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Il Mercato della carne. Gli insospettabili si difendono. Prossima udienza il 18 gennaio.
Creato il 16 gennaio 2012 da Nottecriminale9 @NotteCriminaleE' stata ascoltata lo scorso 10 gennaio nel tribunale di Rossano la ventottenne sorella delle vittime del processo "Flesh Market" (Il mercato della carne) che vede coinvolte minorenni "costrette" a vendere il proprio corpo.
Dalle indagini scattate nell’agosto del 2010, è emerso uno scenario che coinvolge ragazze italiane avviate alla prostituzione fin dall’età di dodici anni, offerte ad insospettabili e facoltosi clienti.
L'operazione si è concretizzata con l'arresto di ventidue persone tra le quali l'ex vicesindaco di Corigliano Calabro Italo Le Pera, 56 anni, responsabile amministrativo dell'azienda sanitaria provinciale con l'accusa, nella fattispecie, di "aver compiuto atti sessuali a pagamento con adolescente di anni 16".
La situazione di particolare indigenza delle vittime e delle loro famiglie avrebbe facilitato ad alcuni degli arrestati l'adescamento e l’avvio alla prostituzione delle minori. Due delle ragazze, tra gli arrestati, da vittime sarebbero poi diventate carnefici, avviando alla prostituzione le sorelle più piccole.
Gli ultimi risvolti investigativi hanno poi consentito ai carabinieri di risalire agli abituali clienti, tra i quali ci sono persone facoltose della provincia di Cosenza. La giovane sorella di due delle vittima, nel corso dell'ultimo interrogatorio, ha dichiarato di non sapere nulla delle attività sessuali a pagamento delle sorelle. Pensava che la mattina andassero a scuola e non che incontravano uomini. Il pomeriggio credeva uscissero con le amiche o che andassero a fare i compiti a casa di qualcuno. "L'ho scoperto quando sono state chiamate in caserma una seconda volta e sono stata interrogata con loro dai carabinieri".
La donna, che è anche madre, è stata ascoltata in quanto chiamata a testimoniare dalla pubblica accusa rappresentata dal pm Maria Vallefuoco, rispondendo in seguito anche alle domande degli avvocati Pasquale Di Iacovo (legale rappresentante dell'imputato Giuseppe Russo), Vincenzina Mazzucca (che difende Natale Musacchio) e Lucio Esbardo (in difesa di Vincenzo Novelli).
Obiettivo degli inquirenti, approfondire le indagini al filmino hard utilizzato a scopo estorsivo ai danni di un imprenditore coriglianese che ha denunciato il tutto e che ha portato dapprima all'arresto di Pietro Berardi, alias "Pierina" per poi sfociare nel blitz che ha sconvolto la città.
Il video ritrae l'imprenditore mentre consuma un rapporto sessuale con un'altra sorella, oggi ventiduenne, delle baby-squillo, alla presenza dello stesso Berardi.
Della natura del video e della volontà di estorcere denaro, la ventottenne era ben consapevole. "Mi ricordo che a casa un giorno è arrivato Pietro Berardi e rivolgendosi a mia sorella le ha detto "andiamogli a fregare qualche soldo al tuo ex datore di lavoro con il filmino", e mia sorella era d'accordo".
La protagonista del video non è stata ascoltata durante l'udienza a causa di un sopraggiunto impedimento che riguarda la gestione dei suoi figli ad oggi per volere del Tribunale dei Minori affidati ad una specifica struttura per minorenni dove sono oggi ospitate anche le due sorelle minorenni protagoniste di storia di degrado sociale, familiare oltre che economico.
Ad incontrare le baby prostitute sono stati, infatti, soprattutto commercianti ed imprenditori che pagavano somme più alte in caso di incontri con ragazze che non avevano mai avuto esperienze sessuali.
Nell’ambito della stessa operazione è stato accertato che uno degli arrestati avrebbe procurato su richiesta ad una vasta clientela prostitute anche non minorenni e in occasione di uno degli appuntamenti organizzati, insieme ad un terzo soggetto, avrebbe sequestrato e violentato una delle vittime. In conferenza stampa, lo scorso 28 giugno, è stato precisato che a marzo 2010 si è agito per interrompere «il turpe traffico di carne umana» e salvaguardare le due minori, oggi di 15 e 13 anni, che per molto tempo sono state costrette a prostituirsi, «spesso in una stanza attigua alla cucina, dove c'erano i familiari che conversavano tranquillamente», ha detto il procuratore capo della Dirzione distrettuale antimafia di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo.
La prossima puntata a luci rosse è prevista per mercoledì 18 gennaio, sempre presso il Tribunale di Rossano Calabro (Cosenza), nell'ambito del procedimento giudiziario a carico degli imputati (sette sui ventidue complessivi) che sono sottoposti al giudizio immediato.
Si tratta di Giuseppe Russo, Natale Musacchio, Maurizio Franco Magno, Italo Le Pera, Vincenzo Novelli, Saverio La Camera. Per gli altri - escluse le posizioni stralciate di Alberto Falbo, Leonardo Malfarà, Ercole Sposato, Francesco Zanfini e della stessa sorella 22nne delle vittime - si procederà con il rito abbreviato presso il Tribunale di Catanzaro.
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