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Il magnetismo lunare e le storiche catastrofi planetarie

Creato il 13 novembre 2011 da Alessandrodecet
IL MAGNETISMO LUNARE E LE STORICHE CATASTROFI PLANETARIE
Come si può non fare a meno di notare sulla Luna,ogni volta che la si vede al binocolo,con un telescopio oppure semplicemente ad occhio nudo quell'immagine di terribile catastrofe segnata da crateri giganteschi,riempiti successivamente da lava in fusione che a contatto con il gelo dello spazio si è raffreddata rapidamente nell'arco di pochissimo tempo,circondati a loro volta una superficie di gran lunga più vecchia crivellata di crateri di grandi dimensioni?
Eppure,nonostante si ipotizzi che il nostro satellite si è formato a causa di una collisione con un'altro corpo e la Terra il cui contentuto del mantello è stato espulso nello spazio,aggregandosi e formando così il nostro satellite,vi sono remotissimi ricordi del genere umano di un'epoca nella quale non vi era nessuna Luna nel cielo.
IL MAGNETISMO LUNARE E LE STORICHE CATASTROFI PLANETARIE
Aristotele,scrisse di suo pugno che durante la remota epoca dell'Arcadia,prima ancora di venir abitata dagli Elleni la Grecia era popolata da una popolazione che era detta dei Pelasgi,aggiungendo che si sapeva che quegli aborigeni avevano occupato l'Elladeda prima ancora che fosse comparsa una luna nel cielo sopra la Terra e che appunto per detto motivo essi venivano chiamati con il nome di "pre-selenici o Proseleni".
In Moralia,nella sezione 76 dedicata alle Questioni Romane,Plutarco scrisse"Quelle antichissime genti erano gli Arcadiani del seguito di Evandro,ovvero la gente che è esistita nei tempi in cui ancora non c'era la luna."
Luciano,nella parte 26 della sua "Astrologia" dice infine che "nella loro follia le genti dell'Arcadia sostenevano di essere venute al mondo sin da molto tempo prima della Luna."
Anche Censorinus in Liber de die natali allude ad un epoca antichissima nella quale non c'era nessuna luna nel cielo della Terra.
Altre citazioni nella quale attorno alla Terra non c'era nessuna Luna le troviamo in Giobbe 25:5 nella quale si narra di "prima che ci fosse la Luna e prima che questa cominciasse a risplendere. "
Anche in alcune tribu degli indiani del Nord America sembrano narrare di una remota epoca in cui non esisteva nessuna Luna nei cieli della Terra.
Ma esistono anche altrettante narrazioni della quale si spiega che una volta la sua luminosità era assai paragonabile a quella del sole e solo in seguito o per una perdita della sua atmosfera o per un disturbo della sua orbità che la allontanò dalla Terra,la Luna cominciò a splendere meno.
B. de Sahagun dagli aborigeni del Nuovo Mondo riferisce nel suo Historia general de las cosas de la Nueva Espana che "il sole e la Luna in passato emanavano la stessa quantità di luce."
Cose simili le troviamo in altri manoscritti dell'epoca e anche nella Genesi.
Per fare una cosa simile la Luna avrebbe dovuto essere più vicina alla Terra oppure possedere un'atmosfera con un'elevata capacità di riflettere la luce del sole.
Sulle rocce lunari fortemente magnetizzate si stanno formulando diverse ipotesi coerenti ma molto incerte.
IL MAGNETISMO LUNARE E LE STORICHE CATASTROFI PLANETARIE
Una di queste afferma che "La "geodinamo" che genera il campo magnetico terrestre è alimentata dal calore del nucleo interno, che spinge a muoversi i fluidi complessi di ferro fuso del nucleo esterno. Ma la Luna è troppo piccola per supportare questo tipo di dinamo, secondo Christina Dwyer, uno studente laureato in Scienze della Terra e planetarie presso la University of California, Santa Cruz.
Nel numero del 10 novembre di Nature, Dwyer e i suoi co-autori (scienziati planetari) Francis Nimmo alla UC Santa Cruz e David Stevenson, del California Institute of Technology, descrivono come un'antica dinamo lunare sarebbe stata originata dal mescolamento del nucleo liquido della guidato dal movimento del mantello solido sopra di esso.
"Questo è un modo molto diverso di alimentare una dinamo che coinvolge il mescolamento fisico, come una ciotola mescolata da un cucchiaio gigante", sostiene Dwyer.
Dwyer e i suoi coautori hanno calcolato gli effetti dei movimenti differenziali tra il nucleo e il mantello lunare. All'inizio della sua storia, l'orbita della luna attorno alla Terra era ad una distanza molto più vicina di quanto non lo sia oggi e continua ad allontanarsi progressivamente dalla Terra.
A distanza ravvicinata, le interazioni di marea tra la Terra e la Luna hanno permesso al manto lunare di ruotare in modo leggermente diverso rispetto al nucleo.
Questo movimento differenziale del mantello rispetto al nucleo ha agitato il nucleo liquido, creando dei moti nei fluidi che, in teoria, potrebbero dar luogo ad una dinamo magnetica.
"La Luna oscilla un pó mentre ruoto gira, un moto che si chiama precessione, ma il nucleo è liquido e non fa esattamente la stessa precessione.
