Pubblicato da Gabriella Parisi Il terzo attesissimo capitolo della trilogia più letta e censurata degli ultimi anni
Cari lettori, parliamo oggi di un libro uscito a Febbraio 2012, il terzo romanzo della serie di The Giver, l’attesissimo, Il Messaggero di Lois Lowry. Il Messaggero viene dopo The Giver - Il donatore e La rivincita - Gathering Blue e funge da anello di congiunzione fra il primo e il secondo romanzo della trilogia. Nel Villaggio in cui si svolge Il Messaggero, infatti, convergono alcuni dei personaggi dei due precedenti capitoli — in cui veniva presentata una società distopica e post-apocalittica — con una nuova comunità, nuove regole e l’avvento di una nuova minaccia, sempre in agguato sull’umanità. Titolo: Il messaggero Autore: Lois Lowry Titolo Originale: Messenger Traduzione di Sara Congregati Casa editrice Giunti (collana Y) Data pubblicazione: Febbraio 2012 Pagine 208 Prezzo € 14,50 Trama: In una realtà futura segnata da “forme di governo spietate, punizioni atroci, inguaribile povertà o falso benessere”, i difetti fisici sono puniti con la pena di morte. Ma nel Villaggio in cui Matty abita anche gli ultimi della scala sociale sono accolti e tenuti in grande considerazione. La comunità è gestita dal Capo, una versione adulta del Jonas di The Giver –Il Donatore. Matty lavora per il Veggente, un vecchio cieco che lo ha aiutato a maturare. Ma adesso qualcosa sta cambiando, i rifugiati improvvisamente non sono più i benvenuti nel Villaggio e gli abitanti stanno diventando vanesi e ottusi. A Matty, uno dei pochi capaci di districarsi nella fitta Foresta che circonda il Villaggio, viene affidato il compito di portare il messaggio del drammatico cambiamento ai paesi vicini. Purtroppo la Foresta, animata ora da una forza oscura, si rivolta contro di lui e Matty si ritrova a fronteggiare il pericolo armato solo di un nuovo potere, che ancora non riesce completamente a comprendere. Un’allegoria spietata dell’animo umano e della nostra società, che conclude la trilogia profonda e provocatoria di Lois Lowry. Il Messaggero, terzo capitolo della trilogia di culto di The Giver, è ambientato nel 2073, circa otto anno dopo gli eventi narrati in The Giver – Il Donatore e sei anni dopo la fine di La Rivincita – Gathering Blue.
L’ingresso del Villaggio non distava molto da casa loro e i nuovi arrivati erano lì riuniti. In passato si erano presentati per lo più singolarmente o a due a due, ma ora la nuova tendenza era il gruppo: spesso si trattava di intere famiglie, visibilmente stanche per il lungo viaggio, terrorizzate dalle realtà spaventose da cui erano fuggite e per aver affrontato pericoli non meno orribili. Ma apparivano sempre pieni di speranza, nonostante tutto, e chiaramente sollevati dal sorriso sulle labbra degli abitanti del Villaggio. Si praticava l’accoglienza con orgoglio e in molti non erano preoccupati di perdere un giorno di lavoro pur di accorrere partecipi. [...] “Tutti noi siamo stati un tempo dei nuovi arrivati,” disse sorridendo “fatta eccezione per i giovani che sono nati qui. Sappiamo cosa avete passato. Non avrete più fame. Non vivrete più sotto leggi ingiuste. Non sarete più perseguitati. Siamo onorati di avervi fra noi. Benvenuti nella vostra nuova casa. Benvenuti al Villaggio.”
Proprio questa apertura del Villaggio comporta che in esso arrivino individui di ogni sorta, portando nella comunità abitudini che possono turbare la tranquillità dei suoi abitanti. Da quando è arrivato il Direttore del Baratto, ad esempio, il Villaggio è profondamente cambiato.
Veniva chiamato Direttore del Baratto. Si diceva fosse giunto, già con questo nome, alcuni anni prima tra i nuovi arrivati e che avesse portato le sue conoscenze sul baratto dal luogo che aveva abbandonato.
In tutti si è insinuata una febbrile bramosia: tutti vorrebbero acquistare oggetti futili e consumistici al Mercato del Baratto, un luogo in cui si scambiano oggetti frivoli con la propria integrità. Avidità, vanità, egoismo hanno ormai invaso il Villaggio.
“Cosa dai in cambio?”“Cosa prendi in cambio?”
Nessuno dà più niente per niente. Così nella società utopica in cui tutti venivano accolti nonostante i loro difetti fisici e in cui tutti offrivano caritatevolmente il loro aiuto agli altri, si baratta il proprio io più intimo con oggetti futili o con la bellezza esteriore. La gente, infatti, comincia a non essere più contenta del proprio aspetto; di contro, persone che prima erano pazienti e altruiste diventano insofferenti e insensibili. Persino la Foresta prende parte a tali cambiamenti, diventando sempre più aggressiva, lanciando avvertimenti spesso fatali verso le persone meno accorte. Essa diventa un essere vivente, pulsante, che si infittisce, quasi a voler assecondare il desiderio di isolamento del Villaggio, come se fosse uno specchio dell’animo dei suoi abitanti. Solo a Mattie è concesso di attraversarla senza correre rischi. Il ragazzo, che già era una mosca bianca per la sua generosità nel villaggio di Gathering Blue, dove ognuno era pronto a litigare e a derubare il proprio vicino, scopre ora di avere un Dono: ha in sé un potere che guarisce. Ma ha paura di farlo conoscere agli altri, che potrebbero volere le sue doti per scopi futili: solo il Capo, che altri non è se non il Jonas di The Giver, che ha egli stesso un potere — quello di vedere oltre —, lo comprende e lo protegge.
