-Vedete, - mi disse, - questo è il macchinario inventato dal dottor Charles Russ. Egli pubblicò un articolo qualche anno fa su Lancet, in cui parlava dei suoi esperimenti sui raggi visivi. Questo è l'articolo, - disse poi mostrandomi una rivista. -Russ partì dalla considerazione che fissare qualcuno diventa, dopo breve tempo, intollerabile per il soggetto fissato e volle comprenderne il motivo. Egli ipotizzò che dagli occhi partissero dei raggi visivi che andassero poi a collidere sulla retina o sui raggi visivi dell'altro, costringendo le persone a distogliere lo sguardo dopo qualche secondo. Per dimostrare che lo sguardo era in grado di produrre un campo magnetico inventò questo macchinario: è composto da una scatola in vetro o in metallo a. Nella parte superiore vi è un disco, collegato con un filo f a una batteria h, che sostiene un solenoide b all'interno della scatola di vetro grazie a un cavetto c. Sotto il solenoide vi è un altro disco d collegato alla batteria h dal filo g. Il circuito è chiuso e tra il solenoide e il disco d si crea un piccolo campo elettrostatico, che però non è in grado di far scoccare una scintilla. Quando si interviene con lo sguardo, fissando un lato o l'altro del solenoide, quest'ultimo si muove dalla parte in cui è fissato con lo sguardo. Almeno questo è quanto afferma Russ.- concluse il mio amico, che durante tutta la spiegazione mi aveva fissato come fosse in trance , e che poi si girò verso la scatola sopra pensiero.-Proviamo di nuovo,- aggiunse d'un tratto rivolto a me, -e voi osserverete se il solenoide si muove!-
Provammo un paio di volte ma il solenoide non si mosse. Il mio amico parve veramente affranto tanto che si lasciò cadere su una poltrona tutta impolverata e lì sarebbe sicuramente rimasto per un bel pezzo. Toccò a me, quella volta, cavarlo d'impaccio.
-La conoscete la storia del buon samaritano?- dissi al mio amico e senza aspettare la sua risposta continuai. -Un tizio arriva ai piedi di una stradina di montagna e inizia la faticosa salita. A un certo punto, quando è circa a metà della salita, arriva trafelato dalla cima della montagna un individuo che lo costringe bruscamente a ritornare indietro. In un'altra versione, invece, l'individuo che arriva dalla cima della montagna aiuta il tizio a salire. Chi dei due è il buon samaritano?-Il mio amico, che per la breve durata del mio racconto era rimasto come in trance apparentemente preso dai suoi pensieri, quando ebbi terminato si riscosse e il viso gli si rischiarò.
-Ahahahahahah, - egli esplose in una risata fragorosa, poi disse -grazie amico mio, siete proprio un vero amico! Andiamo a bere alla nostra amicizia.- E con ciò uscimmo.
Fonti:
Charles Russ, An Instrument which is Set in Motion by Vision or by Proximity of the Human body, Lancet 201: 222-234 (30 July 1921)Bruce M. Hood, Supersenso, il Saggiatore