Così il mantello si muove avanti e indietro attraverso il nucleo e solleva il nucleo", ha spiegato Nimmo, professore di scienze della terra e planetarie presso UCSC.
I ricercatori hanno scoperto che una dinamo lunare avrebbe potuto funzionare in questo modo per almeno un miliardo di anni. Alla fine, comunque, avrebbe smesso di funzionare quando la Luna si allontanó ulteriormente dalla Terra. "Più lontana essa fu dalla Terra, più lenta fu l'agitazione e ad un certo punto la dinamo lunare si spense", ha detto Dwyer.
Le rocce possono essere state magnetizzate dallo shock di un impatto, un meccanismo che alcuni scienziati hanno proposto per spiegare la magnetizzazione dei campioni lunari.
Ma recenti analisi paleomagnetiche sulle rocce lunari, così come le misure orbitali della magnetizzazione della crosta lunare, suggeriscono che c'è stata una forte e lunga durata del campo magnetico agli inizi della sua storia.
"Una delle cose belle del nostro modello è che spiega come una dinamo lunare avrebbe potuto durare per un miliardo di anni", ha detto Nimmo. "Permette anche di fare previsioni su come la forza del campo dovrebbe essere cambiata nel corso degli anni, ed è potenzialmente verificabile con numerose osservazioni paleomagnetiche".
E' necessaria un'analisi più dettagliata, tuttavia, per dimostrare che il mescolamento del nucleo dal mantello creerebbe il giusto tipo di movimenti di fluidi per generare un campo magnetico. "Solo alcuni tipi di movimenti di fluidi possono dar luogo ad una dinamo magnetica", ha detto Dwyer. "Abbiamo calcolato la potenza che è disponibile per guidare la dinamo e le intensità di campo magnetico che potrebbe essere generate. Ma abbiamo davvero bisogno di esperti di dinamo per portare questo modello al prossimo livello di dettaglio e vedere se funziona".

Un'altra ipotesi afferma che "Senza invocare la passata esistenza di un campo magnetico globale, la presenza di piccoli magneti sulla Luna potrebbe essere spiegata in altro modo: anche gli impatti meteorici, in certe condizioni, possono magnetizzare le rocce che colpiscono. Tuttavia, dalle analisi effettuate sulle rocce stesse e dalle misure orbitali della magnetizzazione della crosta lunare, risulta che in passato, e per un periodo di tempo prolungato, deve esserci stato un campo magnetico globale e di una certa intensità."
Oltre a queste teorie,la presenza di un magnetismo residuo sulle rocce lunari potrebbe invece essere l'ennesima prova delle remote collisioni con altri corpi celesti di cui parlava lo scienziato Immanuel Velikovsky che,passati nelle vicinanze della Terra,con la forza di gravità avrebbero causato una sorta di effetto marea del mantello del nostro satellite il cui calore avrebbe fuso le rocce della crosta lunare e in seguito risolidificandola conservando l'orientamento del campo magnetico del "intruso" corpo celeste.
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Uno di essi fu il pianeta Mercurio "Mercurio è stato un temuto quanto il dio Marte ma molto tempo prima di esso (Nergal).
Come il nome del monte Sinai si riferisce a Sin, la Luna, così il nome del Monte Nebo dove Mosè a Moab è morto è stato chiamato già in quel tempo dall'inizio con il nome del pianeta Mercurio.
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Più tardi nel VII e VI secolo prima dell'era volgare, questo dio fu molto venerato, soprattutto dai Caldei e altri popoli della Mesopotamia, come i nomi di Nabopolassar e Nabucodonosor.
In passato Mercurio era noto ai Sumeri come Enki.
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Altrettanto marcata è stata la posizione di Thoth, il pianeta Mercurio del pantheon egizio, la parte teoforico del Thutmose nome.
Per i popoli del nord, Mercurio era Odino.
E 'significativo che in molti testi astronomici Mercurio, il greco Hermes, Nebo babilonese, Thoth egiziano, è ritratto come il pianeta-dio, che aveva in suo dominio la capacità fisiologica della memoria nell'uomo, così come quello della parola. Secondo Agostino "discorso è Mercurio."
Informazioni dirette che conferma la nostra ipotesi è fornito da Igino. Igino ha scritto che per molti secoli gli uomini "vivevano senza città o delle leggi, parlando una lingua sotto il dominio di Giove.
Ma dopo Mercurio ha insegnato le lingue degli uomini (da cui egli è chiamato hermeneutes, 'interprete', per Mercurio è detto in greco Hermes, anche lui diviso le nazioni) poi nacque discordia tra i mortali. . . . "
I romani così come i greci raffigurano Mercurio con le ali, sia sul copricapo o alle caviglie, e con un emblema, il caduceo, un bastone con due serpenti avvolgimento.
Il serpente doppio (caduceo), l'emblema di Mercurio, si trova in ornamenti di tutti i popoli dell'antichità; un trattato speciale potrebbe essere scritto su questo argomento, ho trovato il caduceo in tutto il mondo. Mercurio, o Ermete dei Greci, era un messaggero degli dei che accelerato sulla sua missione, inviati da Giove.
Secondo In the Beginning,di Immanuel Velikovsky i serpenti attorcigliati potrebbero essere la raffigurazione di quando Mercurio passò nelle vicinanze della Terra sottoforma di una sorta di gigantesca cometa.
