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Il Milan di Allegri: opportunità di gioco, nuovo equilibrio.

Creato il 14 dicembre 2010 da Gianclint

-La posizione di Pirlo interno (anzi mezzala… alla Livornese)- 

Il Milan di Allegri quest’anno non smette di variare, vuoi per necessità, vuoi per ricerca di un nuovo ordine tecnico e tattico. Se ritorneremo su Boateng inventato trequartista, che così bene ci ha sorpreso -non tutti…-, allo stesso modo è corretto trattare una nuova variante che a Bologna abbiamo potuto notare. 

Il centrocampo con tre mediani puri non risolveva il problema dell’equilibrio in campo, della compattezza di squadra nel suo insieme e non per un solo reparto: come con altri interpreti schierati precedentemente, abbiamo sofferto l’avversario quando le punte rifiatavano; mancava un riferimento “di gioco” in mezzo, che sventagliasse o la giocasse di conserva. Al contrario, si apriva una nuova questione: quella della gestione della gara quando ci si trovava in vantaggio, perché troppo si è sofferto. 

Il Milan di Allegri: opportunità di gioco, nuovo equilibrio.

Il Mister dà indicazioni a Pirlo: trovata una nuova posizione per il centrocampista.

Con attenzione abbiamo osservato la posizione di campo nella quale si trovava Pirlo al rientro col Brescia: era chiamato alla presa della palla da mezzo-sinistro; dopo 20 minuti, a gara quasi messa in ghiaccio, ha ripreso la sua posizione abituale giocando una gara conservativa; il primo tempo con l’Ajax lo vede distribuire palle orizzontali, spostando il centrocampo dei Lancieri con molle continuità -assecondato facile dal resto dei compagni-; nel secondo tempo mette sotto la maglia la borsa dell’acqua calda e fa su minuti nelle gambe… 

A Bologna la terza… il posizionamento di Pirlo come interno (mezzala, come piace ad Allegri) porta a fare una serie di considerazioni di carattere tecnico e tattico non indifferenti dopo soli 90’. Non solo la consistenza della prestazione del singolo interesserà, ma quello che comporta per chi gioca accanto sulle vicine linee di costruzione, e per chi lontano rappresenta un importante sbocco per la gestione della palla. 

Oltre quello che abbiamo letto sui giornali, prendere palla più avanti significa non avere avversari alle spalle che arrivano a pressarti presto su una palla corta dei difensori o ribattuta (la seconda punta o il trequartista “dedicato” a chiudere, ad esempio). 

Abile più di tutti gli altri compagni centrocampisti nel destreggiarsi, chiama il pressing avversario a sé: a Bologna Ramirez andava comunque a contrastarlo lateralmente, e questa organizzazione di pressing portava a togliere pressione a Ambrosini (con Gattuso il più facile da prendere del nostro cc); ma non solo, apre spazi frontali che facilitano la giocata anche verticale e profonda -!- proprio del capitano, o un giro palla “aperto” e funzionale alla squadra -non quello stitico di altre gare che ci han visto vittoriosi di certo, ma poco produttivi nella gestione della palla… quindi del fiato, quindi nel poter “leggere i momenti” della partita- 

Se Ambrosini è prezioso nel “ricevere” il contrasto con tutto il corpo più di Andrea (che ha sviluppata e forte la parte bassa… la palla a 50 m. non si manda con la forza del pensiero ma con quella di gambe e addominali, oltre la sensibilità dei piedi), Pirlo, facendo leva proprio sulla robusta strutturazione degli arti inferiori,  avrà buone opportunità a difendere contro avversari di diverse caratteristiche tecniche e fisiche proprio in quella zona, piuttosto che contro il trequartista classico che viene lanciato in campo aperto (chi no?) 

Il Milan di Allegri: opportunità di gioco, nuovo equilibrio.

Nuovi riferimenti per il Milan: lo spostamento di un giocatore tecnico sul mezzosinistro offre alternative inedite alla costruzione del gioco.

Col Brescia, col Bologna, la palla è stata gestita meglio anche per la presenza di Pirlo che, come abbiamo visto, è giocatore che costringe l’avversario a dedicare minimo due uomini a lui. Giocare sul centro-sinistra porterà quindi ad uno squilibrio nell’avversario che vuole effettuare una triangolazione di pressing sul 21 -questo non accade con gli altri cc-, liberando di fatto Ambrosini non solo della presa, ma pure “pulendo” il cono visivo del gioco di fronte a lui, come abbiamo detto sopra. 

Pure Abate trae beneficio: la necessità per il difendente “di battezzare” un lato debole in campo, la consapevolezza dello scivolamento di Robinho e/o Ibra sul lato su una palla giocata nello spazio, bloccherà il terzino avversario  che, non potendo “attaccare alto” Abate, finirà col regalargli spazio per condurre la sfera… per effettuare un uno-due nel breve col mediano a sostegno o la giocata verticale su uno degli attaccanti che ha tagliato fuori. 

In un sistema di 3 in mezzo, il raddoppio in aiuto del terzino di riferimento o la sua copertura è compito dell’interno del lato forte: quindi vedremo se le caratteristiche dell’avversario e la sua strutturazione indicherà o meno una discriminante in questa scelta. Certi che non una formula resterà invariata da qui in avanti, come non ci spaventa la ruvidità di Boateng sulla trequarti, non ci lasciamo certo impressionare dalla mancanza del physique du rôle di Andrea Pirlo come mezzala. 

Come da tempo ci va di sottolineare, è un equilibrio di squadra che Allegri va ricercando, un nuovo ordine tattico, un’adesione mentale… vedere Pirlo contrastare costantemente l’avversario ce lo conferma: il nuovo tecnico sa cosa fare e NON a scapito di qualcuno: lo spostamento, l’esclusione di un giocatore non sarà così fine a se stessa allora, ma sarà valutata nella misura in cui tutta la squadra ne trarrà benefici. Un nuovo Milan arriverà anche dalla costante ricerca di questo nuovo equilibrio: umano e tecnico. 

 Questo post lo dedico volentieri a Nicola a nome di tutto il Milan Night: bentornato!

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