I tre protagonisti della trilogia si incontrano in questo episodio, ciascuno con i suoi poteri. Jonas, divenuto il Capo, ha il dono di vedere oltre e di riuscire a leggere dentro le persone, Kira è in grado di vedere il futuro tramite i suoi ricami e Mattie che ha il potere di guarire, ma la cui dote più importante — quella grazie alla quale forse gli è stato concesso questo enorme dono — è l’altruismo.
Uno dei temi fondamentali di questo romanzo, quello che più ci spinge a riflettere, è l’accettazione di se stessi. I personaggi che abitano il Villaggio hanno quasi tutti difetti fisici: è questo il motivo per cui sono stati perseguitati nei loro villaggi d’origine, il motivo per cui hanno intrapreso il difficile cammino verso una comunità che li tollerasse e li accogliesse con gentilezza. Ma la natura umana spesso ci rende vittime di istinti negativi: non sempre è facile accettarci per ciò che siamo e talvolta cerchiamo di cambiare, anche a scapito delle nostre buone qualità. Lois Lowry, con la sua prosa semplice e diretta, affilata come la lama di un rasoio, incide a fondo nei nostri cuori con poche pagine, che ci fanno riflettere profondamente. E per una volta voglio complimentarmi con la traduttrice, Sara Congregati, per l’ottima resa del romanzo — che avevo già letto in inglese alcuni mesi orsono — in lingua Italiana. Vorrei inoltre spendere una parola sulla veste editoriale della trilogia Giunti, rifinitissima e appropriata, persino più delle edizioni originali in lingua inglese. Il cerchio si è chiuso con il terzo episodio della trilogia, ma un nuovo capitolo ci attende al varco. Del resto, è proprio insita nella storia dell’umanità questa alternanza di rovina e ricostruzione, come la stessa Lowry ci dice in Gathering Blue:Rovina. Ricostruzione. Ancora rovina. Rinascita. Kira seguiva le scene con la mano mentre città sempre più grandi e potenti facevano la loro apparizione per poi soccombere sotto un impeto di distruzione più vasto e violento. Questo ciclo aveva un ritmo talmente regolare che il suo andamento sulla veste era chiaro e facilmente individuabile: si muoveva su e giù, perpetuo come un'onda. Si autoalimentava, in un crescendo che aveva il suo principio in un minuscolo punto, là dove si era innescata la prima rovina. Le fiamme crescevano con lo stesso ritmo con cui crescevano i villaggi. All'inizio erano minuscoli, nati dalle più piccole combinazioni di ricami, ma Kira li vedeva crescere e ogni volta la rovina si abbatteva sempre più impietosa e la ricostruzione si faceva sempre più difficile.
Tempo fa la Lowry aveva parlato di ampliare la trilogia scrivendo un nuovo capitolo: questo progetto vedrà la luce nell’Autunno del 2012. A Ottobre, infatti, verrà pubblicato — in lingua inglese — il quarto e conclusivo capitolo di quella che diventerà una quadrilogia: Son – Figlio
Trama: Seguendo tre differenti fili conduttori, Son combina gli elementi dei primi tre romanzi della serie — che ora diventa The Giver Quartet — The Giver (vincitore della Medaglia Newbery nel 1994), La Rivincita - Gathering Blue e Il Messaggero – Messenger, con una travolgente narrazione che fa riflettere. Spinti nuovamente nel mondo buio e claustrofobico di The Giver, i lettori incontreranno una nuova affascinante eroina, la quattordicenne Claire. Ci saranno anche Jonas, il protagonista di The Giver, e Kira, l’eroina di Gathering Blue. In uno scontro finale fra il bene e il male, apparirà un nuovo eroe. L’intero Quartetto è stato riprogettato con una nuova veste grafica in onore di questo gran finale a lungo atteso.
L’autrice: Lois Lowry è nata nel 1937 alle Hawaii. Vincitrice due volte del Newbery Medal, il più importante riconoscimento letterario nell'ambito della letteratura per ragazzi, ha al suo attivo oltre trenta romanzi. Da qualche anno vive nel West Cambridge, con il suo cane Bandit. Prima di dedicarsi alla letteratura per ragazzi è stata una fotografa e giornalista freelance. Laureata in Letteratura Inglese nel 1972, nel 1977 pubblica il suo primo libro. Come autrice è famosa per trattare, nei suoi libri, temi complessi e "delicati", come razzismo, malattia terminale, sessualità, infanticidio, eutanasia. Temi che le sono valsi numerosissime censure o addirittura, nel caso di The Giver, la proibizione del titolo in molte scuole americane. L'adattamento cinematografico di The Giver - Il Donatore risulta essere in pre-produzione. Sito Autrice