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"Gli scienziati della University's Center di Boston per la Fisica Spaziale hanno registrato per caso la prova di fughe di gas dal pianeta Mercurio, grazie alle immagini della missione STEREO, che ha due satelliti messi in orbita intorno al Sole in posizioni opposte.
Questa configurazione offre viste multi-direzionali degli elettroni e degli ioni che compongono il vento solare.
A volte, il pianeta Mercurio appare nel campo di vista di uno o di entrambi i satelliti. Oltre al suo aspetto consueto, come un disco luminoso, è apparso una strana "coda" in alcune delle immagini.
L'annuncio di questo nuovo metodo d'osservazione di Mercurio e della presenza di questa coda è stato fatto al Planetary Science Congress europeo a Roma.
È noto tra le caratteristiche di Mercurio che una tenue atmosfera di gas circonda il pianeta e adesso è stata scoperta una coda molto lunga che si estende in direzione opposta al Sole.
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Dalla Terra, le osservazioni di entrambe queste caratteristiche sono state accertate utilizzando la luce dal gas di sodio atomizzato sulla superficie di Mercurio. La pressione della radiazione del Sole spinge molti degli atomi di sodio in direzione opposta creando una coda che si estende per molte centinaia di volte la dimensione fisica di Mercurio.
"Abbiamo osservato questo estesa coda di sodio a grandi distanze utilizzando il nostro telescopio presso l'Osservatorio McDonald in Texas", ha spiegato Carl Schmidt della Boston University, "e ora la coda può essere vista anche dai satelliti in orbita attorno alla Terra"."
Un'altro pianeta di cui Immanuel Velikovsky ha fatto menzione è stato Venere,che sarebbe stato espulso da una colossale esplosione avvenuta nelle profondità di Giove e passata nella vicinanze della Terra sottoforma anch'esso di una grandissima cometa.
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La regione R136 nella NGC 2070. Le dispersioni di colore rosso sono le molecole di idrogeno.
Un corpo celeste che venisse espulso dalle profondità estremamente calde di Giove,che è composto in prevalenza da idrogeno ed elio,essendo proprio nel margine tra il nucleo e il mantello che ha origine il campo magnetico di un pianeta tramite processi elettrici non molto diversi da quelli di una dinamo,Venere avrebbe avuto origine tramite un corpo fuso elettricamente carico che tramite la sua espulsione durante il transito con gli strati gassosi del gigante gassoso avrebbe trattenuto tramite l'elettricità statica ragguardevoli quantità di gas che in seguito avrebbero composto la sua coda sottoforma di cometa durante il transito nello spazio interstellare.
Nel modello dell'Universo Elettrico, la stessa gravita è semplicemente una forza elettrostatica dipolare.
Se tutto ciò corrispondesse alla realtà,Venere avvicinandosi alla Terra sarebbe apparso come un corpo dal colore rossastro o come una gigantesca cometa che fu visibile a tutti i popoli.
Ebbene alcune testimonianze sembrano corrispondere al vero.
Nel libro“De cometis tractatus novus methodicus”, scritto da Rockenbach (1602, Wittenberg), dove Rockenbach racconta di un “globus immodicus” (globo immenso) visto dagli Israeliti durante la fuga daIl’Egitto. Il colore del globo era rosso sangue.(”red blood”).
Nelle fonti bibliche si narra che una grandine mista a fuoco cadde dal cielo.
A tutto ciò si fa cenno ai detriti lasciati dietro dalla coda della cometa che caddero sulla Terra come una sorta di grandine di pietre infuocate,mentre pare che accompagnata ad esse si sia combinata anche una pioggia in grandi quantità di nafta ardente.
Nafta?
Si,avete capito bene,la chioma delle comete è composta di idrogeno e carbonio,entrando nell'atmosfera terrestre queste molecole combinandosi con il cambio di stato avrebbero effettivamente prodotto una pioggia di nefta,che se combinata con la pioggia infuocata dei detriti della cometa immaginiamoci da soli gi effetti.
Velikovsky nel suo libro riporta diverse fonti da tutto il mondo con nella quale si narra di una pioggia di grandine di pietre o "bitume infuocato" che piovvero dal cielo in quel periodo.
Nell'Antico Testamento è narrato:"il Signore lanciò dal cielo su di essi come grosse pietre fino ad Azeka e molti morirono. Coloro che morirono per le pietre della grandine furono più di quanti ne uccidessero gli Israeliti con la spada. ".
La stessa causa del sole e della luna che si fermarono nel cielo la si può attribuire all'intensa forza gravitazionale che Venere,oltre a rallentare la rotazione terrestre causò il sollevamento delle acque del Mar Rosso,della quale proprio attraverso 2 muraglie d'acqua il popolo che in seguito fonderà Israele riuscirà a trovare la fuga dagli Egizi.
Ma un momento,siamo sicuri che Mosè fosse un personaggio vero e non un'altra eleborazione della Bibbia?
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In realtà è vero,Mosè non è una persona reale,ma le vicende narrate sono appunto queste,la Bibbia ha tuttavia inventato la storia di Mosè che distende un bastone con lo scopo di farlo apparire una persona eletta da Dio,vediamo un po chi è realmente la figura che ha ispirato Mosè.
