Andiamo fuori da un mondiale che ci aveva illuso e che poi,alla fine,ci regala una pillola di verita’.
La pillola e’ che abbiamo scoperto che un morso fa diventare buono Chiellini e che Balotelli e’ piu’ razzista di tutti,dichiarando che i suoi fratelli neri avrebbero avuto un comportamento meglio di noi “bianchi”.
E’ il mondiale dove ci si rende conto della pochezza tecnica nostrana che invece lascia il posto all’apparire,alle odiate cuffiette e all’essere senza sostanza.
Insomma ci vorrebbe un ritorno al passato,quando allenatori alla Rocco o alla Bearzot,puntavano sull’emozione del gruppo invece che del singolo.
Un mondiale che finira’ con un vincitore e dei sicuri sconfitti ancor prima della conferma della sede delle partite.
I vincitori comunque loro,questi ragazzi che corrono dietro a un pallone e che avranno una notorieta’ a livello mondiale grazie ai media,e gli sconfitti che,quotidianamente,muoiono di fame nelle favelas attorno agli impianti sportivi.
Una disparita’ evidenziata dai media ma che alla fine della manifestazione,scorderemo per forza di cose.
La finale non mi interessera’ poi molto vederla,forse perche’ attratto piu’ dal nebuloso campionato nostrano,complicato per i suoi intrighi e dai suoi loschi personaggi,sempre luogo di spartane divisioni campaniliste.
A proposito di campanilismo,ho visto il filmato dei funerali del povero Esposito.
Lo stato mancava ma questa non e’ una novita’,specialmente in alcune parti d’Italia.