Il tempo passa ma il Maccabi Tel Aviv rimane sempre ai vertici dell’Euroleague. Dopo le vittorie nel 2004 e nel 2005 con il grande Pini Gershon in panchina e Anthony Parker e Sarunas Jasikevicius in campo a dare spettacolo, sono arrivate tre sconfitte in finale nel 2006, 2008 e 2011 sintomo che la buona programmazione e le sempre grandi risorse da spendere hanno pagato i loro dividendi nel tempo per la squadra israeliana. La mancanza di vittorie da 9 anni però sicuramente pesa e proprio per questo anche questa estate il patron Shimon Mizrahi ha regalato a coach David Blatt, diventato ormai un punto di riferimento per società, alcuni giocatori ambiti sul mercato per cercare di puntellare la sua squadra, che come sempre gioca un buon basket offensivo e una difesa molto varia che non è facile da capire per gli avversari (e spesso un problema anche per i giocatori che devono impararla in breve tempo).
Il Maccabi, che nelle ultime stagioni ha perso qualche colpo anche in Campionato perdendo le finali nel 2008 e nel 2010 dopo decenni di dominio assoluto, nelle ultime due edizioni dell’Eurolega è stato eliminato ai quarti di finale da Panathinaikos e Real Madrid, ma quest’anno la formazione a disposizione dell’ex coach della Benetton Treviso sembra essere più quadrata e pronta a fare lo sgambetto a squadre più quotate, partendo da una posizione di sorpresa e non più tra le favoritissime al titolo come succedeva fino a qualche anno fa.
Per riuscire ad avanzare il più possibile Tel-Aviv si è affidata a moltissime ex conoscenze del nostro campionato, oltre a qualche veterano e a qualche giovane pronto ad esplodere: Devin Smith (anche lui ex Treviso) e Ricky Hickman (ex Pesaro) sono i leader offensivi e i migliori marcatori della squadra con rispettivamente 10.8 e 11.6 punti a referto, mentre vicino a canestro gravita (anche se non con tantissimi minuti) Alex Tyus visto a Cantù.
Tra i veterani David Blu anche lui è stato visto in maglia Benetton ed è tornato dopo aver dichiarato il ritiro dal basket giocato, portando esperienza, leadership e anche tanta qualità (8.8 punti di media); Guy Pnini e Joe Ingles sono gli altri due pilastri per Blatt che punta molto sulla loro conoscenza dell’Eurolega e sulle loro doti balistiche.
Buono spazio e buone risposte dai due classe ’87 Yogev Ohayon e Tyrese Rice, due guardie che attaccano il ferro ma che sanno anche passare la palla ai compagni ed hanno un fisico adatto a marcare anche giocatori più grossi, facendo la fortuna dei molti cambi difensivi voluti da coach Blatt.
Le cattive notizie arrivano vicino a canestro, non tanto per i risultati ma per gli infortuni: Shawn James infatti si è rivelato uno dei lunghi più solidi dell’Euroleague (9.8 punti, 3.3 rimbalzi e 12.2 di valutazione) e Schortsanitis come sempre fa sentire il suo peso sotto i tabelloni, ma il primo si è dovuto fermare per un problemi di ernia alla schiena mentre il secondo è perennemente alle prese con problemi alle caviglie. Proprio per questo la dirigenza è dovuta intervenire sul mercato prendendo in emergenza per il resto della stagione il centro croato Andrija Zizic, 34 anni proveniente dall’Astana.
Il percorso nella regular season è stato di 8 vittorie e 2 sconfitte (entrambe contro il Laboral Kutxa) mentre nelle Top 16 il Maccabi è in prima posizione nel gruppo F alla pari di Real Madrid e Cska Mosca con 5 vittorie e 1 sconfitta (in casa dei Blancos). Per arrivare fino in fondo (le Final Four di Milano sono ovviamente l’obiettivo) ci sarà bisogno di mantenere questa continuità di rendimento per la squadra di coach Blatt, cercando di fare quello che ha fatto l’Olympiacos due stagioni fa, ovvero stupire tutti partendo da underdog.