Da sempre i rabbini hanno dichiarato di essere venuti dall’Egitto guidati da Mosè, la cui vera identità è stata volutamente tenuta segreta.
Diviene concreta la probabilità che sotto il nome di Mosè si nascondesse il fuggitivo Akhenaton, secondo le tesi di Ahmed Osman e di Freud, convinti che Mosè fosse in realtà Akhenaton stesso. I racconti di Strabone parlano di Mosè come un faraone che i sacerdoti egizi descrivono con le fattezze di Akhenaton.
Solo nel 1990 l’Europa conoscerà l’episodio di Amarna, in seguito all'ipotesi di Ahmed Osman secondo cui Akhenaton e Mosè sono la stessa persona.
Il grande profeta, che guidò il popolo ebraico verso la libertà fuori dall’Egitto e diede loro le leggi scritte che servirono per fondare lo stato d’Israele, è una figura storica vissuta fra il 1400 e il 1200 a.C. con alle spalle una storia tenuta segreta dalla tradizione giudaica; secondo la tradizione, la sua vera identità non può essere rivelata al popolo di Israele né al genere umano.
Impressionante: Akhenaton e Mosè, entrambi ebrei, svaniscono improvvisamente senza lasciare traccia.
Durante l'avvicinarsi di Venere alla Terra,l'attrazione gravitazionale di quest'ultimo andò a rallentare la rotazione terrestre così che il Sole come in un miracolo e la Luna sembrarono essersi fermati nel cielo.
Attratte dalla presa gravitazionale del neonato pianeta si sollevarono in enormi muraglie verso il cielo così che fu proprio in quel lasso di tempo attraverso il quale Akhenaton e il futuro popolo di Israele riuscirono ad attraversare il Mar Rosso.
Fu il transito di Venere a causare anche le Piaghe d'Egitto.
Velikovsky in particolare da spiegazioni estremamente dettagliate sulla pioggia di meteoriti che piovvero sulla Terra che erano i detriti lasciati dietro dalla coda della cometa,la pioggia infucata mista a grandine che consisteva in una pioggia di nafta infuocata originatasi a causa della combinazione dei gas della cometa-idrogeno e carbonio-,e anche di un pigmento rugginoso che avvelenò le acque e che viene ricordato come una pioggia rossastra in diversi miti in tutto il mondo.
"Velikovsky si assume il compito di provare che tali fatti avvennero, proprio nel modo in cui sono riferiti e che la storia biblica degli Israeliti segue l’ordine astronomico degli eventi.
Per esempio, durante le piaghe il mondo si tinse di rosso. Uno dei primi segni dell’incontro con la cometa fu una pioggia di particelle di pigmento rugginoso, quando la cometa sfiorò la Terra con la sua coda gassosa.
Sembrò che i laghi, i fiumi e i mari si mutassero in sangue; la terra stessa sembrò tutta rugginosa.
Vi sono racconti di testimoni oculari di tale arrossamento, non soltanto nella Bibbia, ma nel "Manoscritto Quiché" dei Maya, e in un papiro egizio di "Ipuwer", che fu lui stesso testimone del fenomeno. "Il fiume è sangue" egli lamentava; e ciò corrisponde all’Esodo: "L’acqua del fiume divenne sangue".
La contaminazione delle acque dolci uccise i pesci "e il fiume imputridì", è detto nell’Esodo. "Non potevano bere delle sue acque - il cronista egiziano conferma, ed esclama - gli uomini hanno ribrezzo ad assaggiarle; gli esseri umani sono assetati d’acqua. Cosa dobbiamo fare? Tutto è rovina!"
E non soltanto nel Medio Oriente. La polvere tinta di rosso, che irritava la pelle degli uomini e degli animali e causava foruncoli provocando malattie e morte, è segnalata anche in molti altri paesi.
Venne poi l’ultima piaga d’Egitto, il regno delle tenebre che si prolungò per tre giorni, culminando in violenti sconvolgimenti.
Cosa naturale anche questa, dice Velikovsky, perché il corpo della cometa si avvicinava alla Terra."
E Giovanni, nell’Apocalisse (8-10,11) annuncia la stella che si chiama Assenzio […]»
"...cadde dal cielo una grande stella, ardente come una torcia, e colpì un terzo dei fiumi e le sorgenti delle acque. La stella si chiama Assenzio; un terzo delle acque si mutò in assenzio e molti uomini morirono per quelle acque, perché erano divenute amare."
Per quanto riguarda il sollevamento delle acque neanche quello costituì un fenomeno locale.
L’Esodo riferisce: "E l’Angelo di Dio che precedeva le schiere d’Israele si spostò e si mise dietro a loro; e la colonna di nubi si partì dinanzi a loro e si fermò dietro a loro... e quella nube era oscura da una parte, e dall’altra illuminava la notte."
Un vento di eccezionale violenza e dei lampi squarciarono la nuvola.
Al mattino le acque si sollevarono come a formare un muro e si divisero... "Ed i figli d’Israele entrarono in mezzo all’asciutto mare formando l’acqua come un muro a destra e a sinistra di loro. E gli Egiziani li inseguirono... Già s’era alla veglia del mattino e si rivolse il Signore, dalla colonna di nubi e di fuoco, verso le schiere degli Egiziani... Le acque ritornarono, e sommersero i carri e i cavalieri di tutto l‘esercito di Faraone che per inseguire gli Ebrei erano entrati nel mare; neppur uno se ne salvò."
