CERTI PRESIDENTI assomigliano alla bottiglia di cocacola del film sudafricano “Gli Dei Devono Essere Impazziti”: più cerchi di sbarazzartene, più te li ritrovi fra i piedi. E’ il caso di Mugabe, incollato alla presidenza dello Zimbabwe come un pappone alla puttana o di Gdagbo, che ha perso le elezioni in Costa d’Avorio ma si rifiuta di lasciare la presidenza e pretende di convivere con il presidente eletto.
INVECE DI RIMEDIARE figuracce e farsi bacchettare dall’ONU, questi copincolla dovrebbero prendere esempio da Berlusconi. Ti mancano 3 voti per avere la maggioranza? Ti compri 3 Polidori. Te ne mancano 30? Ti compri 30 Polidori. Te ne mancano 300? Ti compri 300 Polidori. Così il presidente rimane in sella e la democrazia è salva, come dire che si è salvato capra e cavoli. Non è uno scherzo, lo dice perfino Repubblica: in cambio del voto di fiducia, si propone un posto di “consigliere presso il partito” Il deputato fornisce il nome di una “persona di sua scelta”, ovvero un prestanome, che esegue la missione con il relativo compenso finché il presidente resterà in carica. Costo della prestazione: 100.000 euro all’anno. Ecco perché qualcuno ha esitato a comportarsi da “irresponsabile”, per usare l’appellativo di Berlusconi, provocando la caduta del governo. E questo senza considerare l’altro argomento principe, la faccia di Bersani.
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