Siamo in otto e la cena di questa sera è un bel terno al lotto.
La rosa degli invitati cambia di giorno in giorno, fino all’ultimo minuto.
Alle diciotto ci sono ancora due posti liberi, questa sera a Torino c’è un concerto al quale vanno tutti gli amici dell’ultimo momento.
Scendo in piazza a comprare il vino rosso che ancora mi manca per la salsa, chiacchiero come al solito con T e C, lei mi dice “chissà che cose buone cucinerai questa sera, io uscirò di qui alle nove, prevedo kebab.” Da molto ci diciamo che prima o poi combineremo una cena, faccio due più due – anzi sei più due – e invito loro. Il tavolo è apparecchiato: M – conosciuta durante pentolapvessione, irresistibilmente simpatica – che porta la sua amica V – mi fa molto piacere conoscerla, anzi ri-conoscerla visto che ci eravamo già incontrate in vite precedenti per l’organizzazione della titanica Cena Gratuita per 1000 Persone – M ed E – storici sostenitori – C e T – buona parte del vino bevuto durante il progetto viene da loro, finalmente riusciamo a combinare – W ed io.
I commensali non si conoscono tra di loro, e in parte anche io non li conosco.
A vederli tutti assieme nella mia fantasia si trasformano negli ingredienti di una ricetta in cui i sapori funzionano per contrasto: se la ricetta viene bene ogni gusto spicca senza amalgamarsi con gli altri, se viene male ogni gusto fa a pugni con il vicino… potrei anche scrivere che assomigliano ad una ricetta fusion non fosse che Ada di cucina fusion non sa nulla e la mia fantasia è ormai pedantemente a tema.
Piatti nuovi, persone nuove, incrociamo le dita e partiamo…
Per 8 persone
Spuma di prosciutto
Prosciutto cotto 150 g
burro 25 g
besciamella densa 2 cucchiai
panna montata senza zucchero 0,100 l
pepe
sale
facoltativo: gelatina
Morale della Spuma di prosciutto: la spuma è delicata e sul mio palato ha un retrogusto di infanzia, la gelatina non riesce esattamente come vorrei. Dopo il successo delle Sogliole allo specchio dell’altro giorno forse non mi concentro abbastanza, pensare che è facoltativa! Senza la gelatina però la spuma lì sul piatto tutta rosa mi sembra nuda per cui non riesco a farne a meno.
Maccheroni in salsa di funghi
Maccheroni 500 g
funghi secchi 100 g
burro 50 g
prosciutto travestito da bresaola 50 g
parmigiano grattugiato
sale
Morale dei Maccheroni in salsa di funghi: onde evitare che la cena si concluda subito non li assaggio. Anche V è allergica per cui pure a lei tocca mangiare pasta olio, prezzemolo e pomodori secchi immersa in un profumo di funghi che solo a sentirlo fa aumentare la salivazione come al cane di Pavlov.
Cassolettes di filetti di tacchino
Filetti di tacchino 6
burro 100 g + un po’
farina 50 g
brodo 0,5 l
patate 500 g
uovo + tuorli 2
noce moscata
pepe
sale
Morale dei Cassolettes di filetti di tacchino: “le cassolettes sono dei piccoli recipienti a forma di tazzine senza manici, normalmente di porcellana resistente al fuoco, ma anche di metallo o vetro di speciale fabbricazione” e siccome non li ho utilizzo dei pirottini di alluminio che non hanno i manici ma vanno in forno.
Il piatto è composto da filetti di tacchino cotti, tritati e amalgamati con la salsa vellutata che fanno da base sopra cui adagiare le patate duchesse, un’altra classica ricetta di Ada in cui fai la salsa poi la metti da parte, cuoci il tacchino e lo metti da parte, prepari le patate duchesse e le metti da parte, sporchi mille pentole e contenitori e solo all’ultimo prima di infornare stratifichi tutti gli ingredienti. A fare da contorno un’insalata di finocchi.
Torta pasquale casalinga
Farina 300 g
pasta madre 100 g
uova 3
zucchero in polvere 100 g
burro 30 g
buccia d’arancia
buccia di limone
arancia candita 1 cucchiaio
cannella
sale
Morale della Torta pasquale casalinga: leggi frisbee. Da un po’ ripenso alle ricette del Dolce forno, giusto l’altro giorno ci scherzavo su e oggi il sapore e la consistenza si materializzano sul piatto. Effettivamente il mio rapporto con la pasta madre di E ad oggi è ancora acerbo, pretendere di preparare la torta pasquale quando ancora non riesco a capire come funziona la crescita del pane è pretendere troppo. Poiché ottimisticamente temo che il risultato finale sia un po’ stopposo decido a priori di preparare anche la salsa e la uso per farcire. Anche lei poverina non è esattamente quel che Dio fece e secondo me anche se Ada la consiglia per accompagnare la torta si adatterebbe meglio ad un cinghiale.
Salsa calda al vino rosso
vino rosso dolce una bottiglia
buccia d’arancia
buccia di limone
uvetta sultanina 50 g
pinoli 50 g
Morale della Salsa calda al vino rosso: certo che si adatterebbe meglio ad un cinghiale, non uso il vino giusto!
Morale di Terno al lotto per otto: si chiacchiera, si ride, si scherza, il risultato finale è una sorta di Minestrone polonese - una di quelle ricette già fatte ormai nella notte dei tempi che ahimè devo ancora aggiornare - tanti ingredienti che convivono felicemente nel tempo di una ricetta poi chissà.
E poi si beve: quando giungiamo all’ultima bottiglia C scende con la pila – il loro magazzino è in cortile – e risale con litri di prosecco. Alle quattro getto la spugna e vado a letto sotto spirito, il mio fisico e il mio fegato implorano qualche giorno di pausa!
P.S. Le metafore bibliche iniziano a diradarsi. Forse il virus è passato, devo fare attenzione alle ricadute.