In realtà, tutta la Terra stava attraversando gli stessi eventi.
In Cina, l’epoca di Yahou era la stessa di Mosè in Palestina; nelle cronologie cinesi troverete le seguenti notizie: "Il Sole non tramontò per vari giorni; le foreste s’incendiarono; un’ondata altissima, 'levatasi al cielo', scrosciò sulla Terra. Dopo aver sostato nella sua rotazione, la Terra prese di nuovo a ruotare."
Nel punto di massimo avvicinamento tra Venere e la Terra i campi magnetici di questi ultimi si scontrarono finchè seguì una folgore o una potente scarica elettrica della quale uno dei due subì un inversione magnetica.
Chi?
Eusebio cita Artapano:"Ma quando gli egiziani li stavano inseguendo,un fuoco,si dice,apparve sopra e davanti ad essi,ed il mare si richiuse sul loro cammino e gli Egiziani furono tutti distrutti dal fuoco e dai flutti."
Un punto interrogativo che mi son posto in proposito a questo,è possibile che la distruzione di Mohenjo-Daro,secondo la quale pare pare che un'onda d'urto estremamente potente accompagnata da calore improvviso abbia annientato i pochi rimasti,sia stata in realtà colpita da una o più di queste scariche elettriche di origine interplanetaria?
"Davenport e il giornalista Ettore Vincenti (anch’egli poi immaturamente scomparso), coautori di un libro su questa suggestiva ipotesi, (2000 a.C.: distruzione atomica, ed. Sugarco, Milano 1978) portano a sostegno delle loro affermazioni le analisi compiute da una équipe dell’Università di Roma su alcuni frammenti calcinati e fusi di vasi e di mattoni e su pezzi di bracciali contorti e vetrificati, trovati tutti nell’antica città indiana (oggi geograficamente nel Pakistan).
I risultati delle analisi, condotte dal prof. Bruno Di Sabatino, incaricato di vulcanologia all’istituto di mineralogia e petrografia e dai professori Amleto Flamini e dal dottor Giampaolo Ciriaco, indicano che i reperti sono stati sottoposti a temperature superiori ai 1500 gradi, ed in tempi brevissimi."
Considerando che Venere ruota in direzione opposta sul proprio asse rispetto agli altri pianeti e il suo campo magnetico è molto inferiore a quello terrestre l'unico candidato che in quello scontro può aver subito un cambio di polarità altri non è che lui.
Anche le tracce lasciate dalla vicinanza del campo magnetico lasciato dal pianeta Venere in vicinanza con il nostro pianeta,della quale sicuramente ha avuto notevoli effetti.
Ecco un'anomalia:
-"l'analisi del magnetismo di alcuni redisui di lavorazione del metallo scoperti in alcune miniere di rame in Israele ha mostrato come il campo magnetico terrestre possa raddoppiare di intensità e diminuire velocemente nel corso di 20 anni.
"Sono risultati molto importanti" dice Luis Silva, dell'Università di Leeds. "E' completamente fuori da tutto ciò che abbiamo pensato potesse accadere nel nucleo terrestre"".
-""Il campo magnetico ha raggiunto un'intensità molto superiore di quanto avessimo mai pensato in precedenza, due volte e mezza il campo magnetico attuale" dice Ron Shaar, autore dello studio e ricercatore della Hebrew University of Jerusalem. "E si possono avere cambiamenti imponenti nell'intensità del campo in un periodo inferiore alla decade".
Per misurare la forza del campo magnetico, Sharr ha analizzato i residui della lavorazione del metallo di una antica miniera di rame egiziana. Quando il ferro fuso si raffredda rapidamente, mantiene una traccia del campo magnetico terrestre. Secondo gli attuali modelli di paleomagnetismo, si stima che il campo magnetico terrestre abbia raggiunto il massimo circa 3000 anni fa, durante l'Età del Ferro.
Le rocce dell'antica miniera di Timna in Israele sono state datate anche grazie alla presenza di capelli umani e altro materiale organico, che hanno permesso la datazione al carbonio. Il team ha fuso e raffreddato nuovamente i residui metallici in presenza di campi magnetici di intensità prestabilita, in modo tale da poter intrappolare nel metallo una forza magnetica artificialmente impressa.
Dal confronto tra i campioni della miniera e quelli artificialmente magnetizzati è emerso che il campo magnetico terrestre è improvvisamente aumentato due volte nel corso di 180 anni, una volta 2.990 anni fa, la seconda circa 2.900 anni fa. In tutti e due i casi, il magnetismo è aumentato e diminuito in soli 20 anni del 40%.
"Questi picchi geomagnetici sono molto diversi da ciò che vediamo ora o abbiamo visto in precedenza" dice Shaar. "Il campo magnetico cambia da 5 a 10 volte più velocemente di quanto abbiamo visto finora" aggiunge Cathy Constable dello Scripps Institute of Oceanography. Secondo Constable, i picchi sembrano verificarsi solo in Medio Oriente, e in nessun altro posto sul pianeta. Questo suggerirebbe che i picchi possano essere dovuti a "sacche" di ferro fuso particolarmente magnetizzato che si muovono all'interno del nucleo, e che si trovavano sotto Israele."
