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Il maestro (guru buffone) e’ nudo

Da Mente Libera

IL  MAESTRO (GURU BUFFONE) E’ NUDO

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[ Ogni riferimento a cose, persone, fatti realmente accaduti è puramente casuale ] 

Voglio ora narrarvi senza indugi, ciò che è avvenuto in un paese , avviene in molte città e avverrà nell’intero Regno. Tutto è cominciato come in una fiaba…

In un paese lontano viveva un popolo pacifico.  
Le onde sporche e burrascose dei problemi del mondo venivano a infrangersi raramente sulle sue belle spiagge calde e materne. Isolati da tutto e fieri di esserlo, i suoi abitanti dedicavano la maggior parte del tempo alla famiglia, al lavoro, ai divertimenti, agli amici.
Eppure , da qualche tempo, qualcosa di indefinibile era cambiato. L’atmosfera era divenuta pesante, come fosse pervasa dal sordo brontolio che annuncia un gran temporale. Le persone cominciarono a sentirsi più turbate, come se qualcosa si fosse infiltrato nel loro ambiente e avesse interferito con la loro armonia.

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Nel frattempo arrivò un enigmatico straniero che fin da subito si autoproclamò Maestro di antichissimi insegnamenti iniziatici , vie misteriche / esoteriche, Esseniche, Alchemiche, Sciamaniche, Martiniste, Rosacruciane …  
Convinse quella gente di essere in grado di riportare l’armonia e la serenità nelle loro vite, di poter trasmettere loro segreti particolari coi quali avrebbero potuto sviluppare pienamente le loro potenzialità psichiche (mentali), energetiche e spirituali.
Per fare questo si servì di alcuni stratagemmi il cui scopo era semplicemente quello di arricchirsi a spese dell’ignoranza di quelle persone, le quali, ignare dei suoi reali intenti, lo accolsero come fosse un Re, nella speranza potesse svelare loro i suoi segreti, mostrare i suoi poteri spirituali.

Prima di tutto, per operare il lavaggio del cervello dei suoi poveri adepti, fondò un’Accademia della durata di una decina d’anni. L’Accademia si prefiggeva lo scopo di implementare la crescita personale dei propri discePolli, i quali sborsavano ingenti somme di denaro per apprendere i “fasulli” insegnamenti del loro Guru (denominato sempre e dovunque “il Maestro”). Una volta che i suoi allievi si bevvero le prime illusioni ottiche e videro dal vivo le pseudo-siddhi (poteri) di quel Guru il gioco era fatto: il Maestro li aveva in pugno come mosche e tutto ciò che usciva dalla sua bocca veniva assorbito dall’inconscio dei suoi allievi come fosse oro filosofale.
Ma la ciliegina sulla torta, la chicca delle chicche, la creme della creme erano le sue “Pratiche” iniziatiche (meditazioni, mantra, terapie di autoguarigione, rituali, ecc.):

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- Si inventò un metodo energetico (marchiato col suo nome) che fece passare come una sua “personale” rielaborazione in seguito ad anni di sperimentazioni e ricerche… Grazie alle sue tecniche gli adepti avrebbero acquisito coscienza della loro libertà, avrebbero avuto sempre maggiore entusiasmo e serenità nell’affrontare la vita di tutti i giorni.

- Fondò delle convinzioni fondamentali alla base della sua scuola in accordo a una pluralità di concetti presi qua e là da altre scuole, libri, seminari, formatori.
Camuffò questi concetti e li espose agli occhi dei suoi discepoli come se fossero straordinarie innovazioni:  Promise loro di esaltare le loro qualità, di poterli aiutare per il “Risveglio della Kundalini”, l’accesso ad altri livelli di coscienza, sviluppare creatività, intuito,  servirsi / trasmutare l’energia del denaro, padroneggiare (oobe) viaggi astrali, sogni lucidi e così via.

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Fu così che i suoi allievi credettero di avere sviluppato – grazie a quello che loro difendevano e chiamavano meccanicamente Maestro – elevati livelli percettivi di autoconsapevolezza; di aver accumulato potere personale nei loro punti energetici; di conoscere il potere delle parole, di poter gestire il “flusso energetico del denaro”, di essere diventati (o di poter diventare) abili entronauti; di aver compreso i meccanismi di maya e di aver così ritrovato l’armonia e la felicità dimenticata.

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In questo paese viveva anche un saggio apprezzato da tutti, stimato per la sua immensa conoscenza e profonda sensibilità.
Il saggio – avendo un notevole intuito, una mente duttile e una grande esperienza – nel vedere quel singolare Guru e percependo l’oscuro influsso da quegli emanato, tentò invano di avvertire gli abitanti del paese, i quali erano come ipnotizzati da quel Maestro e dai suoi (invisibili) incantesimi.
L’unico che percepì le stesse sensazioni del saggio fu un ragazzino dall’animo puro e cristallino.
Un giorno , durante una delle lezioni di quel Maestro, il ragazzino – libero dalle fantasie, i concetti, le allucinazioni della mente di gruppo dei discepoli -  si avvicinò e vedendo che dietro la pomposità di quella Dottrina non c’era proprio niente, disse :

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“Ma questo Guru non ha alcun vero potere !
Non vedete che vi sta solo vendendo fumo ? “

” Siete voi che gli state fornendo energia, soldi, lodi; lui in cambio vi offre miraggi, speranze per galvanizzare il vostro ego spirituale e la sua sete di successo e attaccamento ai beni materiali. “

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Storditi da questa evidenza, gli allievi percepirono immediatamente  il venale flusso energetico emanato da quel personaggio; compresero che l’armonia che precedeva l’arrivo di quel Guru era dovuta alla gioia di vivere tipica dei bambini; non era dovuta al risveglio della kundalini, all’Accademia, al “nuovo” flusso energetico / percettivo del senso del denaro o “all’effetto placebo” di quelle tecniche fasulle.
Capirono che tutto ciò che gli era stato venduto potevano apprenderlo gratuitamente da un bambino.
Allora venne loro in mente l’espressione di Gesù:

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“Se non diventerete come i bambini, non entrerete nel Regno dei cieli”

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Avendo smascherato la vanità di quel buffone, al Maestro non gli restò altro che reagire con indignatezza, accusando il ragazzino di essere un povero ingenuo che non conosceva il significato del suo immenso “potere personale” , il valore delle sue pratiche e delle pseudoverità divulgate all’interno della sua Accademia essoterica.

Ma ormai era troppo tardi…
Gli individui, dopo aver superato lo shock delle suggestioni post-ipnotiche (la verità è dura da mandare giù) ripersero il contatto con la loro intima essenza, si riconciliarono con il loro maestro interiore, videro la realtà senza le suggestioni e i veli con cui quel Maestro si riempiva la bocca, le tasche e le sue pratiche autorealizzative.

Dopo aver consultato il saggio del paese (che, a differenza del Guru Buffone , viveva nella più completa semplicità e non si faceva pagare per nessuna Verità), compresero che il campo elettromagnetico dell’Accademia poteva influenzare le loro deboli e superficiali menti di aspiranti iniziati , per cui cacciarono quel Guru e ritornarono “come per magia” al loro stato naturale di felicità, armonia, creatività tipica di tutti i bambini….

Dopo quell’esperienza decisero di creare uno slogan affinché nessun altro guru falso profeta potesse mettere piede nel loro paese:

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“BENVENUTI NEL PAESE DELLA NON DOTTRINA DEL NON METODO DEI NON GURU”


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