> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="264" width="175" alt="Il Ministero dello Spazio (Ellis, Wanton) >> LoSpazioBianco" class="alignleft size-full wp-image-54096" />Ci sono almeno tre buone ragioni per leggere Il Ministero dello Spazio: la scrittura e la postfazione di Ellis e i disegni di Weston. L’intreccio è ben costruito, con flashback che danno ritmo e guidano l’aspettativa del lettore, e risolto con soddisfazione, nonostante l’impressione che molte potenzialità restino sacrificate. Il protagonista, John Dashwood, ha un profilo morale sfaccettato e insegue un sogno per la realizzazione del quale è disposto a impiegare qualsiasi mezzo. A tal proposito, un “terribile segreto” incombe lungo tutta la vicenda e al suo disvelamento seguirà quello di una caratteristica del contesto sociale paradossalmente assai più disturbante. Le riflessioni sulla conquista dello spazio e la Gran Bretagna alternativa occupano buona parte della postfazione, insieme al background di costruzione dell’opera e ai suoi obiettivi, che si riassumono nel voler scrivere un’epica non conciliante della conquista dello spazio, intesa come conquista di un luogo dove vivere e non semplicemente piantare bandiere e inviare sonde.
Da parte sua, Weston definisce con meticolosa precisione il mondo parallelo in cui si svolge la vicenda; ogni manufatto e veicolo è plausibile e dettagliato, secondo uno stile (penso alle astronavi di colonizzazione) che richiama il design di genere del periodo che va dell’età dell’oro della fantascienza agli anni 1960, prima cioè che l’immaginario e gli illustratori mescolassero ingegneria e biologia.
Abbiamo parlato di:
Il Ministero dello Spazio
Warren Ellis, Chris Wanton
Traduzione di Smoky Man
Nicola Pesce Editore – 2012
96 pagine, brossurato, colore, 12,50 €
ISBN: 9788897141105
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