Anche in alcuni vasi etruschi è stata osservata un'anomalia in quanto il campo magnetico terrestre risultava essere invertito in tempi assai recenti.
In essi è stata osservata la presenza di argilla che mostrava il magnetismo residuo delle particelle di ferro contenute in essa,quel magnetismo risultava essere invertito.
Nel 1986 Giuseppe Folgheraiter iniziò i suoi attenti studi sui vasi attici ed etruschi di vari secoli cominciando dall'ottavo secolo prima dell'Era Volgare,la sua conclusione fu che il campo magnetico terrestre era invertito nell'ottavo secolo,Italia e Grecia in quel periodo erano più vicine al sud magnetico che al nord magnetico.
Cosa potrebbe significare tutto ciò?
Se quanto racconta la Bibbia il sole non tramontò quel giorno ma rimase fermo nel cielo,significa cha la vicinanza di Venere andava a rallentare la sua rotazione con la propria attrazione gravitazionale,e il suo campo magnetico andava a interferire con quello terrestre.
Potrebbe significare che quei vasi potrebbero esser anche più antichi di quanto si credeva oppure dopo il passaggio di Venere,l'impronta magneticamente invertita lasciata sulla superficie terrestre e sulle sue rocce impiegò dei secoli per riassestarsi,l'impronta comprendeva Italia e Grecia.
In Grecia,in quel periodo cui si fa risalire il passaggio di Venere,esplose con inaudita violenza il vulcano di Santorini(1.628 aC) ponendo fine alla civiltà Minoica distrutta da violenti terremoti e violenti tsunami,in seguito nel 1.450 aC un'altra devastante eruzione colpì l'isola di Yali,e in quell'asso di anni anche il Vesuvio diede festa con uno strato di pomici,dette pomici di Avellino,(datata tra il 1880 e il 1680 a.C.).
Per quanto riguarda lo splendore di Venere in quei tempi nell'Apocalisse troviamo:
« Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle..»
Nella mitologia greca invece con un appellativo sempre con similitudini solari troviamo il mito di Fetonte:
""Elios era per i Greci la personificazione dell'astro solare, fratello di Selene (la Luna) e di Eos (I' Aurora). Aveva il volto splendente, una corona di raggi abbaglianti intorno al capo e la veste leggera scintillante nel vento. Ogni mattina, quando Eos tingeva di rosa il cielo e le stelle impallidivano rifugiandosi nel grembo della notte, si spalancavano le porte della sua reggia ed egli appariva sul carro d'oro, tirato da cavalli vomitanti fuoco: il dio del Sole si accingeva a percorrere la volta celeste da Oriente a Occidente. Il suo viaggio quotidiano terminava al tramonto, nel giardino delle Esperidi. Qui giunto, Elios saliva su una grande coppa alata. Questo veicolo portava sulla superficie dell'acqua, a velocità vertiginosa, il dio addormentato; lo riconduceva nella sua splendida dimora situata in Oriente, nel paese degli Etiopi dove, ali' avvicinarsi dell' Aurora, sarebbero stati nuova- mente pronti per lui, infaticabile auriga, il carro veloce e i focosi destrieri .
Avere un padre così importante, dio generatore e saggio, era motivo di immenso orgoglio per il figlio di Elios, un ragazzo chiamato Fetonte (che significa 'splendente'). Egli se ne vantava con gli amici, ma questi non erano disposti a credergli; uno, anzi, un giorno lo insultò. «Stolto, tu immagini un padre non vero, e ti gonfi di ingiustificata ambizione».
«Se non mi credi» rispose Fetonte «chiedilo a Climene, mia madre. Lei te lo confermerà».
«Tu credi a tutto ciò? Povero illuso!» «Giuro che te lo proverò» tagliò corto Fetonte «domani guiderò il carro di mio padre>>.
Fetonte andò così al palazzo del Sole e quando il dio luminoso rientrò dal suo viaggio quotidiano gli chiese il permesso di guidare per un sol giorno i cavalli del Sole.
«Mi chiedi una cosa non adatta alla tua età e alle tue forze» obiettò il padre.
« Ti prego, per una volta soltanto. ..Devo provare che sono veramente tuo figlio».
«Appunto perche sei mio figlio tremo d'angoscia al pensiero del male che potrebbe derivartene».
Ma il ragazzo si ostinò talmente nella sua richiesta che alla fine il padre cedette, e l'indomani Fetonte balzò sul carro infuocato. Elios, sempre temendo per I'incolumità del ragazzo, sospirando gli raccomandò: «Segui almeno i miei consigli: risparmia la sferza, e tieni invece ben salde le redini».
I destrieri alati, frementi e fiammeggianti, scalpitarono nell' aria. Ma non tardarono molto ad accorgersi che la mano del guidatore era debole; subito ne approfittarono per lanciarsi ad un galoppo sfrenato e uscirono dal percorso consueto. Fetonte non cono- sceva il giusto cammino, ma neppure conoscenqolo avrebbe saputo trattenere i focosi cavali i, così si avvicinò troppo alla terra, ora alzandosi ora abbas- sandosi, e per poco non la incendiò. Causò comun- que disastrose rovine, solcando il cielo con strisce di cenere e inaridendo la terra. Allora Zeus, perche non andasse distrutto l'universo, scagliò un fulmine contro Fetonte, che precipitò nell'Eridano, il favoloso fiume, generalmente identificato col Po.
