciroppo di zucchero ottenuto portando ad ebollizione per 20 minuti l’acqua con lo zucchero e lasciato freddare. Mescolate bene il tutto quindi imbottigliate e lasciate riposare il mirto chiuso ermeticamente per un paio di mesi prima di servire.

DamGas


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