Un mondo meraviglioso, quello del Fisco.
Ogni giorno scopri una meraviglia diversa.
Dichiarazioni dei redditi, moduli da compilare, moduli da trovare, moduli da farsi rilasciare. Moduli da elemosinare, moduli da riempire, sigle da imparare, da inventare, da siglare. (ma mai da cantare)
Un mondo meraviglioso pieno di sorprese.
Tipo quella che ti coglie, fra capo e collo, stile meteorite, quando vieni a scoprire che …hai preso la tua indennità di disoccupazione, no? quel minimo salario risicato che non ti è bastato quasi per andare avanti quei pochi mesi stabiliti dalla legge, in cui lo Stato – questo fantastico Stato protettore degli inermi, lo Stato Garantista, lo Stato-mamma di noi tutti – si è fatto carico del tuo penoso caso.. l’hai fatta la domanda, no? perché era nel tuo diritto.
E magari sei stato anche fortunato che lo Stato quei soldi te li ha versati, permettendoti di pagare le rate dell’affitto, del mutuo, la scuola dei figli (o una minima parte di essa) e qualche pasto dignitoso in tavola?
Ecco, mo la festa è finita.
Su quei soldi, indegnamente “guadagnati” e che costituiscono “un reddito”, ora è tempo di pagare le TASSE.
Eh si, ma è giusto neh. Che con una mano lo stato “presta” e con l’altra riprende.. chè mica è sempre domenica, qui, a campare sulle spalle di mamma-Stato, no?
#vihodettotutto e non mi voglio esprimere oltre, chè nemmeno le parolacce più forbite potrebbero servire a rendere l’idea.
(ma sono io che sono naif, e penso che se uno chiede un sussidio allo stato è perché di altri soldi NON CE NE HA, e non ne riesce a guadagnare – non onestamente almeno -, e allora cosa czz GLIELI CHIEDI INDIETRO, brutto Stato di …bip??)
Ma voglio svegliarmi fra un mese e scoprire che la DDR serve solo così, come dire, da pro forma, e che quei soldi così mal guadagnati non vengano davvero tassati.
Si.
Sogna. Sogna.