Anche Lucifero,che significa portatore di Luce,fu trasformato dalla Chiesa da altri miti che ritraevano una divinità luminosa in seguito fatta precipitare dal cielo.
Nella mitologia romana, Lucifer e'una divinita' corrispondente alla divinita' greca Eosforo (o "Torcia dell'Aurora"), nome dato alla "Stella del mattino". Era figlio di Eos (l'Aurora) e di Astreo e fu padre di Ceice (Ceyx), re di Tessaglia, e di Dedalione.
Infatti il termine "Lucifero" in latino significa "Portatore di Luce" ed era anche il nome che gli antichi diedero al pianeta Venere perche' era la prima luce che anticipava il sole.
Nell’Apocalisse inoltre noi leggiamo sulle quattro bestie, e i quattro cavalieri; le bestie erano le costellazioni dello zodiaco e i cavalieri erano i pianeti….
1. Il primo cavaliere era un conquistatore armato con un arco, che indossava una corona, e che cavalcava un cavallo bianco. Questo era il pianeta Venere
2. Il secondo cavallo era rosso, cavalcato da un guerriero con una spada, Questo era il pianeta Marte..
3. Il terzo cavallo era nero con il cavaliere che teneva in alto un paio di bilance. Questo era il pianeta Saturno.
4. Il quarto cavallo era di colore verde chiaro o blu-verde, e il suo cavaliere era la morte. Questo era il pianeta Mercurio
Velikovsky nel libro World in Collision,spiega nei dettagli che Venere e Marte vennero sconvolti nelle loro orbite venendosi a trovare in conflitto più volte.
E infatti sempre nell'Apocalisse troviamo:
« Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato.»
(Apocalisse, XII:1-4)
Una donna vestita di sole che rappresenta le medesime caratteristiche di Venere,vale a dire l'atmosfera di Venere ha un'elevata capacità di riflettere la luce solare e per questo appare molto luminoso,un dragone rosso e il Rosso guardacaso è proprio il colore rugginoso di Marte.
Nell'Apocalisse è scritto anche : "Scoppiò quindi una guerra nel cielo (Ap. 12.8) Il grande drago, il serpente antico ... fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli (Ap. 12,9). Allora il serpente vomitò dalla sua bocca come un fiume d’acqua ... Ma la Terra spalancò la sua bocca e inghiottì il fiume che il dragone aveva vomitato dalla propria gola (Ap. 12,16) ... Udii una voce che veniva dal cielo come un fragore di grandi e come un rimbombo di forte tuono (Ap. 14,2) ..."
Ma ci sono prove del passaggio di Venere in quell'epoca?
Ebbene si,secondo alcuni scienziati ci sarebbero le tracce da impatto di uno o più corpi celesti che sarebbero caduti nell'area del Mar Baltico circa 3000 anni fa,il Cratere del lago Umm al Binni, nell'Iraq meridionale,viene fatto risalire a 2000-4000 anni prima dell'Era Volgare,si calcola possa avere esercitato una devastante potenza che andava dai 200 megatoni di un asteroide metallico ai 800 Mt di una cometa (che esplode a quote maggiori).
Cratere Mahuika, Nuova Zelanda, 1443: Questo cratere può essere derivato nel II millennio dopo Cristo. Si trova a Sud delle Isole Snares, 120 km a Sud-Ovest dell'isola Stewart, nella parte meridionale dello zoccolo continentale della Nuova Zelanda[30] e ha approssimativamente 20 km di diametro. Materiale estratto a Siple Dome, località della calotta glaciale antartica fa pensare ad una datazione attorno al 1443 a.D.
Inoltre in molte aree dei fondali marini è stata constata la presenza della cosidetta argilla rossa,detta così per il colore rossastro che evidenzia la sua composizione con minerali ferrosi.
Campioni di argilla rossa al centro dell'Oceano Pacifico hanno mostrato un elevata percentuale di nikel e di radio,sebbene l'acqua dell'oceano ne sia pressochè priva.
Il Nikel è un minerale molto scarso nelle rocce terrestri,ma assai molto presente in quelle meteoriche,fatto che evidenzia da solo come tale polvere non abbia avuto origine sulla Terra ma sia precipitata direttamente dallo spazio.
Per sostenere che Venere fosse un tempo una cometa però bisogna anche provarlo con riferimenti storici.
Le antiche tradizioni dei popoli del Messico,scritte nei tempi pre-colombiani narrano che Venere fumava."La stella che fumava,la estrella que huemeava,era Sitlae choloa,come gli Spagnoli chiamano Venere".
Anche negli antichi Veda è detto che Venere aveva l'aspetto di fuoco con fumo.
All'apparenza la stella possedeva una coda,scura durante il giorno,luminosa durante la notte.
Gli Ebrei descrissero il pianeta in un modo molto analogo"La brillante luce di Venere fiammeggia da un confine del cosmo all'altro."
Il testo astronomico cinese allude al passato quando"Venere era visibile in pieno giorno e,attraversando il cielo,rivaleggiava in lucentezza con il sole."
Ma la storia non finì qui.
Prima di avvicinarsi alla Terra,Venere si scontrò con Marte.
