Lattosio, croce e delizia dell’apparato digerente. C’è chi lo adora nella sua veste più semplice, quella del latte, altri non potrebbero farne mai a meno quando assume la forma del formaggio, altri ancora non gli possono resistere se si presenta come gelato.
Eppure non sono pochi i bambini italiani che non riescono a digerirlo bene e che devono fare i conti con un un’intolleranza con o senza malassorbimento di lattosio.
L’intolleranza al lattosio è una condizione diversa dall’allergia al latte.
La digestione del lattosio avviene tramite l’enzima lattasi nell’intestino tenue.
I livelli di lattasi nell’intestino sono massimi alla nascita ma, dopo lo svezzamento, l’espressione dell’enzima si riduce progressivamente determinando il malassorbimento cosiddetto “primario”. In alcune persone più velocemente in altre più lentamente.
La forma “secondaria” si verifica invece quando c’è un danno della mucosa del tenue che provoca un temporaneo deficit di lattasi, ad esempio durante infezioni virali, batteriche e parassitarie o a causa di farmaci, della malattia celiaca o del morbo di Crohn.
Il malassorbimento “congenito”, invece, è una condizione rara che porta a grave dissenteria già nel neonato, che dura per tutta la vita e che rende obbligatoria l’esclusione totale delle fonti di lattosio dall’alimentazione.
Le forme di malassorbimento “primario” in genere non si manifestano prima dei 6-7 anni e in alcuni casi possono comparire più avanti nel tempo, anche dopo i 65 anni.
I sintomi dell’intolleranza: dolore, gonfiore e dissenteria.
In genere quando la riduzione non supera il 50% dell’attività della lattasi è possibile digerire efficacemente il lattosio. Deficit maggiori possono invece scatenare i problemi tipici del malassorbimento.
La quota di lattosio non digerita e non assorbita dall’intestino tenue raggiunge il colon, un organo non in grado di assorbire gli zuccheri. Qui viene fermentata dalla flora batterica provocando vari sintomi, fra cui dolore, gonfiore e dissenteria.
Capire se questi problemi sono davvero associati a un malassorbimento o all’intolleranza è importante per evitare di eliminare erroneamente i latticini dalla dieta, andando incontro a carenze nutritive.
Per farlo è possibile affidarsi al Breath test (eseguibile dai 5-6 anni di età) che è utile in quanto identifica i casi di malassorbimento che impongono una importante eliminazione dalla dieta del lattosio. Se invece risulta negativo e il soggetto ha sintomi quando ingerisce latticini freschi si può consigliare di eliminare temporaneamente o quantomeno ridurre la quota di lattosio nella dieta.