. Venere finì di stabilizzarsi nella sua orbita presente dopo un incontro con il pianeta Marte: amorazzo di cui si parla spesso nella mitologia.
Questo incontro spostò Marte dalla sua orbita; ad intervalli di 15 anni anche Marte venne a passare vicino alla Terra. Nel 747 e nel 687 a.C. Marte si avvicinò tanto che ci fu una ripetizione delle catastrofi precedenti.
Della seconda serie di cataclismi, le testimonianze sono molto meglio conservate, perché era l’epoca dei profeti ebraici. Quegli antichi ispirati furono astronomi di prim’ordine nonché poeti e veggenti; seppero predire con precisione due sconvolgimenti del loro tempo.
Amos venne messo a morte per le sue tristi predizioni, ma la catastrofe avvenne puntualmente; il Re Ozia era all’altare quando si aprì un grande squarcio nel Tempio di Salomone per il tremar della terra.
Quella calamità fu soltanto un preludio.
"Il giorno fitto di notte" preannunciato da Isaia scese sul paese; "la terra", come dice la Bibbia, fu "interamente rotta". Ed allora il lungo dramma biblico raggiunse il suo culmine nella distruzione dell’esercito di Sennacherib, nemico d’Israele.
È descritta nel modo più laconico nel Libro dei Re: "E accadde che quella notte venisse l’Angelo del Signore, che colpì negli accampamenti degli Assiri centocinquantamila uomini; e quando il Re Sennacherib si levò di buon mattino, ecco che non c’erano che corpi di morti."
L’identico racconto, è ripetuto nel Libro delle i Cronache, nel Talmud ed in altre fonti antiche.
Evidentemente la morte simultanea di diecine di migliaia di guerrieri non poté essere dovuta ad un’epidemia; questo massacro spettrale avvenne in una nottata.
a Bibbia dice: "Una raffica scese dal cielo, sull’accampamento di Sennacherib".
La causa della morte delle schiere nemiche è spiegata nel Talmud con la penetrazione di masse gassose nell’atmosfera, che in certe zone asfissiavano ogni respiro.
Ancora una volta un fenomeno del genere non poteva essere locale, e non lo fu: il fuoco nel cielo ed i gas caduti sulla Terra sono riferiti anche dai Libri di Bambù della Cina, nelle iscrizioni Maya ed in testimonianze di altre parti del mondo.
La sera che precedette la distruzione dell’esercito, secondo la Bibbia, l’ombra del Sole tornò indietro di dieci gradi. Un eguale fenomeno è riferito in Cina ed altrove; e tutti concordano sulla data del 23 marzo del 687 a.C.
Quali variazioni del moto terrestre risultarono da tali collisioni appena mancate e dai successivi riassettamenti, che si estero per un periodo di 200 anni e anche più?
Molti popoli antichi avevano calendari precisi.
Prima del 747 a.C. gli Israeliti, gli Egizi, i Maya, i Cinesi ed altri usavano calendari basati su 12 mesi di 30 giorni ciascuno con l’anno di 360 giorni.
È improbabile che un errore di cinque giorni passasse inosservato, perché dopo pochi anni vi sarebbe stato un netto cambiamento dell’epoca de raccolti.
Nel 747 a.C. venne introdotto nel Medio Oriente un nuovo calendario di 365 giorni, e durante il settimo secolo a.C. tutti quei popoli aggiunsero cinque giorni ai loro calendari.
L'avvicinarsi di uno o più pianeti nel passato potrebbe aver modellato la superficie lunare con bombardamenti meteorici,emissioni laviche,e scariche elettriche interplanetarie fondendo e ricristallizzando la superficie più volte come effettivamente dimostrano i cosidetti mari lunari,quasi completamente privi di crateri,a testimonianza che potrebbero essere conformazioni laviche di origine estremamente recente rispetto al resto della superficie di chiara origine più antica.
IL MAGNETISMO LUNARE E LE STORICHE CATASTROFI PLANETARIE
Un'altro fatto che potrebbe avvalorare la teoria di questi catastrofici riscaldamenti sulla superficie lunare,potrebbe essere il caso delle scariche elettriche interplanetarie che si formerebbero dall'interazione tra 2 campi magnetici di due pianeti in prossimità l'uno dall'altro.
IL MAGNETISMO LUNARE E LE STORICHE CATASTROFI PLANETARIE
Ci sono chiare foto della superficie lunare e altri pianeti che evidenziano cicatrici che potrebbero essere prodotte solo da questo genere di eventi e non da possibili canali lavici.
IL MAGNETISMO LUNARE E LE STORICHE CATASTROFI PLANETARIE
IL MAGNETISMO LUNARE E LE STORICHE CATASTROFI PLANETARIE
IL MAGNETISMO LUNARE E LE STORICHE CATASTROFI PLANETARIE
Le possibilità di simili fenomeni sono altrettanto probabili quanto quelle di

Fonti:
http://expianetadidio.blogspot.com/2011/04/il-passato-del-sistema-solare.html
http://nemsisprojectresearch.blogspot.com/2011/11/la-luna-avrebbe-avuto-una-antica-dinamo.html
http://www.media.inaf.it/2011/11/09/magnetismo-lunare/
http://expianetadidio.blogspot.com/2011/10/mercurio-e-il-nostro-passato.html

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